Notizie

Il tutto nel frammento 15 Novembre 2022

Una linea sottile

In Vita e destino lo scrittore russo Vasilj Grossman conduce il lettore sulle rive del fiume Volga, al cuore degli eventi conclusivi della battaglia di Stalingrado – l’insieme di sanguinosi combattimenti che tra il 17 luglio 1942 e il 2 febbraio 1943 videro l’Armata Rossa contrapporsi alle truppe dei nazisti e dei loro alleati, fino alla vittoria (decisiva rispetto alle sorti russe e agli esiti del secondo conflitto mondiale).

La bellezza dell'esistenza 10 Aprile 2021

Imprevedibile meraviglia

Pubblichiamo una nuova puntata della rubrica “Il tutto nel frammento”, a cura di Giorgia Pinelli. Tutte le puntate precedenti si possono recuperare sul sito laliberta.info nella sezione dedicata alle rubriche.

Vita 31 Gennaio 2021

Lo squarcio nel cielo

In casa nostra, le tradizioni casalinghe legate al Natale includono un passaggio obbligato per Il Signore degli Anelli, riletto assieme ai bimbi (almeno alcuni brani) e rivisto nella sua versione filmica, ovviamente extended edition. Quest’anno ci siamo messi avanti, e arriviamo a concludere la nostra piccola maratona cinematografica proprio la sera dell’antivigilia. Ci troviamo così ancora una volta con Frodo e Sam alle pendici del Monte Fato, nel deserto roccioso del regno di Sauron: alle prese con una missione dalle scarse probabilità di successo, alla quale sono appese le sorti del mondo intero. I due protagonisti sono circondati dall’ombra opprimente del male più cupo, apparentemente invincibile, che grava quasi fisicamente su di loro rendendone arduo il cammino. Non c’è speranza, sembrano sussurrare le lande petrose ai due piccoli hobbit.

5 Ottobre 2020

La misura della felicità

“Comunque mamma chi non crede in Dio non capisce proprio niente. Secondo loro chi l’ha fatta ‘sta roba qua, eh?!?”: questo l’ingresso a gamba tesa di Agostino nelle mie Lodi in una calda mattina agostana, di fronte al mare del Salento. Ad onor del vero il suo patrono non la pensava in modo del tutto dissimile, anche se bisogna riconoscere che la metteva giù molto meglio: “Interroga la bellezza della terra, del mare, dell’aria rarefatta e dovunque espansa; interroga la bellezza del cielo e l’ordine delle stelle; interroga il sole che col suo splendore illumina il giorno e la luna che con la sua luce attenua l’oscurità della notte che al giorno tiene dietro; interroga gli animali che si muovono nell’acqua, che popolano la terra o svolazzano nel cielo […]. [Queste creature] ti risponderanno: Guardaci pure e osserva come siamo belle. La loro bellezza è come un loro inno di lode. Ora, queste creature, così belle ma pur mutevoli, chi le ha fatte se non uno che è bello in modo immutabile?” (Agostino, Discorso 241, 2).

26 Marzo 2020

Finché non avremo un volto

Forse solo oggi comprendo la verità delle Ceneri, che la Chiesa ci pone sul capo con materna dolcezza all’inizio di ogni Quaresima, e che – sospesi i riti, sospese le celebrazioni – gli eventi presenti ci gettano addosso con malagrazia. Il tempo che attraversiamo ci pone crudamente davanti all’amarezza della nostra caducità: e il pensiero va a chi è malato, a chi muore solo, in isolamento, senza i propri cari accanto, senza esequie. Circostanze che davvero hanno il potere di insinuare il sospetto (sei solo polvere, sei solo cenere, è questo il tuo destino: aggrappati alla vita e a ciò che essa ti offre finché puoi, finché ti è concesso).

16 Marzo 2020

#cianfrusaglie

Venerdì tardo pomeriggio: preparando la cena intercetto un frammento di dialogo tra i miei figli. Agostino: “Ma perché ‘hashtagandrà tutto bene’? Scusa, come fanno a saperlo?” (il riferimento è ovviamente al motto ripetuto da meme e condivisioni, appelli, notiziari, “pubblicità progresso”). La risposta di Riccardo è tranchant come sempre: “Infatti non lo sanno, non hanno la sfera di cristallo. Lo dicono per avere meno paura, o per sentirsi tutti parte di un gruppo, che ne so. O magari per passare il tempo”. Agostino perplesso: “Eh va beh, ma allora…”. La nuova questione è interrotta dall’improvvisa irruzione di Teresa.

10 Febbraio 2020

Hai mai conosciuto qualcuno che fosse felice?

Nel Libro I delle Storie Erodoto ricostruisce l’incontro tra Creso, potente re di Lidia, e Solone, celeberrimo legislatore ateniese. Lo storico di Alicarnasso narra il tentativo di Creso di impressionare l’illustre ospite con lo sfarzo e le ricchezze della sua reggia. “Creso aspettò che Solone avesse osservato e considerato tutto per bene e poi, al momento giusto, gli chiese: «Ospite ateniese, ai nostri orecchi è giunta la tua fama, che è grande sia a causa della tua sapienza sia per i tuoi viaggi, dato che per amore di conoscenza hai visitato molta parte del mondo: perciò ora m’ha preso un grande desiderio di chiederti se tu hai mai conosciuto qualcuno che fosse veramente il più felice di tutti»”. Erodoto osserva che Creso “faceva questa domanda perché riteneva di essere lui l’uomo più ricco”: ed evidentemente identificava la propria ricchezza con la ragione della felicità.

27 Dicembre 2019

La promessa

Nei primi capitoli del visionario Ubik (1969) di Philip K. Dick il lettore fa la conoscenza di Glen Runciter: un uomo tanto buono e leale quanto rude, titolare di un’importante azienda della quale condivide la responsabilità con la moglie Ella, morta appena ventenne. Ella infatti non riposa in un cimitero, ma in un moratorium: qui i defunti, chiusi in feretri trasparenti e avvolti da nebbie ghiacciate, sono conservati in “semivita”. Da questa animazione sospesa possono essere temporaneamente richiamati per comunicare.

30 Agosto 2019

Aventurar la vida

27 agosto: incastrata in una commissione per i test di ammissione universitari, intercetto brandelli di conversazione tra alcuni laureandi. “Comunque l’importante è la tolleranza”, sta affermando uno di loro, “io sono cattolico e faccio il catechista. Ma ognuno ha le proprie idee. A me va bene quello in cui credo, ma non mi importa che sia tutto vero: vivi e lascia vivere”. Sulle prime mi urta il bisogno, nel dirsi cattolici, di precisare che “però sono anche tollerante”, come se le due cose fossero in contraddizione. Ma a sconcertarmi è quel “non importa che sia tutto vero ciò in cui credo”.

6 Maggio 2019

La luce alle spalle

Diresti che non sono assennato, se appunto io combattessi contro di te a causa di fragili uomini, i quali ora raggiungono il proprio rigoglio come le foglie e si nutrono dei frutti della terra, ora poi periscono inanimati. Ordunque, lasciamo al più presto la battaglia; essi poi si combattano per conto loro”. Così, nel Libro XXI dell’Iliade (462-467), Apollo replica a Poseidone che sta cercando di convincerlo a sostenere gli Achei nella loro guerra contro i Troiani. Gli uomini sono i mortali: e di ogni vivente condividono il destino di annientamento. La loro esistenza è così insignificante da non valere l’attenzione degli dei immortali. Il perire di re e guerrieri a centinaia negli orrori della guerra non differisce, agli occhi del fulgido Apollo, dalla sorte delle formiche calpestate o dal marcire delle foglie autunnali.