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Fotografia 1 Aprile 2022

Gli americani sotto lo sguardo d’uno svizzero (prima parte)

È stato uno dei miei primi acquisti, ma almeno una volta all’anno me lo vado a rivedere e tutte le volte rimango stupito dell’ingenua bellezza delle immagini di “The Americans” di Robert Frank. Né è mancato che, negli anni in cui mi chiamavano a tenere dei corsi di fotografia, sempre ne parlassi per un’intera serata.

Fotografia 23 Febbraio 2022

Un progetto per tutta la vita

Agli inizi del 2017, nella mia rubrica online, ho scritto brevemente su un fotografo da cui non può prescindere chi si interessa di fotografia: August Sander (Herdorf, 17 novembre 1876, Colonia, 20 aprile 1964). Riprendo l’inizio del mio pezzo di allora, con l’intenzione di cercare di analizzare più profondamente la straordinaria storia di questo artista tedesco.

Fotografia 20 Gennaio 2022

Nessuno può scrivere di me, solo io posso

Dopo un titolo così non è facile iniziare a scrivere, ma ci proviamo lo stesso.
Nel 1929 Henry Robinson Luce, fondatore delle riviste americane Time, Fortune, Life e Sports Illustrated, insomma colui che diede alla stampa periodica un’autorevolezza e una diffusione impensabili prima di lui, conobbe il lavoro di una giovane fotografa di 25 anni, che stava indagando sulle realtà industriali del paese. La invitò a trasferirsi a New York, stava organizzando la redazione di Fortune, il nuovo mensile da far uscire nel 1930 e che si sarebbe occupato di economia e finanza. La ragazza si chiamava Margaret Bourke White.

Cultura 23 Dicembre 2021

McCullin: Non chiamatemi fotoreporter di guerra

Ho conosciuto Don McCullin (Finsbury Park, United Kingdom, 9 ottobre 1935) l’undici maggio del 2012, il giorno dell’inaugurazione della mostra, curata da Sandro Parmiggiani, “La pace impossibile – Dalle fotografie di guerra ai paesaggi, 1958-2011” nelle sale di Palazzo Magnani.
Era il giorno dell’inaugurazione e, nonostante la tanta gente, ha trovato il tempo per scambiare due chiacchiere e per augurarmi buona fortuna, firmandomi alcuni cataloghi che da tempo erano nella mia biblioteca, mentre i suoi occhi non smettevano un attimo di scansionare quello che gli stava intorno.

Fotografia 23 Novembre 2021

A ciascuno la sua verità

Luigi Pirandello quando scrive il romanzo “Quaderni di Serafino Gubbio operatore” credo intendesse indagare le tante prospettive della percezione del reale interpretata dalla macchina, cosa che l’autore siciliano approfondì in altri scritti ed ancor di più nel testo teatrale “Così è (se vi pare)”, riguardo però all’interpretazione di ciascuno dei fatti che accadono.

Fotografia 6 Ottobre 2021

Che fortuna essere nato povero

È stato senz’altro un incontro particolare quello con Mario Giacomelli. Non andai a trovarlo a Senigallia nella sua tipografia, ma fu quando nel 1980 acquistai alla Pilotta di Parma il catalogo a lui dedicato dal dipartimento di fotografia dell’Università di Parma, meglio noto come Centro Studi e Archivio della Comunicazione; quella straordinaria istituzione, fondata nel 1968 da Arturo Carlo Quintavalle, conserva oggi più di 12 milioni di pezzi.

Fotografia 7 Settembre 2021

Specializzato nel generico

Credo non ci sia altro modo per meglio definire le caratteristiche di un fotoreporter, me lo sono detto sempre anch’io durante i trent’anni che ho passato a scattare immagini per quotidiani e settimanali.

Fotografia 26 Agosto 2021

Usate la verità come pregiudizio

La Valle d’Aosta per le sue bellezze, i tanti castelli e le sue vette immacolate, ha sempre attirato i fotografi a cominciare da Vittorio Sella (Biella, 1859-1943), considerato il pioniere della fotografia di alta montagna, per arrivare ai tanti dilettanti e professionisti che sono ritornati a casa, dopo un soggiorno in Vallée, quasi sempre con delle buone immagini. Così l’attenzione verso l’arte fotografica è ricambiata dalla giunta regionale col proporre ogni anno importanti mostre fotografiche soprattutto al forte di Bard e nel capoluogo.

Fotografia 16 Giugno 2021

La terza dimensione nella fotografia

È stato uno dei miei primi innamoramenti e, come succede sempre per le prime passioni, non è possibile che io lo dimentichi. Wynn Bullock l’ho incontrato in quel sancta santorum dei libri d’arte che era il retrobottega dell’edicola di Ivo Gazzini, affacciata sulla centralissima via Emilia Santo Stefano a due passi da piazza del Monte. Mi fermavo spesso a curiosare su quei banconi zeppi di pubblicazioni che arrivavano un po’ da tutto il mondo; il libro stava lì, piccolo e quadrato, con la sua copertina bianca da cui il nome di Wynn Bullock sembrava chiamarmi.