Da San Siro a Sanremo

Amadesu e Ibrahimovic sul palco di Sanremo (foto Corriere della Sera)

La settimana più attesa dagli italiani, anche da quelli che dicono di non guardare il Festival ma in realtà una sbirciata ce la danno comunque, ha avuto come antipasto il big match di San Siro tra Inter e Juve.

Vittoria meritata e schiacciante dei nerazzurri sempre più primi in classifica per quella che in metafora musicale è un’orchestra perfetta diretta da Simone Inzaghi.

Archiviato il derby d’Italia, l’attenzione di tutti si è trasferita dalla Scala del calcio a quella della musica popolare: il teatro Ariston, in cui per il quinto anno consecutivo c’è l’interista Amadeus a fare gli onori di casa.

A fare da filo conduttore tra il santo per antonomasia della pedata a quello della musica (che santo è solo per un gioco di parole) è la presenza di Zlatan Ibrahimovic, uno che vanta più presenze al Festival che a un Mondiale.

Ma non è solo la presenza di Ibra a condire la gara canora con pizzichi di calcio. Da cinque anni ad accompagnare il festival c’è anche quel FantaSanremo che sa molto di Fantacalcio.

Iniziato quasi per gioco, è letteralmente esploso nel periodo della Pandemia come vera e propria socializzazione tra amici e non.

Se nel 2020 il FantaSanremo contava 47 iscritti oggi siamo in 1,7 milioni a giocare per un totale di 2,5 milioni di squadre pronte a darsi battaglia per guadagnarsi la gloria nella settimana più santa per il popolo italico.

Sì, ho scritto siamo: anche io mi sono lasciato trasportare dall’onda e ho provato ad allestire la mia fantasquadra. Devo dire che al Fantacalcio ero sicuramente più bravo.

Così ai grandi intenditori di calcio, per una settimana si sostituiscono i grandi intenditori di musica, che alla fine, sia ben chiaro, sono le stesse persone.

Hanno solo virato i propri commenti dalle performances calcistiche a quelle canore dei cantanti in gara.

Stando sempre sui paragoni, come accadeva una volta (ora un po’ meno) per la nazionale italiana, anche Sanremo tiene incollati al video milioni e milioni di italiani.

Non resta che concludere con la solita frase che vale in ogni competizione: vince il migliore. Preferibilmente non interista aggiungerei io.

E proprio come accade per una partita di calcio, difficilmente uscirà un verdetto capace di mettere tutti d’accordo. Anche perché se non fosse divisivo di cosa staremmo qui a parlare?!

Non mi stupirebbe se si dovesse ricorrere anche al VAR.

P.S. se avete la brillante idea di avere una chat whatsapp per la vostra lega di Sanremo, assicuratevi che sia ben silenziata.

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