Marconi, Bismark e Cavour sotto la lente della grafologa

Ricorre quest’anno il 150° della nascita di Guglielmo Marconi; sullo scienziato c’è una vastissima bibliografia. Ma cosa ci dice del Premio Nobel la sua grafia? Così la delinea Iride Conficoni, docente di grafologia: “Grafia di dimensione ridotta con angoli talvolta acuti che procede in modo disinvolto verso destra evidenziando estetica e netta personalizzazione delle forme”.

Lo scrive nel recente volume “Uomini di pensiero e di azione tra le righe”, Arpeggio Libero Editrice. La studiosa annota inoltre che profondità di pensiero, attenzione, precisione, tenuta, fermezza, continuità, autonomia mentale ed operativa, capacità di programmazione nel breve e nel lungo periodo, spiccata tendenza al controllo risultano aspetti di valore immediatamente ascrivibili allo scienziato. Altro dato che emerge è che sotto il profilo intellettivo Marconi si qualifica per intuito, spiccata attenzione capace di mettere a fuoco anche in maniera selettiva, spirito di osservazione, esigenza di migliorare la propria conoscenza. “Doti corroborate dalla volontà e da un forte impegno”.

E cosa emerge dalla grafia di Otto Von Bismarck, lo statista prussiano, la cui frase: Noi non andremo a Canossa, né con il corpo né con lo spirito, è divenuta proverbiale? La sua grafia presenta un forte restringimento nelle lettere che risultano allungate e angolose. Il movimento grafico verso destra è fermo, deciso e continuo. Vitalità, fermezza, forza nell’affrontare situazioni e lotte, ambizione e affermazione di sé sono gli aspetti qualificanti della sua personalità.

Camillo Benso conte di Cavour era contraddistinto da una ridotta dimensione della grafia; la sua scrittura era precisa, omogenea, ordinata ed essenziale. Lo statista piemontese si caratterizza per intuito, spiccato spirito di osservazione, profondità intellettiva.

Nel volume di Iride Conficoni, con prefazione di Paola Cadonici, sono esaminati tra i politici anche Mazzini, Garibaldi e Napoleone; tra gli scienziati, Galileo, Galvani, Mendel e Einstei; infine tra i filosofi: Pascal, Leibniz, Jung e Piaget.

Il volume è corredato dall’utile glossario degli indici grafici del metodo morettiano e da un’esauriente bibliografia.

G.A.Rossi

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