Assaporare la vita con lentezza, godersi ogni istante. Lo si sente dire spesso, è moda ormai, e nel turismo si traduce in tante espressioni sartoriali.
Eppure in Portogallo, in una certa regione particolare, è pratica quotidiana. Non uno slogan puro e semplice. Ho avuto l’opportunità di provare un certo tipo di turismo esperienziale in un recente viaggio promosso da Visit Portugal, ente del turismo nazionale, che mi ha portato alla scoperta del verdissimo entroterra del Paese lusitano.
Tra filari di viti, campagne a perdita d’occhio e allevamenti di pecore e capre, quelle da cui si ricava il latte per i gustosi formaggi tipici di quelle zone. Una ruralità di cui è impossibile perdere le tracce, nell’Alentejo, nella terra compresa fra Vidigueira, il fiume Alqueva e Beja, dove il tempo scorre veramente lento.
Una condizione di riparo dalle sirene e dai rumori della città che occorre sperimentare ben più di una volta nella vita. Qui ho sentito il mio passo riacquistare finalmente una velocità umana, e connettersi sintonicamente al pensiero, senza strappi dolorosi, fino a raggiungere il mare del sud, che bagna l’Algarve, altra regione di cui si conosce solo la facciata più appariscente delle spiagge gremite di gente, d’estate. Ci tornerò, anche per parlare della meravigliosa letteratura portoghese, dai grandi maestri fino ad oggi.
Cambio di panorama totale, nello scorso weekend in Trentino, dove accanto alla bellezza delle montagne ho vissuto una nuova immersione nell’arte, al Mart di Rovereto. Capolavori del Novecento italiano, da Depero, Boccioni e Balla a Severini, Morandi e de Chirico, fino ai “minori” Savinio e Campigli. Fonti di ispirazione letteraria, non solo artistica, regalano le tele di questi maestri, molti dei quali soggetti alla fascinazione eterna della scrittura.
Le grandi sale delle mostre temporanee accoglievano stavolta una selezione accurata di artisti della nuova ondata di pittura cinese, che ho molto apprezzato per la varietà stilistica e di contenuti. E per la volontà di tornare a un mezzo espressivo antico, come appunto la tavolozza, aggiornata per rappresentare i grandi temi del dibattito politico e sociale dei nostri tempi.
Non ho parlato di libri, in questo spazio, ma in un certo senso è come averlo fatto.