29 Gennaio 2018
Sproporzione
Ne Il Silmarillion, antefatto de Lo Hobbit e de Il Signore degli Anelli, Tolkien narra del valoroso Beren e della bella principessa Lúthien. Segnata dal travaglio di lunghe separazioni e da sacrifici personali, la loro storia d’amore porta con sé fin dall’inizio il peso della loro appartenenza a due mondi diversi. Il destino di morte che grava su di lui, uomo di nobile stirpe, non appartiene a lei, elfa immortale. Beren muore dopo aver onorato la promessa fatta al padre di Lúthien per averla in sposa: recuperare uno dei Silmaril, potentissime gemme magiche, dalla corona del signore del male Morgoth. Con la dolcezza del suo canto Lúthien persuade Mandos, custode della morte, a concederle una seconda possibilità di vivere nella Terra di Mezzo con l’amato. Beren viene così restituito alla vita, pur restando un mortale: destinato, prima o poi, a spegnersi per sempre. Anche la principessa elfica dovrà rinunciare all’immortalità, accettando consapevolmente di sopravvivere al marito solo per attendere di morire a propria volta. Ne Il Signore degli Anelli la triste vicenda è rievocata da Aragorn (discendente di Beren), legato da amore ad Arwen, figlia del re elfo Elrond e discendente di Lúthien. Esattamente come la sua antenata, Arwen sarà costretta a veder morire il proprio amato in attesa di seguirlo in un identico destino, avendo rinunciato all’immortalità per potergli restare accanto.