La spola della buona Novella

La spola di don Daniele Casini che ogni settimana fa tappa in tre strutture che accolgono gli anziani di cui diventa solido riferimento

Tra gli appuntamenti fissi di don Daniele Casini, parroco di Pieve Modolena a Reggio, non manca mai quello con gli anziani a cui porta la cosa più preziosa: la speranza.

Così, ogni settimana, il sacerdote fa la spola in tre strutture diverse per dire Messa, garantire la preghiera del Rosario e portare a tutti gli ospiti la buona Novella del Vangelo.

Detta così sembra la “banale” storia del prete che fa visita agli anziani ma, guardando più attentamente, anche il semplice gesto del dire Messa diventa una cosa non così scontata se si pensa che nelle case di riposo e nei centri in cui risiedono gli anziani l’allarme Covid non è mai cessato.

VISITE PREZIOSE

“Le restrizioni qui sono ancora presenti e sempre ferree – dice il don – perché queste persone sono estremamente fragili così vanno protette in ogni modo. Ogni volta che entro devo sempre indossare la mascherina e prendere i doverosi accorgimenti per la loro salute”.
“Tutti sappiamo cosa siano state e cosa abbiano comportato le restrizioni anti Covid e forse non tutti sanno che le visite in questi luoghi sono ancora contingentate e quanto molti ospiti abbisognino di un volto amico o del volto di un famigliare”, aggiunge.

Con questa consapevolezza, don Daniele scandisce la sua settimana. Al mercoledì la tappa è al centro diurno Ferretti, struttura comunale che conta venticinque ospiti. Almeno una volta al mese viene garantita la celebrazione della Messa come in epoca pre-Covid. E quando non si celebra, c’è sempre una coppia di volontari, Antonio e Anna, che garantisce un momento di preghiera con la recita del Rosario.

LA VISITA DEL VENERDI E DEL SABATO

Al venerdì è la volta della Casa Accoglienza Girasoli. Gli anziani presenti sono circa cento. A loro viene offerto di partecipare alla celebrazione eucaristica al mattino, nella cappellina presente nel seminterrato della struttura. Ed è grazie all’impegno di un’infermiera che si prodiga di accompagnarli fin giù che gli anziani possono partecipare alla funzione.

Il terzo appuntamento è al sabato presso la struttura Nostra Casa della Carità, fondata nel 1967 da monsignor Orlando Rigattieri. È una delle prime case di riposo parrocchiali della zona.

Anche qui don Daniele celebra la Messa nel salone che per l’occasione si riempie di gente anche grazie allo sforzo delle due suore indiane presenti nella struttura che accompagnano tutti gli ospiti (cinquanta) alla Messa, compresi quelli allettati. Tra di loro c’è Marisa, una delle prima ad arrivare nel lontano 1967 e che oggi, ogni volta che arriva una nuova persona, fa gli onori di casa salutando e accogliendo il nuovo venuto.

Oltre a don Daniele, in questa struttura opera anche il diacono Amedeo Tirabusi che una volta a settimana recita il Rosario assieme ai presenti.
Ma per loro, chi è don Daniele? È il riferimento spirituale.

RIFERIMENTO PER GLI ANZIANI

È quello che oltre a portare l’Eucarestia, a confessare e a celebrare la Messa, “porta anche i foglietti per leggere le preghiere e seguire meglio”, o “quello che ci fa cantare per animare la celebrazione”.
Ma è anche quello che passando in ogni stanza regala un saluto o un’attenzione, che in questi ambienti rappresenta sempre quel tesoro inestimabile chiamato speranza.

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