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2 Luglio 2015

Debora Vezzani, storia di un «prodigio»

Peccato solo per la concorrenza della finale del campionato di basket che vedeva impegnata la squadra di Reggio. Altrimenti venerdì 26 giugno, a Rio Saliceto, la testimonianza di Debora Vezzani (foto) alla terza edizione di Parrocchia in Festa sarebbe stato un grande successo. Non di quelli che vanno sui giornali o in tv, ma di quelli autentici, umili e nascosti, che s’imprimono nei cuori e ci restano per sempre. Perché Debora ha saputo catturare l’attenzione dei presenti per oltre due ore, senza che nessuno osasse alzarsi dalla sedia. Ecco la sua storia, quasi un romanzo.
Debora ha avuto un’infanzia e un’adolescenza molto difficile. Abbandonata dalla madre appena nata, è stata adottata, ma ha dovuto affrontare ben presto la tensione dei genitori adottivi, che litigavano e poi si sono separati quando lei era poco più che adolescente. Come va a finire in questi casi, senza punti di riferimento stabili, Debora si è buttata in un’avventura sentimentale, ha convissuto con un uomo, poi l’ha sposato, ma ben presto si sono separati. Tre colpi duri, che l’hanno lasciata sola, depressa e senza prospettive davanti a sé. Sullo sfondo, ridotta al lumicino, un’idea superficiale di Dio, che “sapevo che c’era, ma non riguardava la mia vita”.

1 Luglio 2015

Cir food, solidità da Esposizione

Chi va all’Esposizione Universale di Milano trova aria reggiana anche sotto le insegne “Tracce”, “Chiccotosto”, “Viavai”, “Let’s Toast” e “Aromatica”: nomi diversi, in 17 locali e 3 punti ristoro presso la Cascina Triulza, con alle spalle un’unica grande realtà cooperativa, Cir food, e una visione dell’alimentazione che promuove una tavola pubblica rispettosa dell’ambiente e della biodiversità, con ricette italiane e prodotti locali, conciliando sostenibilità degli ingredienti e stagionalità delle materie prime. Il tutto, oltre che a tavola, anche nei workshop incentrati sul tema “Vivere il cibo, nutrire il futuro”. Una vetrina internazionale di fatto irripetibile, quella dell’Expo, ma pure una scommessa non facile. Però alla Cir – colosso nei settori della ristorazione aziendale, scolastica, sociosanitaria e militare, nonché in quella commerciale e nei buoni pasto – sono abituati a fare il passo secondo la gamba, come conferma Chiara Nasi, da due anni presidente e amministratore delegato, che abbiamo incontrato al settimo piano della sede di via Nobel, a Reggio Emilia, un cubo specchiante che si erge sulla linea Tav. Ne è nata questa conversazione.

1 Luglio 2015

Ezio Bosso torna a Gualtieri

Dopo lo straordinario successo del concerto del 9 maggio 2014 con Mario Brunello, Ezio Bosso ancora una volta torna a Gualtieri. Questa volta non solo da compositore e musicista: il maestro Bosso sarà il direttore artistico di un percorso musicale che si snoderà all’interno del Politeama Festival attraverso tre concerti per strumento solo raccontando le sonorità del violoncello (Giovanni Ricciardi – Cello Solo, 2 luglio), del contrabbasso (Federico Bagnasco – Le trame del legno, 16 luglio) e del pianoforte (Ezio Bosso – 12 Stanze / 12 Rooms, 30 luglio).

30 Giugno 2015

Expo 2015: la via Emilia invasa dai turisti

Chiedono di vedere il ponte di Calatrava, ma rimangono a bocca aperta davanti alla Pietra di Bismantova, vogliono mangiare assolutamente il Parmigiano Reggiano e quando scoprono l’erbazzone ne ordinano uno dopo l’altro. A tracciare un profilo dei turisti stranieri in visita al territorio reggiano durante i primi due mesi di Expo è l’agenzia per il business tourism Itinere di Reggio Emilia, incoming partner del Club di Prodotto Reggio Tricolore e rivenditore ufficiale dei biglietti d’ingresso all’Esposizione universale di Milano.

29 Giugno 2015

Armonie cromatiche a Porta Castello

Sono stati numerosi i reggiani che hanno presenziato all’incontro di presentazione dei lavori di restauro sulle facciate di Villa Anna, villino liberty dei primi anni del Novecento, portato a termine in tre mesi dall’architetto Paolo Bedogni. Durante la serata, Bedogni – esperto nel restauro dell’edilizia storica e monumentale – ha illustrato il metodo progettuale seguito, le procedure adottate, i costi di fattibilità e le fasi di cantiere: “Durante i lavori di cantiere, tramite saggi stratigrafici, sono stati scoperti i colori originali, dalle terre di Siena al rosso mattone, tipici reggiani. Oggi è più complesso seguire una appropriata metodologia progettuale che consenta di ricreare il colore originale. Prima si tinteggiava a calce facendo le mescole direttamente in cantiere, oggi invece bisogna affidarsi ai campionari di colori già pronti. “Durante i saggi” -prosegue Bedogni- è sempre bene fare degli acquerelli che, orientando le diverse alternanze cromatiche, conducono le maestranze a lavorare in un certo modo. L’acquerello non è uno sfizio ma un vero e proprio strumento di lavoro, un modellino a due dimensioni”.

29 Giugno 2015

De Nisco e Teggi in mostra con “RIPArami”

“Opere ecologiche e ambientaliste che testimoniano come sia possibile unire l’etica con l’estetica, portando leggerezza e poeticità in un ambiente di sofferenza e di cura”. Con queste parole lo storico d’arte Giuseppe Berti ha inaugurato  l’originale installazione di land art, “RIPArami”, di Antonella De Nisco e Giorgio Teggi posta nell’Atrio Esagono e nel Parco della Casa di Cura Polispecialistica Villa Verde a Reggio Emilia.

28 Giugno 2015

Vetto terra ferita, tra memoria e desiderio di riconciliazione

“Qualcuno non aveva mai potuto parlare, o ricordare…Ora, come Associazione culturale «Marianna e Pietro Azzolini», diciamo che è bellissimo aver potuto fare questo con l’accoglienza e la disponibilità dei Vettesi, che hanno permesso con grande amore, ormai diversi anni fa, anche di posizionare sui loro terreni la croce di Volpara, in ricordo di Pietro Azzolini e, dal 2013, anche a ricordo di Franco Rinaldi e Roberto Rinaldi (il cui corpo non fu mai ritrovato), Luigi Azzolini e Bernardo Genitoni, e poi la croce di Costaborga, in ricordo di Ostilio Ferrari”.
Così si è espressa Laurenzia Azzolini, nipote di Pietro, nel ringraziare a nome di tutti i familiari i numerosi convenuti alla commemorazione del 20 giugno.
Toccanti le testimonianze prodotte, alcune spontanee da parte dei presenti, come quella di Umberto Gianferrari, che ha affermato, non senza commozione, parlando di Azzolini Pietro: “Io sono innamorato di una persona straordinaria che ho conosciuto attraverso le parole di mia madre, persona anche di una simpatia straordinaria e… le persone straordinarie sono quelle che sanno fare cose ordinarie straordinariamente…”, o come quella della figlia di Lucia Bassi in Genitoni (classe 1905), che ripeteva: “Non avevano fatto niente di male per cui erano tranquilli e non si proteggevano… Tanti che si sono nascosti ci sono ancora…”

28 Giugno 2015

Ermanno Dossetti, il Villaggio Belvedere e la grande passione educativa e politica

Martedì 16 giugno, presso la Sala “Aldo Moro” della Camera dei Deputati a Roma, si è tenuta la presentazione del volume “Ermanno Dossetti: impegno civile, fede e libertà” (Il Margine, Trento 2015). L’onorevole reggiana Vanna Iori, presente al tavolo dei relatori, ci ha inviato il suo intervento, che intende mettere in luce la vocazione pedagogica come dimensione dell’impegno di fede e come elemento centrale nell’esperienza politica di Ermanno Dossetti. Ne pubblichiamo ampi passaggi.

27 Giugno 2015

Anselmo d’Aosta e l’esistenza di Dio

La filosofia del Cristianesimo si divide in due tempi: la Patristica e la Scolastica.
La Patristica (la filosofia dei Padri della Chiesa) abbraccia i primi secoli del pensiero cristiano – dal II al V – e culmina nel pensiero di sant’Agostino di Ippona (354-430). La Patristica è fortemente influenzata dal platonismo e dal neo-platonismo come dimostra ampiamente il pensiero di Agostino.
La Scolastica (la filosofia delle scuole cristiane) va, grosso modo, dal secolo XI al secolo XIV. All’inizio inevitabilmente platonica, abbraccia poi l’aristotelismo con la grande riflessione di san Tommaso d’Aquino (1225-1274).
Come si può notare, fra Patristica e Scolastica c’è un vuoto di alcuni secoli. Sono i “secoli bui” o quasi bui del medioevo e del pensiero cristiano. C’è naturalmente qualche eccezione, ma si tratta di figure solitarie come Giovanni Scoto Eriugena (IX secolo). Questi “secoli bui” costituiscono, d’altra parte, un periodo di preparazione: i monasteri, espressioni ormai stabilizzate di cenobitismo, caratterizzati dal modello benedettino dell’ora et labora, salvaguardano il patrimonio di pensiero della Patristica, preparando così la ripresa.