Accogliente, calda, sicura, qualcosa su cui puoi contare: questa è la nostra idea di casa, e la tua?
“’Na cà in cò” è il progetto nato con l’intento di far diventare realtà quest’idea di casa in coloro che, a causa della disuguaglianza abitativa, possono solo averla “in testa”: ‘na cà in cò, appunto.
La Caritas diocesana propone ai proprietari di case in affitto di mettere il loro immobile a disposizione di chi è già inserito in percorsi di autonomia per compiere un nuovo passo verso la propria indipendenza. La Caritas farà da garante per l’avvio del contratto di affitto.
Gli operatori Caritas accompagnano ogni anno decine di persone verso l’autonomia attraverso il progetto delle Locande. Come nella parabola del buon Samaritano, le Locande Caritas sono luoghi nei quali si incrociano le vite e le storie di chi è “incappato nei briganti” della vita e di chi si mette a disposizione per “curare le ferite”. Nelle Locande le persone possono iniziare a vivere autonomamente in un ambiente protetto.
“’Na cà in cò” per favorire l’incontro tra la domanda e l’offerta di casa
Molte delle persone accolte trovano un lavoro e per loro c’è la possibilità di compiere un nuovo passo verso l’autonomia. Per queste persone Caritas propone ora il progetto “’Na cà in cò” per favorire l’incontro tra la domanda e l’offerta di casa in un contesto di disuguaglianza abitativa che vede le persone fragili in difficoltà.
“Lo scopo del progetto è creare una nuova possibilità di autonomia per persone svantaggiate a partire dalla costruzione di un luogo familiare e sicuro in cui risollevarsi”, interviene Andrea Gollini, direttore della Caritas diocesana.
“Partecipando al progetto i propietari di case potranno aiutare chi sta cercando di ricostruire una vita dignitosa e realizzare un ‘investimento sociale’, protetto dalle garanzie economiche e di gestione del rapporto con l’affittuario messe in campo da Caritas”, aggiunge Gollini.
“’Na cà in cò”, risorsa per tutti
Il progetto “’Na cà in cò” è un’importante risorsa per i proprietari di casa e per la città. Ai primi la Caritas offre garanzie, un supporto per la gestione delle pratiche burocratiche e per l’avvio del contratto accompagnando l’incontro e le relazioni di conoscenza tra il propietario e l’inquilino.
Anche per il canone di locazione la Caritas diocesana si pone come punto di riferimento: “All’affitto ci pensiamo noi, assicura Gollini, fino alla completa autonomia del nuovo inquilino”.
Ogni contratto sarà anche un progetto di autonomia personalizzato accompagnato dagli operatori della Caritas coinvolgendo le persone verso una nuova tappa del loro progetto di autonomia. Per una città dove la casa non sia più solo un problema, ma un’importante risorsa per tutti.