Bolzano, sabato 5 agosto 1944: circa 300 persone impaurite salgono su quello che Italo Tibaldi chiama “trasporto 73”, un convoglio con destinazione Mauthausen. Franco Meroni parte da questo tragico momento storico per condurre la sua ricerca, che trasforma in memoria collettiva le singole testimonianze dirette (tratte da libri, diari, interviste, lettere) e indirette delle vicende personali dei deportati saliti sul treno. Nel volume sono raccolte le biografie degli internati, delle lavoratrici e lavoratori coatti e dei sacerdoti. Grazie al contributo fornito da alcuni familiari e alla consultazione dei fogli matricolari, queste pagine consentono di preservare la memoria anche dei volti meno noti nella bibliografia concentrazionaria, offrendo un’analisi scrupolosa e completa della composizione del “convoglio”.
Franco Meroni, milanese, classe 1957, ex informatore farmaceutico, è un appassionato di storia. Dopo l’osservazione di una lapide in memoria di un deportato lungo la via di casa ha dato vita a queste pagine con le quali ha voluto rendere omaggio alla “generazione del Convoglio”. Grazie ai sacrifici fatti da quest’ultima, ha potuto studiare e costruire una famiglia.