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24 Aprile 2020

Potere delle domande

Pensa ad una tua passione, come potrebbe essere la musica, la pittura o lo sport.
E dimmi la verità: ti fa piacere quando qualcuno ti chiede qualcosa riguardo a quella passione?

20 Marzo 2020

Effetto Pratfall

Ho visto un video di Adam Grant dal titolo “Il potere della comunicazione impotente”; in inglese il gioco di parole è ancora più efficace: “The power of powerless communication”. Il potere della comunicazione impotente… di cosa si tratta? Quando parliamo di comunicazione solitamente la associamo all’idea di efficacia: chiunque abbia il desiderio di comunicare, ha anche il desiderio che la comunicazione ottenga il suo effetto. Il problema è che all’idea di efficacia leghiamo spesso un’idea di forza, per cui utilizziamo espressioni di questo tipo: la forza di quel discorso; la forza di quel messaggio; la forza di quello slogan. Altro esempio: immaginando di dover fare un intervento in pubblico, o anche all’interno di una riunione, la nostra cultura ci suggerisce di essere sicuri e decisi. Ma forse esiste un modo ancora più efficace di comunicare, partendo da un modo di comunicare debole, impotente. Adam Grant propone di sostituire tre elementi tipicamente associati all’idea di efficacia e di forza, con tre elementi che a prima vista vedremmo come debolezze: invece di far leva su punti di forza => provare a far leva su punti deboli; invece di far leva su un tono assertivo => provare a mettere in campo un po’ di incertezza; invece di fare affermazioni sicure e dare risposte certe => provare a porre più domande.

6 Marzo 2020

Gentilezza con i vicini

Non c’è bisogno di ricerche scientifiche per dimostrare che felicità e gentilezza sono due sentimenti profondamente correlati: ognuno di noi ha sperimentato centinaia di volte che compiere un atto gentile ci rende più felici. O, come direbbe Gesù, “c’è più gioia nel dare che nel ricevere”. Un’ottima palestra di gentilezza possono essere i rapporti con i vicini, perché no? Ecco quindi 15 gesti di gentilezza che possono far crescere un bel clima nel tuo condominio:
1. Quando arrivi nel portone e c’è qualcuno che ha appena fatto la spesa, offriti per aiutarlo a portare le borse.
2. Quando qualcuno in lontananza sta per arrivare all’ascensore, tieni aperte le porte e fallo entrare.
3. Se ascolti musica o vedi la televisione, non tenere il volume troppo alto per non disturbare i vicini, specialmente in certi orari: al mattino presto, nelle ore di riposo o alla sera tardi.
4. In occasione di Natale, Pasqua o Carnevale, o in altre ricorrenze, prepara piccoli cesti regalo da offrire ai bambini del vicinato: renderà felici sia loro che le rispettive famiglie e i rapporti con loro miglioreranno.
5. Se hai la fortuna di curare un piccolo orto, regala qualche verdura fresca a qualche tuo vicino.
6. Offri il tuo aiuto a qualcuno che potrebbe averne bisogno, non limitandoti a chiedere genericamente se puoi essere di aiuto, ma offrendo un aiuto molto concreto e specifico. Ad esempio, se una vicina ha appena avuto un bambino, chiedile se ha bisogno che tu faccia la spesa per lei, o se hai molta confidenza, offriti di darle una mano nell’accudire il bimbo.

19 Febbraio 2020

A chi il primo passo?

Perché tocca sempre a me?”. Credo che questa domanda ce la siamo fatta diverse volte. “Potresti apparecchiare per favore?” – “Mamma, non ci sono solo io, non può apparecchiare lui?”. “Metti in ordine la camera” – “Perché, non può farlo mio fratello?.
Ma quelle sono cose da bambino. Solo che, crescendo, le cose si complicano, e muoverci per primi può diventare ancora più difficile. Anche Gesù in un certo senso ce l’ha chiesto: Non rispondere al male con il male. Porgi l’altra guancia.(Gesù). Che in certi casi credo si possa tradurre così: “Fai tu il primo passo”. E senza scomodare il Vangelo, chissà quante volte, parlando di un tuo problema a qualcuno, un amico ti ha detto: “Dai, provaci tu a fare il primo passo…”.

20 Gennaio 2020

Accettazione totale

Quel giorno che mi recai in parrocchia per parlare con don Stefano avevo 17 anni. Dentro di me provavo un profondo senso di angoscia e anche vergogna: stavo attraversando una profonda crisi di fede. Direte, perché dovresti provare vergogna per una crisi di fede? Sono cresciuto in una splendida famiglia, molto credente, in cui i miei genitori ci hanno sempre dato una profonda testimonianza di fede. Tenete conto che fino a quel momento la fede per me era sempre stata una cosa assolutamente scontata, sicura, mai messa in discussione. Non avevo mai messo in discussione le mie convinzioni, quando a scuola, probabilmente in quarta superiore, iniziammo a leggere alcuni autori che mi colpirono moltissimo, ma che avevano idee profondamente diverse dalla mia: Ugo Foscolo e soprattutto Giacomo Leopardi: L’infinito, le Operette Morali, il Canto notturno di un pastore errante dell’Asia… Forse per la prima volta in modo profondo mi dissi: ciò che scrivono queste persone è profondo, è toccante, è bello… sono persone intelligenti, sensibili, profonde… e se avessero ragione loro?

27 Dicembre 2019

Se fosse sempre Natale? Accetti la sfida?

O è Natale tutti i giorni, o non è Natale mai, cantavano Luca Carboni e Jovanotti nel 2003.
Già, sarebbe bello che fosse sempre Natale.
La mattina di Natale ad esempio è bellissimo uscire di casa presto, quando ancora la città tace, quando c’è quell’aria frizzante, frizzante non solo per l’aria fresca, ma anche per lo spirito natalizio in cui chiunque è immerso in quel giorno magico.

11 Dicembre 2019

Cura le ferite emotive

Fin da bambini siamo educati a semplicissime nozioni di Pronto Soccorso: se cadevamo per terra e ci sbucciamo le ginocchia, cosa facevamo? Andavamo subito dalla mamma, la quale ci puliva la ferita, ci disinfettava, e mentre lo faceva probabilmente ci spiegava anche che è importante farlo per togliere i microbi ed evitare che la ferita peggiori. Un bel cerotto, un bacio e una rassicurazione, ed eravamo pronti a ripartire per la prossima avventura.
Oppure i denti: da sempre siamo stati educati che è importante lavarsi i denti dopo ogni pasto, per evitare che si formino le carie. Sono tutte piccole lezioni di Pronto Soccorso. Ma anche il semplice invito di lavarsi le mani prima di pranzo o dopo essere andati in bagno, fanno parte di un’educazione igienica e sanitaria a cui tutti i bambini sono sottoposti fin da piccolissimi. Quest’attenzione verso la salute del corpo è importantissima.

25 Novembre 2019

Perché l’accoglienza ha un valore inestimabile

Vi siete mai trovati ad una festa in cui non conoscete nessuno, oppure in un gruppo di sconosciuti, sentendovi in profondo imbarazzo? È quello che Francesco Lorenzi ha vissuto il 10 dicembre del 2007. Ma chi è questo Francesco? Francesco Lorenzi è il leader del gruppo The Sun, un gruppo rock cristiano originario della provincia di Vicenza. All’inizio erano una band punk rock piuttosto famosa, chiamata Sun Eats Hours. La trasformazione in gruppo rock cristiano è conseguenza dell’evoluzione spirituale di Francesco, raccontata nel libro autobiografico La strada del Sole, che nel dicembre 2007 approda alla fede e trascina con sé in questo percorso tutta la band. Ma forse tutto questo non sarebbe accaduto, se una ragazza una sera non gli avesse sorriso e non l’avesse accolto con calore. Ma andiamo con ordine. Durante il suo travaglio interiore, una sera la madre propone a Francesco di partecipare ad un corso di Evangelizzazione in parrocchia. Francesco rimane basito dalla proposta, e nonostante tante resistenze interiori ed esteriori – buffissimo il modo in cui racconta l’immagine che aveva della chiesa e in particolare dei preti – alla fine pensa che in fondo non ha niente da perdere, e così va. Arrivato in parrocchia, entra in una specie di anfiteatro e a questo punto, Francesco racconta in modo lucidissimo il suo stato interiore, delineando tre pensieri molto chiari: “Una volta entrato, mi sentivo un pesce fuor d’acqua, nonostante fossi abituatissimo all’interazione immediata con persone sconosciute”.

6 Novembre 2019

Senza dire “Anche se”

Capita anche a te di iniziare una frase positiva con un “anche se…”? “Anche se a volte proprio non andiamo d’accordo, credo che tu sia una persona molto speciale”.
“Anche se spesso mi fai incavolare, sono felicissimo quando riusciamo a passare un po’ di tempo insieme”. “Anche se su tante cose la pensiamo diversamente, è bello vedere che su questo abbiamo esattamente la stessa opinione”.
Perché a volte iniziamo così una frase positiva? Forse per paura di sbottonarci troppo? O forse pensiamo che se diciamo una cosa positiva… sempre meglio bilanciarla con qualcosa di meno positivo, per non lasciarci troppo andare… O a volte ragioniamo così: ok fare un complimento, ma non possiamo mettere la testa sotto la sabbia e dimenticare che nel rapporto qualcosa non va…

23 Ottobre 2019

Comunica senza ansia

Debutta oggi una nuova rubrica quindicinale intitolata “Vivere col sorriso”, che per i prossimi mesi sarà tenuta da don Giovanni Benvenuto (foto). L’idea è frutto della collaborazione con Fabiana Guerra, che ha introdotto ai lettori il sacerdote con un’intervista pubblicata su La Libertà del 9 ottobre (a pagina 15).
Nato nel 1971 e ordinato nel 1996, don Giovanni Benvenuto è parroco in due parrocchie a Sestri Ponente, collaboratore dell’Ufficio Comunicazioni sociali dell’Arcidiocesi di Genova e membro del Consiglio direttivo di WeCa, l’associazione dei Webmaster Cattolici Italiani. Insieme ad Andrea Ros nel 1998 ha fondato www.qumran2.net, banca dati di materiale per la pastorale visitata da 400.000 persone al mese, e attualmente ne è il coordinatore. Da aprile 2018 pubblica ogni settimana un nuovo video per imparare a comunicare meglio sul canale Youtube Comunicare il Sorriso di Dio.