Prima o poi dovrò fare pace con me stessa e con quella paura che mi impedisce di commentare sui social le notizie italiane o internazionali più tragiche e rilevanti, una su tutte la morte di Alexej Nawalny.
Mentre scrivo queste righe, sulla scomparsa del leader dell’opposizione russa e principale oppositore di Putin, morto a 47 anni nella colonia penale artica dove stava scontando una condanna a 19 anni, stanno emergendo molte circostanze da chiarire. Una serie di misteri che tuttavia non dovrebbero impedire a chi fa il mio mestiere e si ritiene persona sensibile e di giudizio di esprimere la propria opinione, e cioè dichiarare che è appena scomparso un uomo coraggioso. Solo questo, per ora, ed è moltissimo.
Abbiamo pochi esempi di coraggio a cui guardare e il dissidente ne era provvisto in gran dote. Seguendo un riflesso condizionato, riaffiorano alla mente le parole propaganda e insabbiamento, di cui nella trasmissione ai media stranieri della terribile vicenda di Nawalny si sospetta le autorità russe faranno gran uso. Di queste più o meno raffinate tecniche di persuasione dell’opinione pubblica si fa ampio utilizzo nelle più alte sfere della politica e degli organi di comunicazione, come mi ha ricordato “Succession”, una delle mie serie tv preferite – ne vedo veramente poche, ma questa è tosta!
Fra i tanti che potrei citare, rammento un episodio, in cui il giovane e ambizioso Greg nella sua scalata al potere partecipa all’insabbiamento di orribili fatti accaduti a bordo di alcune crociere di lusso.
Dopo una faticosa audizione a Washington, Gregory si trova ad ammettere: “Sono troppo giovane per andare tante volte al Congresso”, rivelando i problemi nell’elaborazione della strategia di difesa dell’azienda, e allo stesso tempo la ferma volontà di sottrarsi alla verifica dei fatti. Un satirical drama statunitense fra i più belli e memorabili della televisione contemporanea.
Questo ci porta a un’altra riflessione, che affronteremo in un prossimo numero e a cui son giunta durante la visione di “Cattivissimo me” (sì, lo ammetto) insieme al mio nipotino. Ovvero l’impossibilità di conservare un profilo etico di provata innocenza nella conquista di posizioni sempre più elevate di potere. Ne parleremo. Buona lettura.