Dopo i terremoti del 20 e 29 maggio 2012, è stato realizzato nei mesi scorsi un intervento sull’assetto murario dell’Oratorio della Santissima Annunziata di Rubiera, specie sotto il profilo del miglioramento sismico e conservativo di tutto il tempio; queste le ragioni di una forzata chiusura del tempio del gennaio all’agosto del corrente anno.
I fondi provengono dalla Regione Emilia-Romagna il cui Commissario delegato, il presidente Stefano Bonaccini, ha concesso un importo complessivo di 201.493,61 euro.
L’intervento è avvenuto dietro autorizzazione della Soprintendenza statale che ha valutato sia gli aspetti di conservazione sia di congruità di spesa; la società Zuliani srl di Albinea è il soggetto attuatore. A diverso titolo sono stati impegnati professionisti del settore: l’architetto Angelo Dallasta, direttore dei Beni culturali della Diocesi, l’architetto Mauro Pifferi, responsabile del procedimento, l’architetto Wainer Zannoni, direttore dei lavori e progettista, l’ingegner Andrea Bittesnich, per il progetto strutturale.
L’Oratorio dal 1988 è ricompreso tra i beni di proprietà della parrocchia di Rubiera, ora retta dal parroco don Carlo Sacchetti; l’edificio, dopo un periodo di incertezza dovuto alle soppressioni napoleoniche del 1798 e il venir meno della Confraternita dell’Annunziata, è curato negli ultimi quarant’anni dalla Confraternita intitolata al Santissimo Sacramento, guidata dal priore Lucio Gambarini.
Finalmente le campane
Circa le campane, l’attesa è durata 25 anni; infatti, in previsione del Giubileo del 2000, tramite l’allora massaro Riccardo Graziano Canovi, la Confraternita del Santissimo Sacramento con sede nell’Annunziata, commissionò due nuove campane da collocare nel campanile a vela costituito da un muro isolato traforato da archetti entro i quali sono installate le campane.
Fino ad allora vi erano solo due campane in quel campanile voluto nel 1791 dall’arciprete don Filippo Giacomo Chierici e in ben poche occasioni quei rintocchi furono avvertiti dai rubieresi. Senz’altro accompagnarono, col parroco don Chierici e i confratelli, don Giuseppe Andreoli il 17 ottobre 1822 alla decapitazione, attesa la mancata grazia da parte del Duca Francesco IV.
Va ricordato che nel 1727 il Duca Rinaldo donò una campana all’Annunciata, cui si aggiunse, la minore collocata nel 1815 pagata da Vincenzo Beccaluva; quest’ultima, tuttavia, venne destinata ad esigenze belliche e rifatta dopo la seconda guerra mondiale. Negli anni 1999/2000 queste due campane furono ripulite dalla Fonderia Capanni di Castelnovo ne’ Monti e vennero commissionate alla stessa Fonderia altre due campane. Da allora il silenzio di questi bronzi è stata assoluto perché mai collocate in sede, tenuto conto della necessità di rinforzare il campanile, specie dopo i terremoti. In particolare gli eventi del maggio 2012 hanno costretto a “ingabbiare” la costruzione.
Grazie all’intervento dei mesi scorsi, diretto alla generale messa in sicurezza dell’Oratorio, si è potuto assicurare il rinforzo del campanile e di qui alloggiare tutte e quattro le campane; esse funzioneranno grazie ad apposita elettrificazione di cui si è fatta carico la Confraternita, anche grazie al contributo di benefattori.
Infatti è grazie alla generosità dei paesani e di enti pubblici, Comune compreso, e di privati che la Chiesa è rimasta aperta negli ultimi decenni.
Le due nuove campane, come detto, commissionate 25 anni fa, si connotano per alcune raffigurazioni e messaggi. Infatti la più grande (420 mm di diametro) presenta in effige san Bartolomeo, il cui nome ha uno stretto legame storico con l’avvio dell’Oratorio, e quella di san Massimiliano Kolbe (Auschwitz 1941); un Ostensorio del Santissimo con la dicitura “AD. 1546” anno d fondazione della Confraternita del Santissimo Sacramento; la frase “En Ego numquam denuntio vana” (“Ecco io, la campana, non annuncio mai cosa vana”) e, infine, la dedicazione al Papa allora regnante, Giovanni Paolo II.
L’altra campana nuova (mm 370 di diametro) presenta l’effige di san Rocco, protettore della comunità rubierese, insieme a santa Concordia; segue poi oltre all’indicazione dell’Anno Giubilare 2000, il monogramma di Maria “A.D. 1465” anno di Fondazione della Confraternita dell’Annunziata; il ricordo del donatore Vincenzo Beccaluva (1815) e nome del vescovo Caprioli, al tempo pastore della Diocesi.
Esse risuonano tutti i giorni alle 12 per ricordare l’Angelus, ovvero il momento dell’annuncio dell’Angelo a Maria a cui la Chiesa è dedicata.
Un oratorio nel cuore di Rubiera
Dagli sfortunati eventi del terremoto del maggio 2012 è nata una volontà di ricostruire che si è tradotta in tutta la Diocesi in un’alleanza positiva nei diversi ambiti, sia a livello locale e regionale sia nei rapporti con le soprintendenze di cui anche il caso rubierese è testimonianza. L’Oratorio è stato costruito tra il 1710 e il 1713 ed è curato dalla Confraternita del Santissimo Sacramento della Parrocchia di Rubiera; l’edificio è sempre stato aperto al pubblico. Lo ricorda il priore della Confraternita, Lucio Gambarini: “L’Oratorio, posto al centro del paese di fronte alla sede municipale, è officiato in alcune festività e viene aperto tutti i giorni; l’attività della Confraternita, di concerto col parroco, risale ad oltre quant’anni fa ed è rivolta al mantenimento del culto, a promuovere iniziative culturali quali incontri formativi, pubblicazioni e concerti, ma anche alla conservazione e valorizzazione del tempio“.
Giorgio Notari