Venerdì 1° dicembre a San Polo il salone dell’oratorio intitolato a dom Helder Camara è stato luogo di un evento eccezionale, ricco di partecipazione di fedeli: il 90° compleanno di don Pellegrino Tognoni.
In un primo momento, alle ore 18.30, ha avuto inizio la santa messa presieduta dal vescovo Giacomo, che ha voluto dimostrare la sua vicinanza a tutti noi per rendere grazie del dono della vita di don Pellegrino, a 90 anni esatti dalla sua nascita. Tra i concelebranti, accanto al festeggiato, erano presenti don Carlo e i suoi collaboratori, don Paul e don Franco.
A dimostrare il loro affetto a don Pellegrino, accanto all’altare c’erano pure don Mario Pini, suo compagno di classe, don Angelo (vicario della Val d’Enza) e alcuni sacerdoti del nostro vicariato, il diacono Giosuè e gli accoliti. Il vescovo, fin dall’inizio della celebrazione ha collegato la liturgia eucaristica al particolare motivo di festa per don Pellegrino e ci ha invitati anche al sorriso, quando ha esordito dicendo che bisogna arrivare ai 90 anni, perché dopo i 90 muoiono in pochi! Nell’omelia, ricollegandosi poi alla prima lettura, ma allargando lo sguardo a una visione di insieme sulla storia della salvezza, ha affermato con decisione che noi oggi non dobbiamo arrenderci o assecondare sentimenti di disperazione di fronte al male, ma al contrario dobbiamo affermare, come fa nel suo cuore don Pellegrino, che Dio è fedele e che seguendo Lui non ci sarà mai delusione.
Dopo la messa e le parole di ringraziamento di don Pellegrino, sostenuto dall’affetto dei familiari e dalla stima delle autorità convenute, è stato rivolto un saluto di cui riportiamo alcuni passaggi: “È bello ritrovarci in questo luogo, l’Oratorio, di cui quest’anno ricorre il 50° di fondazione, che insieme ad altre importanti realtà come il Centro di Ospitalità e Accoglienza per anziani e disabili, la Scuola dell’Infanzia e il Nido di Pontenovo rappresentano luoghi pulsanti di vita, servizio e testimonianza cristiana per bambini, giovani, adulti e anziani e che portano l’impronta decisiva di don Pellegrino a partire da quel lontano ottobre del 1968… Il sacerdote è colui che accompagna la vita di ognuno dei suoi parrocchiani nei momenti più significativi fin dalla nascita. In ognuno di questi ambiti, don Pellegrino è sempre stato vicino a chiunque, senza distinzioni, con i suoi modi un po’ spicci e … pòchi bâli…, la sua indole un po’ ruvida ma sempre accogliente, con il suo carattere deciso che però sa entrare subito in empatia con le persone, capace di commuoversi davanti alle vicende umane e alle bellezze della natura, e poi l’energia, l’impegno, la disponibilità sempre, ad ogni costo”.
“Uomo di fede profonda e concreta, di famiglia contadina, nativo di Grassano caput mundi – continua il testo del saluto – don Pellegrino ha sempre cercato di costruire intorno a sé, non come personaggio, ma come guida e pastore, una comunità viva e attiva, incentivando sempre la nascita di nuove iniziative di aggregazione, amicizia, servizio, solidarietà, cultura, sport… Ha sempre caldeggiato e sostenuto la partecipazione alla vita sociale e civile del paese consapevole della grande importanza della formazione e della presenza dei cattolici come servizio per il bene comune. Alcuni dei suoi slogan continuano a pungolarci: rimboccarsi le maniche, sporcarsi le mani, rompere gli schemi, uscire dalla sagrestia, prendere posizione, immischiarsi, ogni battezzato non deleghi, non stia a guardare, non si senta escluso, in parrocchia c’è posto per tutti e c’è bisogno di tutti.”
Infine nello stesso salone dell’Oratorio, trasformato (grazie al contributo di tanti) in un’ampia sala da pranzo, abbiamo vissuto un momento conviviale, in cui non poteva mancare la torta di compleanno, tanto gradita a don Pellegrino e agli oltre 200 convenuti! È stato questo per don Pellegrino il momento per aprire il regalo donato dalle nostre comunità: una corona del Rosario, personalizzata con la data.
Al termine della serata, nel maxi schermo è stato proiettato un bellissimo video di sintesi che ha raccolto i momenti salienti della vita e dell’opera di don Pellegrino: un cammino insieme con tanti di noi e una bella eredità che don Carlo ha detto di voler raccogliere! Don Carlo, infatti, anche se da poco è parroco della nostra unità pastorale San Polo – Canossa “Terre del Perdono”, abbiamo capito che, senza indugio, ama aprirsi a nuove relazioni fraterne con tutti, proprio come ha saputo fare don Pellegrino in questi 55 anni tra noi!
Lavia Di Sabatino