All’inizio dell’anno sono cominciati i lavori per il consolidamento della torre campanaria della Duomo di Reggio Emilia.
Il cantiere è ben visibile da piazza Prampolini, in particolare da alcune settimane, da quando è stato completato il ponteggio che arriva fin sul sagrato.
Torre medioevale
L’intervento è necessario per garantire l’accesso in sicurezza alla cella campanaria e consolidare i serramenti. La necessità dei lavori era emersa già vent’anni fa, quando fu avviato il grande cantiere per il restauro e l’adeguamento liturgico della Cattedrale (2004-2008).
L’opportunità per realizzare le opere si è presentata nel 2021 con il Piano Nazionale di Riprese a Resilienza (PNNR) finanziato dall’Unione Europea in base al regolamento Next Generation EU. Il Piano prevede una specifica “linea di azione” dedicata alla “Sicurezza sismica nei luoghi di culto, torri e campanili”.
I lavori riguardano il tetto e il solaio del tiburio ottagonale che racchiude la cella campanaria e le finestre.
L’imponente tiburio-campanile della Cattedrale risale alla fine del XIII secolo quando il vescovo Guglielmo da Fogliano ne dispose la costruzione a seguito del crollo del campanile precedente.
Nel XVI secolo venne poi collocata sul tiburio l’enorme statua in rame a sbalzo della Madonna col Bambino, opera di Bartolomeo Spani, e rivestita in oro. La torre campanaria attualmente custodisce sette campane ad azionamento manuale fuse tra il 1738 e il 1791. Le campane sono tuttora azionate dal gruppo “Unione Campanari Reggiani” i cui membri devono entrare nella torre per eseguire le suonate.
L’intervento in corso è importante anche per tutelare l’antica arte campanaria, iscritta nel Patrimonio immateriale dell’Unesco nel 2022.
Scheda dei lavori
Una chiacchierata con l’architetto Angelo Dallasta, direttore dell’Area Tecnica – Beni Culturali della Diocesi è utile per far luce sui lavori in corso seguiti dallo studio dell’architetto Mauro Severi (che già guidò i lavori di restauro e adeguamento liturgico della Cattedrale e della cripta tra il 2004 e il 2010) e dall’ingegner Giovanni Gualerzi per la parte strutturale.
La ditta che si è aggiudicata l’appalto è “Società Cattolica di Reggio Emilia spa” con sede in città.
“Saranno innanzitutto revisionate le parti in legno del tetto della torre – spiega Dallasta – e si realizzerà un tetto antisismico con due strati di tavole incrociate, fissate ai travetti sottostanti”.
Quanto al solaio l’intervento è duplice: sarà irrigidito tramite profili metallici affiancati alle travi e rinforzato da un nuovo tavolato collegato alla muratura. Sulle ampie finestre è previsto un raddoppio di alcune murature interne e il rinforzo dei vani con angolari metallici fissati sui lati interni e saldati sul posto per facilitare il trasporto.
Il cantiere prevede un intervento anche sui lacerti di intonaco decorati del XIII secolo e sugli scuri della torre.
I lavori si protrarranno per alcuni mesi, fino all’estate, ed è prevista una spesa di 390mila euro.
Altri interventi in Diocesi
Quello della Cattedrale non è l’unico cantiere sostenuto dai fondi del PNNR. L’Area Tecnica – Beni Culturali della Diocesi ha avviato iniziative di consolidamento in altre quattro chiese:
- “Santa Maria della Neve” a Gualtieri;
- “Santa Maria Assunta” a Nigone;
- Pieve dei Santi Pietro e Paolo a San Polo d’Enza;
- “San Michele Arcangelo” a Roncaglio.