Ritrovo dei pellegrini in piazza Vallisneri a Reggio all’alba di sabato 17 giugno… ecco che sale sul pulmann frate Lorenzo Volpe, la nostra guida spirituale al pellegrinaggio organizzato dai frati Capuccini ad Assisi e Cascia: si parte! E tra la simpatia di frate Lorenzo, il rosario, i canti in un clima sereno e di amicizia arriviamo a Rivotorto per celebrare la Messa.
Siamo circa una sessantina di partecipanti provenienti da varie parrocchie della città e della provincia, reggiani, calabresi, campani… si fa presto a fare amicizia. Padre Lorenzo ci parla della storia di san Francesco e dei luoghi francescani che andremo a visitare e rimaniamo tutti incantati dal suo modo gioviale, chiaro e preciso di raccontare.
Al pomeriggio visita ad Assisi, Santa Maria degli Angeli, Porziuncola, Basilica di San Francesco inferiore e superiore; da qualche anno nella chiesa della Spogliazione sono custodite le spoglie del beato Carlo Acutis (foto): non era conosciuta da tutti la storia di Carlo; fuori dal santuario che accoglie Carlo, c’erano frati, suore, gruppi di ragazzini sopraggiunti da varie parti d’Italia per i campi estivi accompagnati da educatori e sacerdoti… molto intenso e commovente! Carlo era uno di loro.
Il giorno dopo, domenica, visita a Cascia da santa Rita: la chiesa, la tomba, il roseto… la Messa è stata concelebrata da diversi sacerdoti tra cui frate Lorenzo; l’omelia è stata tenuta da un sacerdote peruviano nella sala della Pace attigua alla basilica della santa: proprio quella domenica il Vangelo parlava della messe abbondante e dei pochi operai… ecco che allora, in un salone gremito di pellegrini venuti da ogni parte d’Italia e da altri paesi del mondo – perché la santa degli impossibili è amata e conosciuta in tutto il mondo – sono risuonate le parole del prete peruviano in un ottimo italiano sul ruolo dei sacerdoti oberati da molti impegni: sempre meno operai e tanto, tanto lavoro…
Dopo la benedizione dei vari oggetti di devozione che comunque hanno il loro valore – quante persone ci chiedono una preghiera e un oggettino da portare a casa – terminata la santa Messa, al pomeriggio abbiamo fatto visita a Roccaporena, frazione di Cascia, paese nativo di Rita; la roccia della preghiera, la chiesetta la casa nativa… Il tempo stringeva, ci aspettavano tante ore di pullman per tornare in quel di Reggio Emilia. Bello vedere persone un po’ più giovani aiutare le signore più grandi che col bastone facevano più fatica a camminare (le stradine di Assisi e Cascia sono in salita con tanti gradini)…
Veramente abbiamo sperimentato un un clima di solidarietà e amicizia e grazie anche alla simpatia di frate Lorenzo siamo tornati a casa col cuore pieno di gratitudine e commozione.
Vi siamo venuti a trovare, san Francesco, santa Chiara, santa Rita e beato Carlo: grazie per averci riempito il cuore e lo spirito di pace e di perfetta letizia, per usare le parole di Francesco…
Cristina Amidati