Pubblichiamo il testo della comunicazione inviata dal direttore della Caritas diocesana Andrea Gollini alle unità pastorali sul tema dell’Avvento e della Giornata per la Caritas che sarà il prossimo 15 dicembre.
Carissimi parroci, coordinatori delle attività caritative, referenti Caritas e volontari, un altro anno è passato e nuovamente mi trovo a scrivervi in vista dell’Avvento.
Ancora guardandomi intorno vi confesso che sento il rischio di perdere la speranza: ci stiamo abituando alle guerre, che imperversano in molte aree del mondo, tra cui Medio Oriente e Ucraina; la povertà continua ad aumentare e vediamo, anche nella nostra regione e diocesi, i drammatici effetti dei cambiamenti climatici sulla vita delle persone.
Di fronte a queste sfide e alla pochezza dei nostri mezzi la tentazione è quella di abituarci al male o rassegnarci ad esso; invece, l’itinerario che la Chiesa ci propone va da tutt’altra parte: “Oltre ad attingere la speranza nella grazia di Dio, siamo chiamati a riscoprirla anche nei segni dei tempi che il Signore ci offre” (Papa Francesco, Spes non confundit, 7).
Mi è capitato nel corso degli anni che qualcuno mi chiedesse quale è la parte più bella del mio servizio come direttore Caritas; ho risposto di getto che la parte più bella è che ho la possibilità di assistere a miracoli. Sì perchè nella mia quotidianità, oltre a tante sofferenze, ho anche la grazia di vedere all’opera la provvidenza e l’amore di Dio.
Lo vedo nelle mani e nei sorrisi dei volontari, che con passione si dedicano agli altri, ma lo vedo ancora di più nei percorsi di “liberazione” di tante persone che, passo a passo, ritrovano la loro dignità e il loro posto nella comunità. Sono questi i segni di speranza in cui radico il mio impegno e a cui mi affido nei momenti di sconforto.
Vorrei che in questo Avvento anche ogni parrocchia provasse a fare proprio l’invito del Papa a edificare la speranza a partire da piccoli segni di amore, piccoli germogli da usare come lenti per rileggere la storia:
“In cammino verso l’Anno Santo, esorto ognuno a farsi pellegrino di speranza, ponendo segni tangibili per un futuro migliore. Non dimentichiamo di custodire «i piccoli particolari dell’amore» (Esortazione apostolica Gaudete et exsultate, 145): fermarsi, avvicinarsi, dare un po’ di attenzione, un sorriso, una carezza, una parola di conforto… Questi gesti non si improvvisano; richiedono, piuttosto, una fedeltà quotidiana, spesso nascosta e silenziosa, ma resa forte dalla preghiera” (Papa Francesco, Messaggio per la VIII Giornata Mondiale dei Poveri).
In particolare, il materiale che abbiamo preparato mette al centro il tema dell’accoglienza; ci sembra che l’accoglienza possa essere un tema interessante su cui costruire la riflessione e l’impegno che il Papa ci propone.
L’accoglienza nelle sue molteplici sfumature: accoglienza di Dio nella nostra vita, attenzione e cura per gli altri, accoglienza abitativa, accoglienza dei richiedenti asilo… ci interpella come singoli e come comunità rispetto alla nostra vita, all’uso degli spazi e delle risorse.
Inoltre, riflettere sull’accoglienza credo sia un bel modo di prepararsi al Giubileo, un tempo nel quale la Chiesa ci invita anche a riconsiderare il nostro rapporto con le risorse.
Come Caritas diocesana siamo impegnati, e vorremmo impegnarci ancora di più, sul fronte delle accoglienze: lo facciamo curando uno stile di prossimità in tutte le opere segno ma anche accogliendo concretamente, da soli o insieme ad altre realtà, persone in difficoltà nelle locande, negli appartamenti e da quest’anno con il progetto di Housing First (per una spiegazione dettagliata del modello Housing First si rimanda al manuale sull’abitare di Caritas Italiana alle pagine 6-12. Il manuale è scaricabile al link https://www.caritas.it/manuale-dellabitare) che vorremmo ampliare nei prossimi mesi.
Il 15 dicembre 2024, terza domenica di Avvento, in occasione della tradizionale Giornata dedicata alla Caritas diocesana, vi chiediamo di devolvere le offerte raccolte nelle celebrazioni eucaristiche per supportare l’azione della Caritas diocesana, in particolare rispetto alle progettualità di accoglienza. Il vostro aiuto è per noi importante e può essere un modo, sicuramente non l’unico e non il più importante, per riconoscerci in un cammino comune di comunione e fraternità.
Grazie per il vostro impegno quotidiano e per quello che potrete fare!
Per qualsiasi informazione è possibile contattare la Segreteria Caritas allo 0522.922520 o gli operatori di riferimento di ciascuna zona.
Andrea Gollini
direttore Caritas diocesana