Cosa c’entra la Caritas con la sanità pubblica? Perché 25 anni fa è stato avviato l’Ambulatorio Caritas?
La risposta a queste domande si fonda, anzitutto, nell’artciolo 1 dello Statuto di Caritas: “La Caritas Italiana è l’organismo pastorale della CEI per la promozione della carità. Ha lo scopo cioè di promuovere «la testimonianza della carità nella comunità ecclesiale italiana, in forme consone ai tempi e ai bisogni, in vista dello sviluppo integrale dell’uomo, della giustizia sociale e della pace, con particolare attenzione agli ultimi e con prevalente funzione pedagogica»”.
La “scelta preferenziale dei poveri” indicata negli Orientamenti pastorali della Chiesa italiana nel 1990 e rilanciata al Convegno di Palermo (1995) ha chiaramente indicato la centralità, nelle scelte pastorali, della persona sofferente, povera e sola.
Inoltre, nel Testo Unico sull’Immigrazione (Legge 40 del 1998) si ribadisce che “ai cittadini stranieri presenti sul territorio nazionale, non in regola con le norme relative all’ingresso ed al soggiorno, sono assicurate, nei presìdi pubblici ed accreditati, le cure ambulatoriali ed ospedaliere urgenti o comunque essenziali, ancorché continuative, per malattia ed infortunio e sono estesi i programmi di medicina preventiva a salvaguardia della salute individuale e collettiva”.
Mettere la persona al centro, essere attenti ai diritti fondamentali dell’uomo, testimoniare la carità in forme consone ai tempi e ai bisogni, a Reggio Emilia ha significato darsi da fare insieme e si è tradotto in idee e attività che hanno visto Pubblico e privato, Chiesa e Istituzioni, credenti e non credenti mettersi insieme, tutti per un obiettivo di umanità e di ricerca del bene comune.
E nel novembre 1998 sono nati il Centro per la Salute della Famiglia Straniera dell’Ausl di Reggio Emilia e l’Ambulatorio della Caritas che hanno “festeggiato” a fine anno i 25 anni di attività.
La forte collaborazione tra i due ambulatori, codificata da una Convenzione unica in Italia, e l’attività di tantissimi professionisti volontari hanno permesso di costruire una vera e propria avanguardia di civiltà e integrazione. Non solo per curare persone che non avrebbero avuto modo di farlo, ma per prevenire eventuali malattie e disinnescare conflitti sociali. Ascolto delle persone, servizio gratuito e preziosità della mediazione culturale sono stati la base per curare tante persone e, soprattutto, per prendersi cura delle stesse.
Oggi possiamo dire che sono state scelte lungimiranti, che sono state davvero politiche con una visione di futuro, che hanno costruito e mantenuto un servizio e sono state un modo di fare società che ha posto al centro la collaborazione e l’attenzione ai più fragili, ai più dimenticati e trasparenti.
In questo importante traguardo e anniversario dobbiamo ricordare chi, in quegli anni, ha pensato e reso possibile l’attività dell’Ambulatorio Caritas: don Walter Rinaldi (allora direttore della Caritas diocesana) con il diacono Antonio Ferretti e Rosangela Cristofori, il professor Sergio Aguzzoli con il dottor Carapezzi e il professor Borsalino, il vescovo Adriano Caprioli e don Romano Zanni che ha continuato e ampliato le attività e la collaborazione con l’Ausl. E, naturalmente, non possiamo dimenticare tutti quelli che fino ad oggi hanno messo e mettono impegno per questa attività e testimonianza di fraternità e carità cristiana.
Caritas diocesana
Il Centro salute Famiglia straniera è attivo sul territorio provinciale dal 1998 e opera insieme ai professionisti volontari di Caritas, oggi Associazione Querce di Mamre, grazie alla convenzione stipulata con l’Azienda USL IRCCS di Reggio Emilia. L’impegno è di garantire accesso ai servizi sanitari di base a stranieri non iscritti e non iscrivibili al Servizio Sanitario Nazionale, in gravi condizioni di marginalità e vulnerabilità, con particolare attenzione alle donne, ai bambini e alle bambine, al contenimento delle malattie infettive.
Al termine del convegno celebrativo del 18 dicembre scorso il Centro salute Famiglia straniera è stato intitolato alla memoria di Gino Strada.
L’Ambulatorio Caritas ha celebrato i 25 anni di attività con la Messa presieduta dal vescovo Giacomo il 10 gennaio presso il Centro Querce di Mamre della Caritas di via Adua a Reggio (foto).