Il 7 febbraio a Massenzatico il docufilm su don Oreste Benzi
Un semplice prete di campagna, sguardo bonario dietro occhiali vintage, tonaca lisa, accento romagnolo, all’apparenza un uomo ordinario, una sorta di Forrest Gump, buono al massimo per dire messa e celebrare i sacramenti e invece… fu un rivoluzionario che dalla profonda provincia romagnola ha fatto cambiare idea all’Italia su temi quali la disabilità e la prostituzione, ha cambiato soprattutto la vita a migliaia e migliaia di persone: senzatetto, tossicodipendenti, malati di Aids, zingari, popolazioni poverissime del terzo mondo, disabili e prostitute.
La summa del suo pensiero e della sua opera è l’Associazione Papa Giovanni XXIII, 2.000 persone oggi che hanno preso sul serio le folli parole di don Oreste, hanno lasciato tutto per continuare quel viaggio impossibile dentro le povertà e le emarginazioni più laceranti della nostra società.
Alcuni di questi scudieri del nostro novello Don Chisciotte provengono dalle periferie dell’umanità.
Don Oreste è proprio il sacerdote delle seconde occasioni.
Un prete capace di parlare a prostitute e pubblicani non per giudicarli ma per farli sentire parte di un progetto d’amore. Pazzi in missione per conto di don Oreste Benzi.
Venerdì 7 febbraio alle ore 21, nel salone della parrocchia di Massenzatico, sarà proiettato il documentario biografico “Il pazzo di Dio – la strada di don Oreste Benzi”, di Kristian Gianfreda, con la partecipazione di Valter Martini, direttore della Fondazione Don Oreste Benzi.