1 Luglio 2015
Cir food, solidità da Esposizione
Chi va all’Esposizione Universale di Milano trova aria reggiana anche sotto le insegne “Tracce”, “Chiccotosto”, “Viavai”, “Let’s Toast” e “Aromatica”: nomi diversi, in 17 locali e 3 punti ristoro presso la Cascina Triulza, con alle spalle un’unica grande realtà cooperativa, Cir food, e una visione dell’alimentazione che promuove una tavola pubblica rispettosa dell’ambiente e della biodiversità, con ricette italiane e prodotti locali, conciliando sostenibilità degli ingredienti e stagionalità delle materie prime. Il tutto, oltre che a tavola, anche nei workshop incentrati sul tema “Vivere il cibo, nutrire il futuro”. Una vetrina internazionale di fatto irripetibile, quella dell’Expo, ma pure una scommessa non facile. Però alla Cir – colosso nei settori della ristorazione aziendale, scolastica, sociosanitaria e militare, nonché in quella commerciale e nei buoni pasto – sono abituati a fare il passo secondo la gamba, come conferma Chiara Nasi, da due anni presidente e amministratore delegato, che abbiamo incontrato al settimo piano della sede di via Nobel, a Reggio Emilia, un cubo specchiante che si erge sulla linea Tav. Ne è nata questa conversazione.