4 Luglio 2019
Maialetti a Luzzara
Ogni tanto, un po’ come capita a certe cose, di tanto in tanto salta fuori la faccenda che misero in piedi Cesare Zavattini e Paul Strand a Luzzara nel 1955. Dopo il grande fotografo americano, il primo che rivisitò la storia fu Gianni Berengo Gardin, che andò a vedere, sempre invitato da Zavattini, che cosa c’era di diverso in paese vent’anni dopo. Sempre a Luzzara, negli anni ’80, ci mise il naso e la macchina fotografica Luigi Ghirri, che pubblicò qualche foto nel suo famosissimo ‘Il profilo delle nuvole’ e poi fu la volta di Stephen Shore nel 1993. Olivo Barbieri andò a vedere le novità dopo quarant’anni e Marcello Grassi e Fabrizio Orsi verificarono se ce ne erano cinquant’anni dopo. Anche Vittore Fossati ci buttò, si fa per dire, l’occhio nel 2007. Infine nel 2018 arrivò sulle rive del grande fiume David Maialetti, fotoreporter in carico alla redazione del quotidiano Philadelphia Inquirer, che ne trasse il libro ‘Luzzara. Un altro sguardo’. Questi sono i lavori censiti nel sito della ‘Fondazione un paese’, istituzione nata nel 2002 con il compito di valorizzare il patrimonio lasciato dal grande regista, scrittore e sceneggiatore ecc. ecc. Tralascio, anche perché non li conosco, tutti quelli che, con armi e bagagli, leggesi macchina fotografica e obiettivi, sono andati a fare un giro dove il Po lascia l’Emilia, per andare a farsi un lungo giro in Lombardia per poi ritornarci dalle parti di Bondeno.