Un sovrappiù di cura per chi ha vissuto un amore ferito

In continuità con l’esperienza “Se tu conoscessi il dono di Dio” svolta  nell’anno pastorale 2022/2023 nell’unità pastorale San Paolo VI (Gavassa), l’équipe di Pastorale della Famiglia e degli Adulti propone per questo anno pastorale un percorso a quanti vivono situazioni di separazione o di nuove unioni e desiderano vivere la propria condizione in comunione con Dio e nella ricerca della Sua volontà.
Come Chiesa ci sembra importante lasciarci interpellare dal vissuto di fratelli e sorelle che sollecitano domande preziose per tutti:

  • cosa significa seguire il Signore nell’esperienza del fallimento, del dolore, del tradimento?
  • Cosa significa mettersi in ascolto della Sua volontà?
  • Come vive una comunità dove c’è posto per tutti?

In questo ci sono d’aiuto e stimolo le parole di papa Francesco: “Credo sinceramente che Gesù vuole una Chiesa attenta al bene che lo Spirito sparge in mezzo alle fragilità” (Amoris Laetitia n. 308).
Si tratta di integrare tutti, di aiutare ciascuno a trovare il proprio modo di partecipare alla comunità ecclesiale, perché si senta oggetto di una misericordia immeritata, incondizionata e gratuita. Nessuno può essere condannato per sempre, perché questa non è la logica del vangelo. Non mi riferisco solamente ai divorziati che vivono una nuova unione, ma a tutti, in qualunque situazione si trovino” (Amoris Laetitia n. 297).

Più che un richiamo a ripercorrere la propria storia o le proprie ferite ci sembra importante ritrovare le “coordinate di Dio”, alzare lo sguardo uscendo da se stessi: la salvezza infatti è fuori, e non dentro di noi. E come ci ricorda papa Francesco “il nostro compito è quello di cooperare nella semina: il resto è opera di Dio” (Amoris Laetitia n. 200).
Questo percorso vorrebbe essere un’esperienza di Chiesa aperta a tutti. Per questo la scelta di una comunità che accoglie: per superare ogni forma di solitudine, di emarginazione, a volte anche involontaria, e di sfiducia che vive chi ha visto il fallimento delle proprie speranze e dei propri progetti di vita. Il desiderio è quello di offrire un luogo e uno strumento per costruire relazioni che aiutino a sentire nella propria vita la presenza amorevole di Dio e dei fratelli, per ritrovare fiducia e speranza.
L’esperienza del deserto, in cui a volte siamo introdotti per ciò che ci accade nella vita che non avevamo previsto né desiderato, è un’esperienza difficile, di solitudine e fatica, anche molto dolorosa. Ebbene, la bellezza e l’inedito della nostra fede ci dice che è precisamente in quel luogo di smarrimento che possiamo farci incontrare da Chi non ha smesso di amarci e vuole rivolgerci la Sua Parola di salvezza, vuole donarSi a noi, rompendo la nostra solitudine e afferrandoci nell’abisso del dolore, Lui che è il Solo capace di guarire nel profondo e ridonare vita.

In questo anno il percorso diocesano sarà accolto dalle famiglie dell’unità pastorale “Beata Vergine della Fossetta” presso i locali della parrocchia di Novellara. Gli incontri avranno cadenza mensile da ottobre a maggio, la domenica dalle 17 alle 19. Sarà previsto anche un servizio babysitting e la possibilità di fermarsi a cena dopo l’incontro. Di seguito il calendario:

  • Domenica 20 ottobre 2024
  • Domenica 10 novembre 2024
  • Domenica 01 dicembre 2024
  • Domenica 19 gennaio 2025
  • Domenica 16 febbraio 2025
  • Domenica 16 marzo 2025
  • Sabato 17 maggio 2025

La comunità di Novellara si preparerà all’accoglienza di questo cammino con la preghiera venerdì 11 ottobre alle ore 21 presso la chiesa parrocchiale (nella “cappella feriale”). Affidiamo questo cammino a Maria, donna dei nostri giorni, e a quanti vorranno accompagnarci con la preghiera. Per informazioni: don Alessandro 349.3644679, Gabriella: 331.6210887, Benedetta: 347.0621250.

L’équipe di Pastorale della Famiglia e degli Adulti


Un cuore in cerca di casa

Non ho mai pensato che potesse esserci un’alternativa alla fedeltà al mio Sì, e quindi ho continuato a sperare, a pregare e a impegnarmi perché un nuovo inizio fosse possibile. Ma quando è stato chiaro che lei non sarebbe tornata indietro, il dolore per la perdita della persona su cui avevo centrato la mia vita è stato enorme. Mi sono trovato a fare i conti con il dolore derivante dalla sensazione di una vocazione tradita e non custodita a sufficienza. Molte persone mi si sono avvicinate, mi hanno fatto sentire il loro conforto e hanno scardinato pian piano le mie fatiche e le mie paure, facendomi sentire importante e considerato e, soprattutto, mostrandomi in maniera tangibile la presenza di un Dio che prima di tutto ama, accompagna e accoglie. Sempre.
Nella preghiera e nella Parola, ho trovato l’invito a ripartire dalle proprie cadute, a guardare in faccia le proprie ferite, accettarle e affidarle. E poi sono arrivati questi incontri, in cui non si proponevano giudizi o soluzioni ma il desiderio di essere vicini, di ascoltarsi, di non sentirsi soli, di essere accompagnati e di accompagnare.

Mi sono trovato a sentire le ferite di persone di cui sapevo a malapena il nome, ad ascoltarne la voce strozzata e a guardare i loro occhi lucidi, dopo che loro avevano appena fatto lo stesso con me. Sono stato incoraggiato a credere nella presenza di Gesù trasfigurato a pochi passi da me anche nel momento in cui non lo percepisco perché la mia vita è offuscata dalla nube. Mi ha rassicurato il pensiero che il tempo nel deserto è lungo e faticoso ma, se attraversato con Lui, comunque ha una fine. Come posso essere permeabile al disegno di Dio se non lascio spazio all’imprevisto, alla possibilità di scoprire bellezza in posti inaspettati? E come posso accogliere se sono diffidente e non provo a guardare davvero l’altro per ciò che è? Grazie. Mi avete davvero aiutato a ritrovare un cuore in cerca di casa.

F.

Accompagnatori accompagnati

Come coppia di sposi abbiamo partecipato a Gavassa al percorso “Se tu conoscessi il dono di Dio” rivolto a quanti vivono un amore ferito nelle diverse esperienze. Inizialmente ci ha spinto il proposito di accompagnare una coppia di amici che stava vivendo un momento di particolare sofferenza. Obiettivo degli incontri è stato principalmente quello di camminare insieme, ognuno con il proprio vissuto e la propria esperienza di fede. A ogni incontro veniva proposto un passo del vangelo, come ad esempio il racconto del paralitico o l’incontro al pozzo con la Samaritana. Le riflessioni scaturite dalle domande che abbiamo incontrato hanno stimolato il nostro cuore. Alla fine, dopo l’ascolto di chi voleva condividere il suo vissuto in merito al tema, ne scaturiva nel nostro cuore una preghiera per la coppia che accompagnavamo.

Ben presto, oltre ad essere accompagnatori, ci siamo resi conto di essere accompagnati, perché quelle domande risuonavano anche dentro di noi. La semplicità fraterna lungo tutti gli incontri è stata una bellissima esperienza di Chiesa vicina e aperta alle sofferenze delle persone. Ricordiamo i bei momenti di convivialità post incontro, quando ci si riuniva tutti insieme per la cena. Spontaneamente si è creato un contesto caloroso e informale nel quale ognuno ha avuto la possibilità di mettersi in gioco con i propri tempi e modi. E proprio perché la Chiesa è varia, fondamentale è la presenza di accompagnatori, amici, consacrati e laici che hanno partecipato anche solo per pregare insieme e ascoltare chi ha voluto condividere un frammento della propria vita. Scoprendo che tutti tocchiamo la sofferenza, ma Gesù guarda oltre. Ascoltare Gesù porta frutto anche dove c’è aridità. Siamo entusiasti alla notizia che verrà proposto un nuovo ciclo di incontri, perché ancora oggi non vediamo l’ora di alimentare di nuovo quella bellezza, di fare un altro pezzo di strada con i fratelli e le sorelle che incontreremo.

Luca e Diletta


Calendario di pastorale familiare
  • Domenica 29 dicembre 2024, alle ore 16.00, in Cattedrale: Solenne celebrazione per l’apertura dell’Anno Giubilare in diocesi
  • Giovedì 13 febbraio 2025, ore 20.45, in Cattedrale: Veglia di San Valentino con il vescovo Giacomo. Appuntamento rivolto a tutti i fidanzati e a coloro che partecipano ai percorsi di preparazione al matrimonio
  • Sabato 22 e domenica 23 marzo, al Centro di Spiritualità di Marola: esercizi spirituali per famiglie e adulti guidati dal vescovo Giacomo
  • Sabato 31 maggio e Domenica 1 giugno, GIUBILEO DELLE FAMIGLIE a Roma
  • Domenica 6 luglio, Pellegrinaggio diocesano giubilare al  Santuario Madonna di Pietravolta (Frassinoro)
  • Ottobre 2025, week-end “Ecco lo sposo”, Un tempo per accogliere in pienezza il dono ricevuto il giorno del matrimonio in collaborazione con AC Diocesana

Il pellegrinaggio è una delle immagini più potenti della vita spirituale. Esso rappresenta non solo un cammino fisico verso una meta sacra, ma un viaggio interiore verso la verità, l’amore e la comunione con Dio. In questo grande mistero della fede, scopriamo che il pellegrinaggio non è solo un movimento dell’uomo verso Dio, ma anche – e prima di tutto – il procedere di Dio verso l’uomo. La storia della salvezza ci racconta di un Dio che non resta distante, ma si muove con amore guidando l’umanità sui passi della speranza.

Nella notte di Natale 2024 vivremo l’apertura della Porta Santa della Basilica di San Pietro, primo passo del prossimo anno giubilare.

L’invito che facciamo ai gruppi sposi e adulti della nostra diocesi è di prepararsi a vivere l’evento giubilare che ha come tema “Pellegrini di speranza”. Seguendo il vangelo di Luca, abbiamo provato a costruire alcune tracce per accompagnare gli sposi e gli adulti che si incontrano nel desiderio di condividere il loro cammino di fede alla luce della Parola.

Ci auguriamo che il sussidio possa essere uno strumento utile alla crescita nella fede e nella comunione delle nostre comunità e anche un’occasione di evangelizzazione per chi parteciperà agli incontri e per chi saremo capaci di accogliere e invitare.

Sul sito pastoralefamiliare.re.it trovate il testo completo scaricabile in PDF e in word

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