Holyart, il più grande e-commerce di arte sacra e articoli religiosi in Europa, ha inaugurato una nuova sede il 5 ottobre scorso. Si tratta di un magazzino di 10mila metri quadrati a Gavassa, nella periferia nord est di Reggio Emilia. L’edificio, giallo e grigio, è ben visibile lungo la autostrada del Sole. È il quarto trasloco per l’azienda nata a Sassuolo nel 2007 e che in quindici anni è cresciuta costantemente fino a generare quindici milioni di fatturato nel 2022.
L’evento inaugurale s’è aperto con la Messa presieduta dall’arcivescovo Giacomo Morandi. La celebrazione si è svolta in un clima familiare poiché all’evento hanno partecipato parenti e amici dei fondatori di Holyart, Stefano Zanni e Gabriele Guatteri, e dei sessanta dipendenti. Tra le autorità civili erano presenti Alex Pratissoli, vicesindaco di Reggio Emilia e Daniele Marchi, assessore a Bilancio e Welfare del medesimo Comune.
Il volto più bello
Le radici del successo di Holyart, ha detto il Vescovo, vanno fatte risalire al secondo Concilio di Nicea del 787. La Chiesa bizantina veniva da decenni di iconoclastia, ovvero la distruzione delle immagini che rappresentavano Dio. Fu san Giovanni Damasceno a ispirare il cambiamento: è vero che l’Antico Testamento proibisce le immagini sacre, disse il santo, ma l’incarnazione del Figlio di Dio ha cambiato la storia. Se il Verbo è Logos (Parola) con l’incarnazione è diventato anche Eikon, cioè immagine. Perciò la Chiesa ha investito sull’immagine come via per trasmettere la fede. Basta pensare al Duomo di Modena dove gli artisti hanno raffigurato la storia della Salvezza utilizzando un linguaggio iconografico. Mi auguro che ciò che esce da questo magazzino – ha concluso il Vescovo – possa aiutare le persone a contemplare il volto di Cristo, “il più bello tra i figli dell’uomo”.
La Amazon degli articoli religiosi
“Siamo contenti di festeggiare questo giorno con i colleghi, gli amici e parenti”, ha detto Stefano Zanni, amministratore delegato di Holyart, al termine della Messa. “È guardando ai loro volti che mi volgo con fiducia al futuro. Sono riconoscente e grato del percorso che ci ha portati qui: è un bel cammino che abbiamo fatto insieme”. I dipendenti hanno un’età media di 35 anni e l’azienda si è sempre mostrata attenta ai giovani: li assume e si impegna a offrire loro formazione e opportunità di crescita. Anche l’attenzione ai clienti è un punto di forza per Holyart che offre un’assistenza multilingue senza ricorrere a risponditori automatici. Holyart è definita l’Amazon degli articoli religiosi perché è stata in grado, per prima, di valorizzare su internet gli artigiani di arte sacra, un mercato di nicchia e un settore nel quale il Made in Italy eccelle. Per tanti artigiani fornitori di Holyart oggi l’azienda di e-commerce reggiana è il principale canale di vendita.
Il magazzino offre 67mila articoli che nel 2021 hanno generato 160mila ordini. 800mila è il numero di persone che l’e-commerce ha servito in quindici anni di storia in 160 paesi del mondo. Il nuovo centro distributivo è semiautomatizzato, quadruplica la capienza e adotta soluzioni all’avanguardia per il confezionamento di pacchi.
La sorpresa dell’anno
Alle enormi scaffalature si arriva passando dagli uffici e attraverso un corridoio con le frasi celebri dei principali protagonisti dell’e-commerce: Jeff Bezos, Steve Jobs, ma anche Giovanni Paolo II. Lo stesso edificio che ospita il magazzino accoglie anche gli uffici: l’assistenza clienti, il marketing e studi fotografici per la digitalizzazione degli articoli. Le vendite sono una cartina tornasole del modo di vivere la spiritualità nel mondo. “Quest’anno – ha detto Zanni – ho percepito in modo evidente il desiderio di vivere momenti di preghiera all’esterno. Dopo le chiusure e le restrizioni, abbiamo venduto in tutto il mondo un numero incredibile di baldacchini per processione”.