“Morte e vita sono in potere della lingua” (Proverbi 18,21). Dio ha scelto la Parola per creare il mondo; essa è potente e generativa. L’uomo, a immagine di Dio, con le sue parole ha lo stesso potere: la parola può dare vita o toglierla, può essere creativa o distruttiva. È quindi necessario acquisire consapevolezza rispetto all’uso che facciamo delle parole, diventare artisti della parola, per saper scegliere quella più corretta al fine di rappresentare noi stessi, gli altri e il mondo che ci circonda. Occorre saper adeguarsi e avvicinarsi al modello del Logos, il Verbo, a somiglianza del Quale siamo creati e per grazia del Quale sappiamo essere creativi.
I ragazzi della classe seconda dell’Istruzione Familiare Rolando Rivi hanno seguìto un percorso interdisciplinare che aveva in oggetto la Parola e le parole, culminato con una piccola pubblicazione che verrà consegnata a genitori e insegnanti come regalo di Natale. Partendo dalle esigenze riscontrate in questa fascia di età, e per accompagnare i ragazzi nel loro percorso di crescita e di consapevolezza rispetto alla relazione con gli altri e all’uso che si fa delle parole, si è deciso di proporre il percorso che, partendo da più materie (Italiano, Arte, Inglese) potesse dare spunti di riflessione ai ragazzi rispetto al modo in cui le parole vengono usate, al loro peso, al loro valore e al fatto che ogni parola deve riferirsi alla Parola Vera, da cui attingere e prendere esempio. Con la professoressa di Italiano, partendo dallo studio delle poesie, i ragazzi divisi a coppie hanno scelto una parola e costruito attorno ad essa una propria poesia. Sono nati così componimenti più giocosi: “La zanzara è fastidiosa/ ed è anche molto odiosa/ il suo ronzio / sveglia anche mio zio (…)” accanto ad altri più riflessivi: “(…) Il tempo è un albero di speranza/ ha radici forti nel passato/ giorni come frutti in abbondanza/ tempo che a noi è stato donato (…)”.
Nelle ore di Arte i ragazzi hanno potuto ascoltare la lettura del libro “La grande fabbrica delle Parole” di Agnès de Lestrade, per riflettere sulle caratteristiche delle parole: il loro uso, il loro peso, il loro valore, il loro significato, il contesto in cui possono essere inserite, come possono essere espresse… Successivamente ogni ragazzo ha scelto una parola significativa e ha provato a realizzarla usando elementi decorativi che potessero darne una connotazione specifica.
Infine, la visione del video e l’ascolto della canzone “Speak Life”, del cantante americano di Christian Music TobyMac, ha permesso ai ragazzi nelle ore di Lingua Inglese una riflessione sul potere generativo della parola. Come infatti appare nella citazione di B, Manning posta nella parte finale del video: “In ogni incontro possiamo dare la vita o toglierla; non esistono scambi neutrali”. Lo stesso video mostra quanto le parole cattive, o usate male, possano influire negativamente su chi le ascolta, tanto da togliergli l’energia vitale, mentre parole buone, usate bene, possano restituire la vita. Anche in questo caso i ragazzi hanno potuto scegliere una parola significativa dal testo della canzone e renderla con un disegno.
Il gioco di ruolo “Il copione” ha fatto da protagonista al penultimo passaggio: i ragazzi sono stati divisi in due gruppi e a ciascuno è stata assegnata una citazione, legata agli aspetti di “una buona critica” e “vincere e perdere”, tratte rispettivamente da “Il giardino segreto” di F. H. Burnett e “Padre padrone” di G. Ledda. I ragazzi hanno così lavorato sui personaggi e sui dialoghi, per giungere ad un copione da mettere in scena davanti all’altro gruppo. È stato anche chiesto di evidenziare una frase significativa, che potesse rappresentare la morale, l’insegnamento essenziale da lasciare agli spettatori.
La conclusione del percorso ha visto tutti gli alunni, comprese le professoresse, davanti alla “Fossa degli insulti”. Ciascuno ha infatti scritto su un foglietto un insulto che ha ricevuto e l’ha fatto soffrire. Questi foglietti sono stati lanciati nel centro di un cerchio, formato da tutti i ragazzi e le professoresse stretti per mano e ad un segnale tutti insieme hanno urlato quell’ingombrante insulto. I biglietti sono poi stati raccolti e bruciati all’aperto, perché il vento potesse disperdere la cenere delle cattive parole ricevute. L’augurio per tutti e per ciascuno è che lasciamo soffiare lo Spirito nella nostra vita, perché le parole che usiamo attingano sempre vita dalla Parola Vera e Viva.