Il «miracolo laico» continua

L’intervento dell’ingegner Giovanni Manfredini durante la conferenza stampa del 7 maggio.

A settembre via ai lavori nell’ala sud-ovest del Seminario per Unimore

Sinergia e lavoro di squadra: da queste premesse si può ripartire per continuare quel “miracolo laico”, teorizzato da monsignor Camisasca per il recupero del lotto A del Seminario nel 2019, che deve concretizzarsi anche per la ristrutturazione dell’ala sud-ovest o lotto B.

È un emozionato architetto Mauro Severi ad aprire la conferenza stampa di martedì 7 maggio nell’Aula magna Artigianelli, annunciando questa nuova “sfida” che investe il Comitato Reggio Città Universitaria, insieme alla Chiesa diocesana, agli enti locali, alla Regione Emilia-Romagna, alla Camera di Commercio, alla Fondazione Manodori, alle imprese partner dell’operazione e a tutti i cittadini e le cittadine che vorranno partecipare con donazioni private per realizzare il recupero del lotto B del Seminario Urbano e destinare l’ala restaurata ai futuri corsi di Infermieristica di Unimore.

A settembre il via al cantiere per il recupero del lotto B

SETTEMBRE 2024: AVVIO DEI LAVORI

L’avvio dei lavori è previsto per settembre 2024: “Spero per la festa della Madonna della Ghiara”, ha detto Severi. Mentre la consegna ad Unimore della nuova ed avanguardistica sede è auspicata per la primavera del 2026: “Ci sarebbe piaciuto prima della scadenza del suo mandato – ha scherzato Severi rivolto al rettore di Unimore Carlo Adolfo Porro – ma per assicurarci un lavoro fatto bene e nei tempi giusti non siamo riusciti. Vorrà dire che la inviteremo come ospite d’onore”.
Il costo dell’operazione stimato si aggira attorno agli 8 milioni di euro.
A spiegare i dettagli tecnici della riqualificazione dell’ala più antica del Seminario, 6.000 mq a fronte dei 9.000 del lotto A, è stato l’ingegner Giovanni Manfredini (si veda la scheda tecnica).

Dopo la descrizione dell’intervento strutturale e la presentazione di come diventerà la nuova sede universitaria, ha preso parola il padrone di casa, l’Arcivescovo Giacomo Morandi, che ha espresso tutta la sua gratitudine per questo progetto impegnativo che va ad aggiungersi alla riqualificazione del Seminario Vescovile voluta dal suo predecessore.

LA SFIDA DELL’ALA SUD-EST

“Essere qui oggi è un impegno serio per qualificare una parte del patrimonio della Chiesa da mettere al servizio dell’Università”, ha detto monsignor Morandi. L’Arcivescovo vede nel “prendersi cura degli altri” il collegamento tra la mission spirituale della Chiesa, rappresentata dall’edificio che ha preparato e prepara ancora i sacerdoti, e quella della facoltà di Infermieristica il cui obiettivo è formare professionisti che sappiano occuparsi dei malati con competenza e umanità, andando a colmare la preoccupante mancanza di personale per il comparto sanitario.

Il vescovo Giacomo ha colto anche l’occasione per lanciare a sua volta la sfida di recuperare anche l’ala sud-est, quella che è rimasta a uso della Comunità del Seminario, perché così “la formazione teologica e quella universitaria possono costituire un polo culturale ed integrale per la visione dell’uomo e della società nella sua interezza”.

UN’OCCASIONE PER REGGIO EMILIA

Giammaria Manghi, in rappresentanza della Regione Emilia-Romagna, ha sottolineato come questo progetto sia una notizia molto importante e come il sapere, la conoscenza e la cura delle persone siano temi da sempre cari alla Regione che non farà mancare il suo sostegno.
A raccogliere il rilancio dell’Arcivescovo sul lotto sud-est è stato Giorgio Zanni, presidente della Provincia di Reggio Emilia, che ha sottolineato come questa operazione ponga al centro l’uomo e come vi sia continuità con la vision di monsignor Camisasca.

Di sfida strategica e unica ha parlato anche il sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi in quella che potrebbe essere una delle ultime apparizioni pubbliche prima della scadenza del suo mandato. “L’ampliamento della sede universitaria è un’occasione per tutta la città di Reggio Emilia, non solo per l’offerta formativa e didattica dell’ateneo che in questo modo si proietta verso il futuro; è sicuramente un’opportunità di rilancio anche per il centro storico che nella rigenerazione urbana portata dall’università saprà trovare nuova linfa per le sfide a venire”, ha detto il primo cittadino.

NUOVO IMPULSO PER UNIMORE

Ha chiuso la carrellata di interventi il rettore di Unimore, Carlo Adolfo Porro, che ha ribadito l’importanza della sinergia tra la Curia e il mondo accademico, in costante contatto, e ha detto che Reggio Emilia può vantare una forte solidarietà, non così scontata altrove, tra enti pubblici e privati, molto sensibili ai temi che riguardano l’università intesa come patrimonio per l’intero territorio.

“La ristrutturazione del Seminario ha dato nuovo impulso all’ateneo che per essere attrattivo ha bisogno di strutture all’avanguardia, di un’offerta didattica di spessore e dei servizi offerti dalla città. Solo così si riesce ad attrarre i talenti”. Per questo motivo, ha detto Porro, si è deciso di introdurre anche il corso di laurea magistrale in Infermieristica; quindi non solo un corso ma due: “Il lotto B ospiterà i due corsi. Quello triennale per la formazione degli infermieri e quello specialistico in cui i nuovi infermieri non solo sapranno svolgere a dovere la loro professione, ma saranno formati anche per incarichi di gestione e governo di strutture ospedaliere o di quelle territoriali di medicina”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *