Unzione degli infermi domenica 4 giugno alle ore 10.00 in basilica a Boretto
Tutti noi conosciamo persone ammalate o anziane, tra le quali prima o poi, probabilmente, entreremo far parte anche noi.
Un mondo non facile da vivere, perchè siamo fatti per la vita e immediatamente percepiamo la malattia e l’anzianità, con il conseguente calo delle forze, come una morte. In questi momenti spesso si scatena dentro di noi una lotta, tra ciò che vorremmo essere e ciò che siamo. Talvolta pensieri cupi passano per la nostra mente. La tristezza rischia di farla da padrona.
Ecco allora la bellezza e genialità di Dio, che vuole essere con noi, Emmanuele, anche in queste situazioni tramite il sacramento dell’unzione degli infermi, con il quale Lui si fa presente in noi proprio nel fragente della debolezza per unirci in modo specifico a sé e darci la sua forza, così da aiutarci innanzitutto a trovare pace nel cuore.
E chi vive queste fasi della vita con la pace di Dio nel cuore, diventa, paradossalmente, generativo.
Come dimenticare per esempio un amico di Coviolo alle prese con un tumore, ma che anche nell’ultima S. Messa vissuta insieme nella sua casa mi ha insegnato a vivere? Del resto sono passati 72 anni da quando San Artemide Zatti è stato vinto a sua volta da un tumore, che però ha affrontato unito a Cristo e questo lo sta portando a generare vita anche dopo la morte, segno del fatto che ora vive in Dio.
Per tutto questo, poiché nella giornata della Madonna di Lourdes non è sempre facile per i malati e gli anziani partecipare alla S. Messa a causa della stagione fredda, domenica 4 giugno alle 10.00 nella basilica di San Marco a Boretto vivremo la S. Messa con unzione degli infermi ed esporremo alla venerazione dei fedeli la reliquia di S. Artemide, la cui vita è stata spesa per portare ad ogni malato la carezza del Signore, che lui stesso, ammalato, ha poi ricevuto.
Dio non toglie mai nulla, ma dona sempre tutto. Sant’Artemide ne è un esempio emblematico!