La comunità di Cadelbosco di Sopra, in particolare la parrocchia, piange la prematura salita al Cielo di Valentina Agoletti di 42 anni, strappata alla vita a causa di una malattia scoperta dieci mesi fa.
Valentina era una ragazza buona, sensibile, che amava la vita e trovava sempre il tempo da dedicare agli altri soprattutto alle persone in difficoltà. Viveva a Cadelbosco Sopra dove era nata; da qualche anno viveva da sola in un appartamento per lei motivo di orgoglio, acquistato coi sacrifici del suo lavoro. Era impiegata amministrativa in un’azienda a Mancasale che si occupa di arredi e giochi per le scuole.
Sua grande passione erano i viaggi fatti anche per poter conoscere culture nuove (Thailandia, Canada, Malesia, Zanzibar…) e grazie ai quali aveva perfezionato la lingua inglese che amava parlare. Conduceva una vita normale, fino agli inizi del dicembre 2023 (proprio a novembre aveva fatto da madrina di Cresima in parrocchia all’amata nipote Alice), quando ha iniziato a non sentirsi bene e dopo vari accertamenti e un lungo periodo di ricovero arriva la terribile sentenza della malattia: un quadro clinico che si presenta da subito molto grave. Inizia per Valentina la chemioterapia e nello stesso tempo comincia la sua conversione: un cammino di fede e di ricerca del Signore. Valentina affronta la malattia e il dolore con forza e coraggio e non si perde mai d’animo: lotta con volontà, speranza e fiducia trovando sempre sostegno in “suo Padre”.
Valentina riceveva costantemente i sacramenti dell’Eucaristia e della Confessione; finché poteva si recava tutte le domeniche alla Messa in parrocchia accompagnata dalla sorella Floretta, perché per lei era fondamentale ricevere l’Eucaristia tutte le settimane, e quando non riusciva più riceveva a casa il parroco e il diacono per i Sacramenti. Per lei ogni istante della vita, seppur doloroso, era prezioso e andava valorizzato: a casa pregava spesso davanti a una reliquia del beato Rolando Rivi che le aveva regalato una cara amica infermiera della parrocchia. Fino agli ultimi giorni di ricovero ha avuto grande stima e ammirazione per il personale medico e infermieristico che la curava e assisteva: attraverso di loro vedeva “Gesu chinato su di lei per curare le sue ferite”. Non faceva mancare a nessuno il suo dolce sorriso; Valentina ha lasciato i suoi genitori Giuliana e Wander, la sorella Floretta, il cognato Luca, gli adorati nipoti Simone e Alice e il fidanzato Stefano, nonché le amiche e tutte le persone che le hanno voluto bene. Alle prime luci dell’alba di lunedì 2 settembre era ricoverata da pochi giorni in ospedale a seguito dell’aggravarsi delle sue condizioni di salute.
Sia concesso a chi scrive una piccola nota personale: un giorno di fine agosto, circa una settimana prima che Valentina ci lasciasse, passeggiando per il paese all’imbrunire incontrai Valentina davanti a casa sua con la mamma. Mi fermai a salutarla e nonostante fosse provata dalla malattia con un filo di voce mi disse che stava bene e mi fece un dolcissimo sorriso che non faceva mai mancare a nessuno: era in piedi col suo girello; ebbene, con questa immagine voglio ricordare Valentina che si incammina all’imbrunire verso il Padre: il girello non serve più! Buona passeggiata in Cielo, dolce Valentina.
Cristina Amidati