Continua l’attività del Centro Teatrale MaMiMò all’interno degli Istituti Penitenziari di Reggio Emilia. A partire da mercoledì 5 marzo, il Centro accenderà i riflettori sulle detenute-attrici del reparto Orione, con il debutto dello spettacolo CUCITURE – I sogni non hanno pareti.
Un’opera collettiva sull’identità e il sogno
CUCITURE – I sogni non hanno pareti è una creazione collettiva che riflette sul ruolo del corpo nel definire la propria identità, specialmente in contesti dove tutto sembra volerla negare.
Lo spettacolo esplora anche il potere salvifico del sogno e dell’immaginazione, temi universali che sfidano le convenzioni sociali.
Il corpo come riflesso di identità
Nel mondo odierno, dove l’apparenza è spesso percepita come la cosa più importante, il corpo diventa una sorta di biglietto da visita, un modo per farsi conoscere e accettare.
Ma mentre la società, il mondo del lavoro e la scuola ci chiedono di mantenere l’immagine che abbiamo costruito di noi stessi, il corpo cambia, si arricchisce, sperimenta, fallisce, invecchia e rinasce.
Questi cambiamenti sono essenziali per la vita, ma in certi luoghi o situazioni, come il carcere, la trasformazione del corpo e dell’identità sembra essere proibita o derisa.
L’importanza della libertà di cambiare
In uno spazio dove l’identità è rigidamente etichettata e definita, CUCITURE solleva interrogativi fondamentali: come è possibile restare fedeli a se stessi in un ambiente che limita ogni possibilità di cambiamento? A cosa saremmo disposti a rinunciare pur di essere accettati? E, soprattutto, cosa accadrebbe se le persone rinunciassero a queste etichette e decidessero di ascoltare la voce dei loro sogni?
Dettagli dello spettacolo
Lo spettacolo andrà in scena mercoledì 5, giovedì 6 e venerdì 7 marzo alle 15:30, e sabato 8 marzo alle 11:00, nella Sala Polivalente Cassiopea degli Istituti Penitenziari di Reggio Emilia (via Luigi Settembrini, 8).
La performance, scritta da Paolo Bruini, vede in scena Bianca e Laryssa, accompagnate da Jeane Dias, per la regia di Cecilia Di Donato e Lara Sassi, con la collaborazione di Asia Dattolo, Susanna Debbi, Jonathan Mastellari e Nyx Rota. È una produzione del Centro Teatrale MaMiMò.
Il significato delle etichette e delle “cuciture”
Nel corso della vita, spesso ci viene “cucita” addosso un’etichetta, a causa della provenienza, degli errori commessi o degli interessi personali.
Questa etichetta diventa una scatola che ci etichetta, definendoci in modo più semplice e riconoscibile.
Immaginate ora un luogo dove queste etichette sono messe in discussione, un luogo dove le persone decidono di cambiare, di liberarsi dai confini che altri hanno imposto.
Cosa accadrebbe se si decidessero di ascoltare i propri sogni, di liberarsi dalle etichette e dalle cuciture che definiscono chi siamo?
Un progetto per il reinserimento e la riabilitazione
Lo spettacolo rientra nelle attività promosse dal Comune di Reggio Emilia nell’ambito del progetto triennale “Territori per il Reinserimento Emilia-Romagna”, finanziato da Cassa delle Ammende e dalla Regione Emilia-Romagna.
Dal 2017, il Centro Teatrale MaMiMò è responsabile delle attività teatrali all’interno degli Istituti Penitenziari di Reggio Emilia. Dal 2021, l’attività è sostenuta dal Comune di Reggio Emilia, attraverso l’assessorato alle Politiche di Welfare e Intercultura.
Il progetto è realizzato grazie alla collaborazione con Dimora d’Abramo (che gestisce lo sportello dei detenuti) e UISP, nonché al Coordinamento Teatro Carcere dell’Emilia Romagna, che mette in rete le realtà teatrali operanti nelle carceri della regione.
Il ruolo del teatro nella riabilitazione
Il Centro Teatrale MaMiMò propone il teatro come strumento per creare relazioni, stimolare l’ascolto e l’empatia, sviluppare nuovi immaginari e promuovere una comprensione della realtà che possa accompagnare i detenuti nel loro percorso di riabilitazione.
Il coinvolgimento di professionisti del teatro, volontari e il legame con le realtà del territorio sono essenziali per costruire un ponte tra la comunità e il carcere.
Ingresso gratuito su invito
Lo spettacolo è a ingresso gratuito su invito.