Nella celebrazione eucaristica per la solennità del Corpo e Sangue del Signore del 30 maggio monsignor Morandi ha riflettuto con i fedeli sulla “consegna” di Gesù nella sua ultima cena e sul fatto che dall’Eucarestia il discepolo trae la forma e la sostanza della sua vita.
Questo significa, ha spiegato il pastore della Diocesi, che noi diventiamo ciò di cui ci nutriamo e nel momento in cui ci accostiamo al Corpo e Sangue di Cristo ne veniamo plasmati per essere anche noi Eucarestia.
L’Arcivescovo ha anche detto che forse a volte, quando riceviamo la comunione, pronunciamo con troppa superficialità quell’Amen che in realtà esprime la nostra consegna di vivere conformemente al Mistero ricevuto. Nel Corpo di Cristo edificato dall’Eucarestia ogni membro si prende cura degli altri: su questo aspetto il vescovo Giacomo ha invitato a compiere un esame di coscienza, prima di dare avvio alla processione per le vie della città, un altro segno evidente della responsabilità che abbiamo verso fratelli e sorelle.
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