Quale futuro per il convento dei frati cappuccini?

San Martino in Rio. Alcuni dei laici della Fraternità OFS e giovani del GiFra che si prenderanno cura dell'accoglienza nel convento di San Martino in Rio dopo la partenza dei frati residenti.

Ormai da diversi mesi la voce che il convento dei frati di San Martino in Rio fosse destinato alla definitiva chiusura generava in molti fedeli tristezza e sconforto.

Ma, come ben sappiamo, le vie del Signore sono infinite ed eccoci qui, oggi pronti, anche se con tanti timori, ad accogliere e realizzare nuovi progetti che coinvolgeranno le tante persone attratte dallo stile francescano o semplicemente affezionate alla figura dei frati e al loro inconfondibile modo di stare con la gente e di annunciare il Vangelo.

Il segno che i frati cappuccini lasciano nel nostro territorio è profondo e, anche se i frati che ci hanno accompagnati in questi ultimi anni andranno presso il convento di Vignola (come deciso nell’ultimo Capitolo) non andrà disperso, ma continuerà a produrre frutti.
Il convento di San Martino in Rio non chiuderà i battenti, ma dovrà un po’ reinventarsi.

Uno stile itinerante

Innanzitutto non vi saranno frati qui residenti, ma gli stessi continueranno ad accompagnarci attraverso la figura di frate Paolo Mai, attualmente appartenente alla famiglia di frati di Scandiano. Sarà presente per seguire e accompagnare le varie attività pastorali da anni qui attive, quali le messe domenicali, le confessioni, gli accompagnamenti spirituali; curerà tutte le liturgie durante i momenti forti dell’anno; sarà riferimento per i vari gruppi che frequentano il convento e tanto altro.

L’essere itineranti è lo stile che da sempre caratterizza le famiglie di frati francescani e che si esprime attraverso il non legarsi a un luogo o a un convento, ma nell’essere disponibili agli spostamenti (ogni tre anni circa).
Così è stato per tanti frati e anche per i nostri cari frati di San Martino, frate Livio e frate Franco, che domenica 10 settembre ci hanno salutato (nella commozione di tutti), per inserirsi nella loro nuova famiglia francescana.
Uno stile itinerante che diventa anche più evidente nella disponibilità di frate Paolo a vivere le due realtà: San Martino in Rio e Scandiano.

Certamente frate Paolo non potrà fare tutto questo lavoro da solo: fisicamente e umanamente non potrebbe farcela. Ed è qui che si inserisce un importante progetto di collaborazione con la fraternità francescana Ofs (Ordine Francescano Secolare) di San Martino in Rio, formata da laici professi che da più di trent’anni vivono la loro spiritualità in questo luogo. Il nostro convento fin dai primi anni del 1900 ha accolto le fraternità Ofs e, nel tempo, il cammino laico francescano si è allargato e radicato spiritualmente sempre di più, ma soprattutto è “cresciuta la coscienza dell’identità e della missione del laico nella Chiesa” [cfr. E.G. n 102].

Promuovere il carisma francescano

La proposta ci è giunta dal Padre provinciale frate Giacomo Franchini un po’ di tempo fa, una proposta che offriva la possibilità di evitare la dolorosa chiusura del convento, ma soprattutto rappresentava una nuova opportunità: per noi professi e per tutta la comunità! L’opportunità di offrire un servizio e di condividere la responsabilità nel promuovere il carisma francescano.

A questo la nostra fraternità ha detto “Sì”, cioè si è resa disponibile, in stretta collaborazione con i frati, a farsi carico dei compiti e delle mansioni compatibili con lo stato laicale, in modo da garantire il servizio pastorale alla comunità e ai vari gruppi che vivono questa realtà. Inoltre, a dare forte e prezioso contributo nella gestione dei locali e all’apertura della chiesa anche durante la settimana, ci sono i collaboratori del Mercatino del Centro Missionario, da sempre corpo unico con il convento. Quest’ultimo, così, non vedrà cambiamenti: tutte le attività continueranno a funzionare come sempre (ritiro e smistamento dell’usato con vendita al tradizionale mercatino eccetera).

Una fase sperimentale che coinvolge tutti

La fraternità Ofs, insieme al Centro Missionario, sarà quindi la diretta incaricata nella gestione del convento, dando vita concretamente a questo nuovo progetto di collaborazione tra laici e frati. Vivremo un periodo totalmente nuovo e sperimentale, dove ciascuno sarà chiamato ad essere “fermento di Dio in mezzo all’umanità” [cfr. E.G. n 114]. “Ciascuno” significa che ci sarà bisogno della collaborazione di tutti perché il nostro convento continui a essere un luogo dove tutti possano sentirsi accolti, amati e incoraggiati a vivere secondo il Vangelo, dove lo stile di san Francesco continui a provocare, stimolare, tenere in cammino. Se questo è il sogno di Dio… proviamo a farlo nostro; se questo è il futuro della Chiesa ci impegneremo a trovare nuove forme ed energie per realizzarlo, vivendo nella consapevolezza che l’altro è mio fratello con cui percorrere sentieri di pace e di bene.

Il convento continuerà a proporsi come luogo di spiritualità (ECEF, GIFRA…) e come casa d’accoglienza per gruppi (parrocchiali, scout, ritiri spirituali…) per il pernottamento in autogestione offrendo ambienti accoglienti in perfetto stile francescano. Il progetto appare alquanto ambizioso, ma confidando nella collaborazione di tutti (da esercitare anche con il “passaparola”) e soprattutto nel sostegno della preghiera, troverà certamente lo spazio che il Signore vorrà creare.

Patrizia D’Errico
Antonella Catellani

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