Quante persone sono transitate da Boretto richiamate dalla santità di sant’Artemide Zatti? Si calcola oltre 1.000 tra famiglie singole, piccoli gruppi, comitive, con il momento clou dell’8 ottobre alla presenza del cardinale Ángel Fernández Artime, Rettor maggiore dei Salesiani nel mondo.
“Un flusso nato in modo spontaneo che rivela come i santi continuino ad affascinare. In un tempo di grande disorientamento esistenziale, la vita bella dei santi, segno dei capolavori umani che nascono in chi si affida a Gesù, affascina!”, dice il parroco dell’unità pastorale “Sant’Alberto e Sant’Artemide Zatti” don Giancarlo Minotta.
Di questo continuo e spontaneo flusso di pellegrini hanno fatto parte, per ultimi il 28 dicembre, un gruppo di 23 studenti universitari dei Salesiani Don Bosco di Cuneo, guidati dal direttore della parrocchia don Thierry Dourland e da Suor Cristina. Dopo la tappa al monumento in piazza Zatti e una visita alla chiesa di Santa Croce, il gruppo si è spostato alla casa natale, sotto l’attento coordinamento delle guide locali (contattabili tramite sito www.artemidezatti.it). Da qui il trasferimento in centro a Boretto con visita al Lido Po e alla Basilica. Alla fine, pranzo in trattoria a Boretto e poi tappa a Brescello per la santa Messa, don Camillo e Peppone.
“Sant’Artemide parla tantissimo all’uomo contemporaneo, alle prese, come Artemide, con il lavoro, il trovare la propria strada, la malattia, la cura, l’emigrazione, la propria fragilità e la ricerca di una grande certezza sulla quale scommettere per una vita bella che rivela la ricerca di Dio. Questo spiega l’incredibile diffusione della sua storia, grazie alla quale il nome di Boretto è riecheggiato in oltre 50 Stati, dal nord al sud America, dal Sud est asiatico all’Oceania. Questi sono fatti, non parole, di un santo che continua ad agire e a donare una visibilità incredibile anche per il suo paese natale”, conclude don Giancarlo.
Vi sono grandi opportunità per Boretto legate al flusso dei pellegrini. Serve maggior coordinamento tra associazioni, esercizi pubblici, servizi. Se il paese saprà cogliere questi aspetti di accoglienza, con una proposta che oltre al santo sappia valorizzare anche il Fiume, magari in rete con il territorio circostante ricco di eccellenze peculiari, ne beneficeranno tutti. La visita dei pellegrini salesiani cuneensi ne è una prova lampante.
Luciano Longhi