Reggio, Lituania

Arvidas Sabonis

È noto, stranoto e arcinoto il particolarissimo legame che lega la Reggio cestistica alla Lituania, e più in generale al basket dell’est Europa, soprattutto quando, nei gloriosi anni Dieci del Duemila, l’avvicendarsi in canotta biancorossa di giocatori provenienti dai paesi ex cortina di ferro era un vero e proprio marchio di fabbrica della “Reggio cooperativa dei canestri”, che raggiunse due finali scudetto, due Coppe ed una semifinale europea.

Mentore di quel team era il reggianissimo Max Menetti, che soprattutto sull’asse lituano Kaukenas-Lavrinovic aveva poggiato l’identità della sua, per il resto italianissima, squadra. In quegli anni Reggio si proponeva come modello per il resto d’Italia, quasi rivendicando, con un pizzico di ideologia e un pizzico di autoironia, la “mancanza” di talenti americani fra le proprie file.

Acqua è passata sotto i ponti. Oggi Pallacanestro Reggiana ha una struttura statunitense e vanta la guardia titolare di team USA (versione qualificazioni) quale bocca da fuoco principale della propria batteria di esterni. L’occasione per rinverdire il legame l’ha creata però Max Menetti che, dopo un tormentato inizio di stagione – per i tristi motivi extracestistici del conflitto in Medio Oriente – da gennaio ha raggiunto, quale vice, il coach italiano Massimo Trinchieri, alla guida della storica squadra lituana dello Zalgiris Kaunas.

La “Giornata Tipo”, pagina Facebook a contenuto satirico-cestistico, ha realizzato un reportage da Kaunas, intervistando i coach italiani sul loro rapporto, le loro impressioni e sensazioni, rispetto a questa esperienza lituana. Negli stessi giorni, si celebrava il match di Eurolega, a Kaunas, che vedeva i lituani affrontare la Virtus Bologna.

Ha così preso forma un episodio di anedottica, destinato a rimanere nel mito. Coach Menetti si era fatto portare, attraverso lo staff bolognese, una nutrita provvista di prodotti tipici reggiani, a cominciare dal Parmigiano Reggiano, fino ad un’ampia gamma di salumi e prosciutti. Concluso il match, gli alimenti sono stati oggetto di un’ampia e graditissima condivisione con lo staff lituano… Fino a che, negli spogliatoi, non si è presentato lui, il mito assoluto del basket lituano, il principe del Baltico, il lituano più famoso della storia: il gigante Arvidas Sabonis, classe 1964, 222 cm di puro talento cestistico, per più di un esperto il miglior centro europeo di ogni epoca.

Qui il racconto si perde nella leggenda, ma parrebbe che il buon Arvidas sia piombato come un falco sul Parmigiano Reggiano, sui salami e sui prosciutti, esclamando frasi sconnesse e immortalando il tutto con il proprio telefonino.

Che dire, la benedizione di Sabonis certifica definitivamente che il legame reggio-lituano è qualcosa di atavico… non osiamo pensare cosa succederà quando Max porterà a Kaunas l’erbazzone!

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