Domenica 15 ottobre, alle 16.30, la Congregazione mariana delle Case della Carità fa festa al Palazzetto dello Sport di Reggio Emilia.
L’evento sarà trasmesso in diretta dal Centro diocesano Comunicazioni sociali sul canale Youtube de “La Libertà” e su Teletricolore (canali 97 e 99 del digitale terrestre).
Nella Messa presieduta dall’arcivescovo Giacomo Morandi la consegna dei crocifissi agli ausiliari, la benedizione dei consacrati nel mondo, il rinnovo delle promesse delle famiglie, il rinnovo dei voti di due sorelle, la prima professione di Jubin Thomas della parrocchia di St. Jude Malad East (diocesi di Bombay) e le professioni solenni di: suor M. Beatrice della Madonna della Ghiara e fratel Alessandro Guazzi. E’ proprio suor Beatrice a invitare tutti alla festa.
“Nella Chiesa nessuno è in eccesso, c’è posto per tutti. Così come siamo. Tutti noi”. Con queste e altre parole Papa Francesco ha sottolineato alla GMG di Lisbona 2023 la fratellanza universale in cui lui crede, in cui Dio crede. Più volte ha ripetuto quel tutti, tutti, tutti. Nessuno escluso! Ed è proprio questo il bello, la porta aperta a tutti, l’invito per tutti, un desiderio di vita per tutti.
Molto simili sono le parole con cui la nostra Famiglia delle Case della Carità, dopo due anni di CIMO, Cammino di Identità e Missione Oggi, un cammino di preghiera e ascolto nello/dello Spirito, ha provato a esprimere il nostro nome di grazia, ossia a cosa Dio ci chiama come dono e missione.
Allora con responsabilità e gratitudine siamo chiamati a “mostrare la misericordia di Dio Padre per tutti”, per rendere visibile la civiltà dell’Amore. Questa è una sintesi in cui ci siamo ritrovati come Famiglia, dove però ogni membro è interpellato a incarnarla e farne esperienza nella propria vita e vocazione, in modo unico e irripetibile.
La testimonianza di suor Beatrice
Condivido allora volentieri una mia personale sottolineatura.
Mi ritorna in mente la parabola del Padre misericordioso: gli è bastato poco, pochissimo, a quel Padre, un timido ritorno del figlio minore da lontano, per essere già lì ai suoi piedi ad abbracciarlo. Incredibile questo Padre, tanto più che farà lo stesso anche con il figlio maggiore. Grazie Dio che sei così, che quando mi sono persa o incastrata chissà dove, mi hai aspettato senza forzarmi e ti è bastata una piccola fessura della porta del mio cuore, a volte anche lasciata aperta per sbaglio o per caso, per potermi risollevare, ridare la dignità, rivestire di bellezza, in poche parole per amarmi e richiamarmi alla vita.
Questo l’ho sperimentato diverse volte, nei modi più imprevisti e grazie anche a quelle persone che mi hanno voluto bene gratuitamente, senza miei meriti. E questo passaggio dell’Amore, di un Amore così nella mia vita, mi rimane dentro, mi sorregge quando non mi vedo amabile… come potrei non fare altrettanto con chi ho accanto?!
E quando anche io non riesco a vedere chi ho di fronte con uno sguardo bello, di bene, provo allora a ricordarmi come sono stata guardata io da Dio, sapendo che Lui sta guardando in quel momento l’altro allo stesso modo…io non devo fare altro che fare da tramite, passare quel Suo sguardo!
L’unicità della persona
Ogni persona è unica e sacra con una vita bella da vivere, perché amata. Di questo vorrei continuare ad essere testimone, con i voti perpetui nelle Carmelitane minori della Carità, in questa vita insieme a Cristo e ai fratelli e sorelle, ognuno povero ma regale allo stesso tempo. E quel tutti ricordato anche dal Papa mi allena ad allargare lo sguardo, il cuore, la mente su quanti non riesco ad amare personalmente ma so che nel cuore di Dio ci sono, custodendo da parte mia intanto una concretezza dell’amore ogni giorno, nei piccoli gesti di casa, di cura, di vicinanza, di amicizia.
Da che siamo tutti amati, siamo allora anche tutti invitati a festeggiare questo amore grande di Dio, in particolare insieme a noi il 15 ottobre!
Il banchetto (della Vita!) è preparato per tutti, anche qui, e a volte rischiamo di prendere l’invito poco sul serio, come l’uomo del vangelo senza abito nuziale… era una festa vera, la Vita è una festa vera e non possiamo prenderla sotto gamba! Quando però ci capiterà di non essere o sentirci all’altezza, con uno straccio di vestito addosso, penso che basterà parlare al Padre/Re senza vergogna nella verità di quello che siamo, nella nostra fragilità, e Lui ci accoglierà a braccia aperte! Per amore.
Forti di questa esagerata accoglienza nei nostri confronti, possiamo permetterci allora di allargare le braccia anche noi verso il fratello…Al banchetto della Vita siamo invitati per invitare altri, perché la vita sia davvero Vita piena per tutti!
A te che leggi, ti aspettiamo intanto il 15 ottobre! E porta un amico!
Suor Beatrice e la Famiglia
delle Case della Carità