“Reggio, non ti dimenticherò; Reggiani, vi porto tutti nel cuore!”: con la voce incrinata dalla commozione padre Lorenzo Volpe ha concluso il suo indirizzo di saluto e ringraziamento alla comunità ecclesiale e civile reggiana al termine della concelebrazione eucaristica vespertina di domenica 17 settembre nella chiesa dei Cappuccini in via Ferrari Bonini.
Parole accolte e sottolineate da un lungo, caloroso applauso.
Ventidue anni, tanto è durata la permanenza di frate Lorenzo nel convento reggiano di via Ferrari Bonini, di cui sei come superiore: un arco di tempo che certamente lascia un’importante traccia.
Adesso il cappuccino svolgerà il suo ministero nella fraternità di Castel San Pietro, ma non decadrà il legame intenso e profondo di amicizia, stima e gratitudine dei reggiani per il religioso valdostano ma perfettamente inserito nella nostra terra.
Padre Volpe ha ripercorso il servizio reso alla Chiesa reggiano-guastallese, partecipando a iniziative nelle parrocchie dal Cusna al Po e dal Secchia all’Enza; le ha incontrate quasi tutte, come un vescovo che compie la visita pastorale! Nella nostra diocesi ha trascorso la maggior parte della sua vita religiosa, compresi gli anni di studio in Seminario.
E sentimenti di grande affetto, riconoscenza, stima per lo stile pastorale del cappuccino,per la spiritualità, la capacità di costruire solide e durature relazioni – doti che hanno contraddistinto gli oltre quattro lustri della sua presenza in terra reggiano-guastallese – sono stati espressi da Giuseppe Adriano Rossi, Enrica Gnocchi e padre Vittorio Ottaviani.
Hanno concelebrato don Carlo Castellini, don Alessandro Ravazzini e don Lorenzo Zamboni; all’altare il diacono Pierangelo Roncalli.
Nell’omelia padre Volpe ha anche ben focalizzato come ha inteso il suo ruolo di predicatore, che a volte è potuto sembrare anche “antipatico, impopolare”: la sua preoccupazione è stata sempre e solo l’annuncio integrale della Parola del Signore, della verità, non la ricerca di facili consensi; e lo ha ribadito con la sua voce stentorea.
La schiettezza di padre Volpe, unitamente a ironia, passione per la Chiesa reggiano-guastallese, disponibilità a partecipare ad iniziative parrocchiali sono state rimarcate da don Castellini parroco di Casina.
Commentando le letture bibliche, frate Lorenzo ha innanzitutto stigmatizzato il rancore e l’ira che tante volte albergano nel cuore dell’uomo, anche del cristiano per cui ha raccomandato l’importanza del riconciliarsi con il fratello.
Inoltre ha sottolineato la necessità di essere misericordiosi, come lo è Dio Padre e di saper perdonare all’infinito, senza limiti.
Il cristiano deve essere coerente con la propria fede, inattaccabile quanto a stile di vita, pieno di carità, di misericordia: così dà testimonianza a Gesù e la Vangelo.
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