Giornata Mondiale del Malato, gli appuntamenti da Castelnovo Monti a Boretto

In occasione della XXXII Giornata Mondiale del Malato, domenica 11 febbraio 2024, l’arcivescovo Giacomo Morandi trascorre la mattinata all’Ospedale di Sassuolo. Visita gli ammalati e alle ore 11 presiede la  Celebrazione Eucaristica presso la sala conferenze.
Nel pomeriggio, dalle ore 16, al Centro Pastorale “Sacro Cuore” a Reggio Emilia, monsignor Morandi guida in un momento di spiritualità. Sono invitati gli operatori della pastorale della salute e tutte le comunità a partecipare.

Preghiera per i curanti

Altri momenti di preghiera in Diocesi:

  • Castelnovo Monti
  • Scandiano
    • Venerdì 9 febbraio, nella Giornata di preghiera per tutti i curanti, don Giuliano Guidetti (cappellano dell’Ospedale “C. Magati”) passerà nei reparti per benedire gli operatori pastorali. Dalle ore 15 alle 16, nella cappella dell’Ospedale, Adorazione Eucaristica e preghiera per tutti i curanti.
    • Domenica 11 febbraio, Giornata mondiale del Malato: alle ore 16.30, preghiera del Rosario in cappella. Al termine verrà donata una copia del Messaggio del Papa per la Giornata del Malato.
  • Reggio Emilia, Ospedale Santa Maria Nuova
    • Giovedì 8 febbraio, ore 16, Santa Messa in memoria della Madonna di Lourdes
    • Venerdì 9 febbraio, dalle ore 16 alle 17, Adorazione per la ricorrenza della Giornata Mondiale del Malato.
  • Unità pastorale “Sant’Alberto e Sant’Artemide” (Gualtieri, Pieve di Saliceto, Santa Vittoria, Boretto, Brescello e Lentigione). Nel corso delle celebrazioni liturgiche sarà ricordata la figura di sant’Artemide Zatti, che in qualità di giovane emigrato con la famiglia da Boretto verso l’Argentina nel lontano 1897 ha saputo interpretare nell’arco della sua vita la duplice condizione di operatore sanitario (come infermiere e farmacista presso l’Ospedale di Viedma, direttamente impegnato nell’assistenza e cura dei bisognosi) e la condizione di malato, sia di una grave forma di TBC in età giovanile, sia della patologia tumorale che lo ha portato alla morte a Viedma (Argentina), il 15 marzo 1951, all’età di 71 anni. Proprio alla sua intercessione e a quella della Madonna di Lourdes saranno affidati tutti i malati, gli anziani e il personale sanitario e assistenziale che si prendono cura di loro. In particolare, a Santa Croce, la frazione in cui sant’Artemide visse con la famiglia prima di emigrare e nella cui chiesa fu battezzato lo stesso giorno della nascita, sarà esposta la reliquia del santo con cui sarà impartita la benedizione al personale sanitario e assistenziale presente. L’Associazione Auser dei Comuni di Boretto, Brescello e Gualtieri effettuerà il servizio di trasporto per le persone che segnalassero di trovarsi in difficoltà. Saranno inoltre contattate, secondo i canali soliti, le persone che – impossibilitate a spostarsi – dovessero chiedere di essere raggiunte al proprio domicilio.
    • Sabato 10 febbraio
      • ore 10 santa Messa con unzione degli infermi presso la casa protetta di Boretto
      • ore 18.00: santa Messa con unzione degli infermi e benedizione del personale sanitario – medico, infermieristico e di assistenza – presso la chiesa di Santa Croce di Boretto, con la presenza della reliquia di sant’Artemide Zatti;
      • ore 18.30: santa Messa con unzione degli infermi presso la chiesa di Pieve Saliceto.
    • Domenica 11 febbraio
      • ore 9: santa Messa con unzione degli infermi in oratorio a Boretto e presso la chiesa di Santa Vittoria;
      • ore 10.30: santa Messa con unzione degli infermi presso le chiese di Gualtieri e di Brescello;
      • ore 18: santa Messa con unzione degli infermi presso la chiesa di Lentigione.
    • Lunedì 12 febbraio
      • ore 15.15 santa Messa con unzione degli infermi presso la casa protetta di Gualtieri.

In preparazione della Giornata, Papa Francesco ha diffuso un messaggio dal titolo: “«Non è bene che l’uomo sia solo». Curare il malato curando le relazioni”.

Ecco una preghiera da tenere presente quando ci accostiamo ad un ammalato:

Signore…

Signore è terra sacra il dolore:
ch’io mi tolga i sandali quando entro
e non abbia a scivolare fra i letti
senza incontrare un volto e un nome.

Signore, è una cella oscura la malattia:
le sue pareti trasudano paura.
È un urlo muto che invoca ascolto
ai tanti bisogni e nascoste emozioni:
chiede di non negarli o minimizzarli,
ma riconoscerli e accompagnarli.

Insegnami, o Dio, l’arte del silenzio:
ch’io freni le domande inopportune,
i consigli non richiesti, le frasi fatte;
e, davanti all’animo amareggiato,
a spiegare l’insondabile mistero
ch’io non tiri in campo il tuo volere,
ma porti nella preghiera il lamento.

Sia piuttosto il mio corpo a parlare:
il sorriso aperto, il calore delle mani;
e nel cuore oppresso dal male,
possa risvegliare le risorse sopite,
aiuti a scoprire le opportunità nuove.

Ch’io non pretenda, potente Signore,
di risparmiargli ogni pena e affanno
e m’accontenti di stare al suo fianco
come umile testimone di speranza,
come fedele compagno di viaggio.

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