Flanerie
Sabato chiudo l’ambulatorio alle 13, lascio alcune consegne dei miei casi ai colleghi, i figli sono in vacanza… carico il mio cane Dox in auto e parto in solitaria per un weekend in montagna. Arrivati a destinazione ci incamminiamo subito per i boschi, senza meta, senza orario… il poeta simbolista Baudelaire la chiamava “flanerie”, indicando il bighellonare senza fretta, sperimentando e provando emozioni nell’osservare il paesaggio.
L’aria è fresca, il bosco invitante… azzardo: spengo anche il cellulare!
Con Dox ho lavorato molto sul richiamo, fin da quando era un cucciolo, e sulla socializzazione; ormai è un cane adulto, ha messo giudizio, posso lasciarlo libero di scorrazzare e di tuffarsi nel torrente a più riprese per rinfrescarsi… nonostante l’euforia non mi perde d’occhio. Dal canto mio mi godo il paesaggio: il bosco, i fiori, qualche ruminante al pascolo, e lascio vagare i pensieri nel silenzio delle Dolomiti del Brenta.