La Scala Santa di Campli

Scala Santa a Campli
Luogo

L’incantevole borgo di Campli è un piccolo gioiello d’Abruzzo, situato in provincia di Teramo. È uno di quei luoghi dove le tradizioni secolari sono parte integrante della vita degli abitanti, poco più di 6.000 anime, e nel quale il tempo sembra scorrere a ritmi piacevolmente rallentati.Uno scrigno di arte e storia, arroccato sulle colline Teramane a circa 30 chilometri dal Mare Adriatico.

Storia e devozione

Una delle particolarità di Campli è il suo forte legame con la spiritualità e proprio dietro Palazzo Farnese si nasconde un luogo legato a doppio filo con la sentita religiosità degli abitanti del borgo: la Scala Santa.

Costruita nel XVIII secolo, la celebre Scala si trova a ridosso della chiesa di San Paolo; è una scalinata di 28 gradini in legno di quercia. Nel 1772, papa Clemente XIV concesse ai fedeli in visita a Campli le stesse indulgenze della celebre Scala Santa di Roma. Incentrata interamente sulla Passione di Cristo, la Scala Santa di Campli permette al penitente di ripercorrere metaforicamente la passione, la morte e la resurrezione di Cristo. La scalinata si rifà al percorso di Gesù che, per recarsi davanti a Ponzio Pilato, ha affrontato in ginocchio una scalinata. Si narra che fu sant’Elena, madre dell’imperatore romano Costantino, a far smontare la Scala originale del Sinedrio per portarla a Roma nel 326 dopo Cristo, a seguito di un suo pellegrinaggio in Terra Santa.

I fedeli che si recano in visita alla Scala Santa di Campli vengono invitati a un vero e proprio percorso spirituale: accogliendo l’invito su un cartello all’ingresso, ci si ritrova a salire i gradini in ginocchio raccolti in preghiera e passando attraverso i dipinti che ricoprono le pareti laterali della gradinata, che rievocano la Passione di Cristo. Arrivati alla sommità della gradinata si trova la cappella del Sancta Sanctorum, visibile attraverso una grata di ferro.

Impossibile rimanere impassibili di fronte alla statua del Cristo morto e dell’Addolorata. Sono presenti anche reliquiari in cui sono custoditi alcuni frammenti della Croce di Cristo e altre reliquie di santi. La discesa, questa volta non in ginocchio, viene effettuata utilizzando un’altra scalinata, dove le immagini alle pareti raffigurano scene della Resurrezione di Cristo. In pratica un percorso duplice, di espiazione e rinascita. Nel santuario si respira un’atmosfera di spiritualità senza sfarzo: anzi, un aspetto povero ed essenziale favorisce la preghiera e il raccoglimento.

Riflessioni

Siamo stati in visita alla Scala Santa di Campli durante una vacanza al mare la scorsa estate. Attirati dal fatto che Campli è annoverato tra i borghi più belli d’Italia, ci siamo recati qui in visita, ma eravamo ben lontani dal pensare che avremmo vissuto un momento penitenziale con tanto di salita in ginocchio: eravamo arrivati in questo borgo con intenzioni molto “turistiche”.

Poi all’ingresso un cartello indicava che l’unico modo possibile per salire la scala era di farlo in ginocchio, gradino per gradino, e così decidiamo di “obbedire”. Dopo pochi gradini, ci siamo messi ad osservare le immagini della passione di Cristo alle pareti e a pensare al fatto che Cristo ha pagato per ciascuno di noi e si è caricato sulle spalle ogni nostra mancanza, anche la più piccola.

Improvvisamente ci siamo ritrovati ciascuno a passare in rassegna le piccole/grandi cadute quotidiane: disattenzioni, svogliatezze, impazienze, irritabilità. È stato quasi automatico: mentre preghi e osservi i vividi dipinti dei patimenti di Gesù, arrivano alla mente le tue colpe e le tue cadute. Dobbiamo dire che alla sommità avremmo voluto trovare un sacerdote pronto a confessarci, ma fisicamente non ci sarebbe stato il posto per un confessionale e nemmeno per un paio di seggiole.

Possiamo proprio dire che la visita a questo luogo ha lasciato il segno. Ringraziamo l’artista che ha pensato a questo bel percorso e che ha affiancato a una dura salita una bella e piacevole discesa tutta incentrata sulla resurrezione di Gesù.
Vi consigliamo la visita: non rimarrete delusi!

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