“Altari Fioriti 2023” dell’unità pastorale Santi Crisanto e Daria

L’allestimento ideato trae origine dal quadro di Lorenzo Franchi (1525-1632) dal titolo “San Girolamo contempla la Trinità” che reca la data MDCXXIIII.

Il quadro è ricco di figure soprattutto nella parte alta dove si individuano il Padre, lo Spirito sotto forma di colomba e il Figlio morto e sorretto da un volo di angeli; nella parte bassa un vecchio San Girolamo è seduto in uno strano paesaggio scuro, ma con una luce all’orizzonte che sembra separare la parte alta dalla parte bassa.

E’ vestito con un drappo blu e segue con lo sguardo il suggerimento di un angelo contemplando con stupore la S. Trinità (ha un braccio allargato e la bocca aperta). Vicino c’è un teschio (simbolo della fragilità della vita) e un leone, allegoria della forza della Chiesa che allevia le sofferenze e rende buono anche l’uomo più feroce.

Ma soprattutto San Girolamo ha sulle ginocchia un libro e un putto gli offre la penna per scrivere o meglio trascrivere ciò che è scritto in ebraico nel rotolo che gli porge un altro angioletto: l’inizio del libro della Genesi (In principio…), chiaro riferimento alla traduzione che il Santo fece della bibbia dall’ebraico al latino che testimonia quanto importante fosse per Girolamo la Parola e quanto pensava fosse rilevante che tutti potessero leggerla.

L’allestimento proposto dalla Unità Pastorale Santi Crisanto e Daria ha voluto sottolineare questo “In principio…”. Dio crea il mondo attraverso la Parola. E la Parola raggiunge tutti attraverso la conoscenza dei testi.
Per questo abbiamo previsto un punto vicino all’altare della Cappella Casotti dove le persone che hanno visitato la basilica, durante la Giareda, potevano prendere e portarsi a casa una breve citazione biblica.
L’altare d’altra parte è stato allestito con festoni di solo verde presso i quali le persone hanno potuto collocare fiori di varia natura che trovavano a disposizione in un’apposita anfora ai piedi della mensa dello stesso altare.

Questo coinvolgimento della gente trova conferma nella frase a commento del quadro, di questa cappella, di Lorenzo Franchi a pag. 234 del libro “Il Santuario della Madonna della Ghiara a Reggio Emilia (A.Bacchi e M.Mussini) “Un’animazione di affetti, una comunicativa più coinvolgente e diretta, chiaramente indotte da quanto…si imponeva a chiunque si limitasse anche solo a gettare un occhio sulle pareti e sulle volte della nuova basilica”.

Così abbiamo pensato attraverso questa esperienza, in un’epoca basata sul conflitto come quella che stiamo vivendo, di immaginare legami tra le persone che hanno partecipato a questa manifestazione.

Chi è intervenuto, dal primo all’ultimo giorno, ha avuto un ruolo preponderante, infatti con il proprio intervento ha potuto definire la composizione.

Ci siamo voluti immergere in una sorta di arte dove la sfera delle relazioni umane rappresenta il luogo dell’opera creatrice.

Le amiche e gli amici di diverse provenienze hanno partecipato alla costruzione dell’opera e alla
distribuzione di “pillole” di Sacra Scrittura.
Tutte e tutti interveniamo alla creazione continua nel tempo dove l’obbiettivo consiste nel ritrovare lo stato di grazia del principio, riproponendo l’esperienza di quel desiderio iniziale a cui il quadro ci rimanda.
L’invito è stato quello di occupare un po’ del nostro tempo per prendere parte alla festa della Giareda e produrre forme di relazione tra persone che anche non si conoscevano.

Per concludere abbiamo proposto una cosa ovvia, una forma capace di inventare incontri possibili, uno scambio dove non vi è forma se non nell’incontro.

U.P. Santi Crisanto e Daria

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