Proseguono i lavori di riparazione dei locali adiacenti alla chiesa di San Nicolò in Città. È assicurato il culto nella chiesa.
La chiesa, com’è noto ai più, è uno dei gioielli del centro storico la cui fondazione va fatta risalire al XII secolo; il tempio è inglobato in una serie di costruzioni già appartenute alla famiglia Zoboli e di particolare pregio è il chiostro quattrocentesco.
In diversi ambienti è in corso dal settembre scorso l’intervento di riparazione del danno causato dal sisma 2012 e riguarda il piano terra, con il porticato affacciato sul chiostro e sostenente la terrazza ed i locali della sagrestia, il piano primo, con la terrazza, un locale voltato e l’ingresso al campanile, il piano sottotetto, con i locali appunto del sottotetto ed il primo livello del campanile, il piano secondo livello del campanile ed il piano terzo livello del campanile.
Gli interventi di consolidamento dei solai situati sopra alle pertinenze della sagrestia, della volta al piano primo e della terrazza hanno comportato necessariamente la rimozione dei pavimenti in cotto per poter agire dall’alto. Il progetto prevede di riposizionare il cotto, recuperando il più possibile quello originale ed integrandolo eventualmente con altro cotto omogeneo.
L’importo del finanziamento concesso dal Commissario Delegato al Sisma 2012 della Regione Emilia-Romagna è di € 130.000,00.
Circa i tempi, l’Ufficio Beni culturali della Diocesi ha riferito che la fine lavori è prevista a gennaio 2025 e i collaudi con la chiusura delle pratiche amministrative nel marzo seguente, precisando che continua ad essere accessibile per il culto tutta l’aula liturgica della chiesa.
Dunque il tempio è officiato grazie a Don Franco Ranza, preposto alle Celebrazioni, al quale è affidata la cura e l’attenzione degli ambienti deputati alla liturgia.
L’intervento in corso testimonia dell’attenzione della Diocesi, non solo alla conservazione e valorizzazione del patrimonio storico-artistico, ma anche verso quanti continuano a manifestare sincero attaccamento all’edificio e a quanto ha rappresentato e rappresenta.
La curia vescovile