“La notte silenziosa” torna a Montericco

Sabato 10 giugno dalle ore 21.15 alle ore 1 il cortile e la chiesa Santa Maria dell’Oliveto, annessa all’Hospice di Montericco, ospiteranno l’ormai tradizionale appuntamento con “LA NOTTE SILENZIOSA: Silenzi suoni voci immagini per abitare la notte e camminare verso l’alba”.

“CATENE DI LIBERTÀ: NOTTI E GIORNI DI PRIGIONIA E DI SPERANZA” è il titolo della serata che vedrà il suo centro nella testimonianza di padre Pier Luigi Maccalli, missionario cremasco per due anni sequestrato e prigionieri nel Sahel, che dialogherà con monsignor Daniele Gianotti, vescovo di Crema.

La serata avrà il seguente svolgimento: ore 21.30 Introito, letture e musiche a cura dei docenti IDML (Nadia Torreggiani Patrizia Filippi Benedetta Polimeni), Antonio Burani voce recitante;
ore 22.15 testimonianza;
ore 23.15 Risonanze e Riflessione personale (con possibilità di passeggiare nel cortile dell’Hospice);
ore 23.45 break;
ore 24.00 Risposta: Preghiera nello stile di Taizé animata da Coro Diocesano di Reggio Emilia e da docenti e allievi IDML.
Presiede don Matteo Bondavalli, direttore dell’Ufficio Liturgico della Diocesi.

Durante la serata sarà possibile acquistare il libro che racconta la prigionia di padre Maccalli per le Edizioni EMI, libro che dà il titolo all’incontro. In esso, al termine, si legge: “Adesso sono libero per liberare il perdono e spegnere sul nascere ogni inizio di violenza. Sono libero per liberare l’accoglienza e consolare chi è affaticato ed oppresso. Sono libero per liberare la parola e dire a tutti di non incatenare mai nessuno”. Papa Francesco nel salutare la liberazione di padre Pier Luigi ebbe a dire: “Noi abbiamo sostenuto te ma tu hai sostenuto la Chiesa”.

Un’occasione per trascorrere una serata lontano dal frastuono e dal chiasso che spesso ci avvolge per riscoprire il tempo lento dell’ascolto del silenzio della meditazione. Aiutano le parole di Enzo Bianchi: “Il silenzio è atteggiamento che predispone alla comunicazione e dà autorevolezza alla parola: se manca il silenzio, la parola diventa rumore e non ci può essere ascolto”.

Nadia Torreggiani

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