Scuola Teologica Diocesana, una tappa nel percorso di fede

Lezione alla Scuola Teologica Diocesana STD in Seminario a Reggio Emilia (ottobre 2017)

Il percorso della Scuola Teologica Diocesana intende offrire uno sguardo globale sulla fede della Chiesa e si rivolge non soltanto ai candidati al diaconato permanente e ai ministri istituiti, ma anche agli operatori pastorali e a chiunque voglia approfondire la fede cristiana. Il percorso ordinario è quadriennale e nel complesso prevede 23 corsi con i relativi esami o laboratori, con il quarto anno che inizierà ad essere erogato a partire dal 2025-2026. Al termine di questo percorso sarà rilasciato un attestato che, pur non avendo valore accademico, è riconosciuto a livello diocesano. Inoltre è possibile anche frequentare singoli corsi o gruppi di corsi, con o senza esami.

I corsi si svolgono presso il Seminario diocesano, con accesso dalla circonvallazione (viale Timavo 93), tutti i lunedì sera. Il contributo spese è di 200 euro l’anno per gli studenti ordinari o di 2,5 euro all’ora per chi frequentata solo alcuni corsi. Per informazioni e iscrizioni rivolgersi a std.reggio@gmail.com.
Il 7 ottobre alle ore 19.30 ci sarà una presentazione più dettagliata dell’intero percorso, spiegandone le diverse opportunità, in modo che persone eventualmente interessate possano farsene un’idea prima di iscriversi. Le lezioni inizieranno quindi il 14 ottobre dalle 19.30 alle 22.40 con una serata iniziale in cui saranno presentati sinteticamente alcuni documenti fondamentali del Concilio Vaticano II.

Silvio, iscritto al terzo anno della Scuola, è entusiasta e racconta le gioie e le fatiche dello studio.

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Ci sono aspetti nella vita di fede da adulto che mai avresti pensato potessero essere così importanti per la crescita personale e soprattutto per la conoscenza del Signore: una sicuramente è data dalla esperienza che ognuno ha delle vicissitudini umane, spesso così imprevedibili e così stupefacenti, e l’altra è data dalla conoscenza della Parola, della storia della Chiesa, del suo Magistero e di come lo Spirito Santo ha agito e continua ad agire per la salvezza degli uomini. Su questo secondo aspetto la Scuola Teologica Diocesana (STD) è sicuramente un’occasione importante di crescita personale nella fede e nell’esperienza di Gesù.

La sorpresa di questi anni di studio è stata quella di percepire la STD come un’esperienza che appunto si incastrava perfettamente in quel momento della tua vita: è stato come se tutti quei concetti e quelle conoscenze che venivano affrontati in modo approfondito si collegassero perfettamente con l’esigenza di un’esperienza più intima e profonda col Signore, come se tutti i pezzi del puzzle andassero al loro posto. Tante domande che negli anni non trovavano risposta, ecco che venivano spiegate con razionalità e logica pur basandosi sulla fede, che rimane comunque una scommessa e una scelta.

La locandina della Scuola Teologica Diocesana STD 2024-2025
La locandina della Scuola Teologica Diocesana STD 2024-2025
Il percorso formativo e la crescita nella fede

Il percorso è stato per me una continua sorpresa: avevo la costante sensazione che dall’altra parte ci fosse davvero il Signore che mi parlava personalmente. E allora, nonostante l’impegno e la fatica, mi lasciavo prendere da quella voglia di saperne di più, di comprendere meglio i motivi e il senso di tante esperienze, a cui potevo finalmente dare un nome.
E quanto c’è ancora da approfondire, finita la STD! La sensazione è di essere ancora all’inizio di qualcosa che, se percorso fino in fondo, ti possa dare quella pace e gioia che scaturiscono dall’incontro con Lui, perché se c’è una cosa che ti porti a casa dallo studio, è che attraverso le Scritture il Signore parla in modo intimo e profondo ad ognuno di noi.

Solo oggi mi rendo conto di quanta conoscenza mi sarebbe mancata, se non avessi partecipato a questo periodo di formazione! Credo che ogni cristiano dovrebbe mettere in conto una formazione teologica da adulto, per un vero cammino di fede. Ti accorgi che gli insegnamenti ricevuti a catechismo, che per molti di noi sono stati l’ultima esperienza formativa su Dio, non sempre li interpreti in modo corretto e ti accorgi di vivere una fede e di costruire la vita basandoti su concetti o dogmi il cui significato è diverso da quello che pensavi di conoscere.

Uno degli elementi che mi ha fatto riflettere molto in questi anni e stata la grande profondità e ricchezza della Parola di Dio: il modo con cui si è formata nel tempo, il modo con cui persone ispirate da Dio l’hanno ascoltata, interpretata e poi trascritta per tramandarne il messaggio di salvezza, la sua stratificazione nelle diverse culture tutto ciò fa cogliere quanto Dio ha fatto per il suo popolo. Ci si accorge di quante difficoltà e persecuzioni sono passate perché il messaggio di salvezza arrivasse fino a noi oggi. E quanto il Signore ed il suo Spirito ha operato nella storia dell’uomo, perché anch’io potessi vivere di questo Amore.

Le tematiche trattate sono state pensate come un cammino di crescita personale nella fede. Almeno così le abbiamo vissute! Partendo da una riflessione sui concetti fondamentali del Credo, ci si è soffermati sulla nuova visione di Chiesa che nasce dal Concilio Vaticano II, dalla storia della salvezza e del popolo di Israele si è passati alla lettura profonda del Nuovo Testamento, in particolare i Vangeli e le lettere di San Paolo, San Giacomo, San Pietro e San Giovanni e poi la prima Chiesa che muoveva i passi incerti in un contesto ostile. Si scoprono così personaggi molto vicini a noi, con i loro dubbi e i loro errori, con la sensazione che da sempre la mano del Signore è presente in tutti coloro che decidono in cuor loro di seguirlo. E poi i sacramenti, descritti sia da un punto di vista storico che nel loro significato profondo come strumenti della presenza di Dio e della sua azione, e infine la morale e la filosofia lette alla luce del Vangelo e della realtà di oggi.

In tutto questo c’è uno sfondo costante: quell’ottica di salvezza per tutti noi, che porta a comprendere la bellezza di una eternità vissuta in Dio e con Dio. Certamente non sono concetti del tutto nuovi, ma quello che mi ha più sorpreso è stata la chiarezza e la profondità con cui venivano insegnati. Dicevo con un fratello, che con me ha partecipato alla scuola, che oggi aprire la Bibbia è un’esperienza molto più profonda di prima, per i molti significati che si possono cogliere anche da poche semplici frasi. Con altri dico sempre che ho scoperto un’altra religione!

La fede rimane comunque una scommessa, ma c’è anche tanta logica e razionalità a sostegno della fede stessa, e ci sono stati tanti testimoni, santi e cristiani prima di noi che hanno risposto a quelle domande che ancora noi oggi ci facciamo sul senso della vita, su chi è Dio, sull’umanità e divinità di Cristo.

Il livello dei docenti è sempre stato alto, ma non hanno mai mancato di porsi in atteggiamento di ascolto e di disponibilità: tutti diversi tra loro per personalità, modalità di esposizione, strumenti utilizzati e stile, ma sempre preoccupati di quello che erano riusciti a trasmetterti. C’è sempre stata la possibilità di un confronto con loro, sempre preoccupati di farsi capire, soprattutto quando concetti teologici fondamentali non erano così facili da comprendere.

Lo studio

Una scuola spaventa sempre un po’ tutti, soprattutto quando si aggiunge a impegni lavorativi, famigliari e di altro tipo! Poi il ritornare a studiare poteva essere per molti di noi un grande problema. È stata la paura un po’ di tutti noi che arrivavamo alle 19.30 un po’ cotti dal lavoro, fino (alle volte agognate) 22.30.
Quindi non nego che in tutto ciò ci sia stata fatica, ma dopo tre anni di formazione posso dire che il modo con cui sono stati proposti i corsi dai relatori, i temi trattati, la curiosità che sapevano stimolare e il percepire che si stava vivendo un’esperienza che toccava significati fondamentali per la tua vita… beh, tutto passava in modo veloce e ti lasciava domande aperte che ti tenevano interessato per tutto il resto del corso.
Poi si era una classe: qualcuno di noi non sempre attentissimo, la ricerca degli appunti, i confronti tra noi circa gli esami e lo studio. Insomma, si è tornati giovani!

Le conseguenze

La STD inizia, ma poi non finisce dopo tre anni.
Innanzitutto, nel vivere le esperienze quotidiane percepisci uno sguardo diverso, più alto, più completo, anche di significato. Le esperienze che stai vivendo possono essere le stesse che Pietro ha vissuto in alcuni momenti narrati nel Vangelo. Se poi anche Paolo e Pietro hanno avuto dei momenti di difficoltà, allora non pensi di essere poi così in errore, anzi ti senti in buona compagnia!

Poi durante i corsi sono stati lasciati tantissimi spunti per approfondire tutte quelle tematiche trattate che non era possibile sviluppare subito. Allora ti dai il tempo di approfondire meglio quello che ha destato di più il tuo interesse, sia riascoltando le lezioni registrate, sia rileggendo le dispense e gli appunti dei corsi, sia continuando a studiare procurandoti i testi indicati nella bibliografia delle dispense.
Conclusione

Oggi, quando mi capita di parlare del Signore Gesù ad altri, mi rendo conto di avere maggiore capacità di comprendere il significato della Parola, analizzandola nel contesto in cui è collocata, e di cogliere meglio il senso originale del messaggio che il Signore ha voluto trasmettere tramite le Scritture.
Ma la cosa più importante, per la mia esperienza, è una rinnovata fede nel Signore Gesù Cristo, grazie ad una più profonda conoscenza di Lui!

Non mi sento di dare consigli, ma credo che possano essere utili alcune riflessioni maturate “col senno di poi”. Ci sta la paura di non riuscire a frequentare e concludere la STD, perché è una sensazione sana di chi sta facendo una scelta impegnativa, ma nello stesso tempo credo sia molto importante non farsi troppe domande su ciò che si andrà a fare: lasciarsi guidare dai docenti, dai contenuti dei corsi e soprattutto da ciò che il Signore vorrà dire a ognuno di noi credo sia l’atteggiamento più corretto per vivere intensamente quest’esperienza formativa.
Aggiungerei solo che non fa sicuramente male neanche un po’ di curiosità, di desiderio di ottenere quelle risposte che interpellano la nostra vita, perché è solo nella fede in Gesù che si possono trovare. Approfittiamone!

Silvio B.

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