Storie sulla ricerca del senso della vita

Tredici storie raccolte nel nuovo libro «L’anticamera del cielo»

In un caldo giorno d’estate, due ragazzi nel fiore della giovinezza si trovano l’uno accanto all’altro in cima ad un’altura a strapiombo sul mare; nelle orecchie risuona l’eco del silenzio interrotto unicamente dallo sciabordio delle onde, mentre lontano si perde la linea dell’orizzonte affogato dagli spruzzi delle fresche acque del Mezzogiorno che, svelando e nascondendo man mano lembi sempre più ampi di costa, suscitano nei due amici un fascino genuino per tutto ciò che è a loro ignoto e brama di essere scoperto. Nel frattempo, tremendamente lontano, eppure intimamente vicino, una sposa attende con speranza il risveglio della figlia adottiva, un corpo esile che racchiude in sé un’anima stanca e fragile che molto ha dovuto patire, sola, abbandonata ai lati di una strada in un povero villaggio del continente nero; è bastato uno sguardo per far innamorare di lei quella giovane donna giunta col marito sin laggiù, tanto desiderosi di voler compiere del bene, loro che mai avrebbero potuto avere figli naturali e che, in quella ragazza corrosa dalla malattia, trovavano inaspettatamente un profondo legame affettivo. 

Al volgere della sera un’anziana signora esce di casa e, accompagnandosi a fatica con un bastone, attraversa le vie desolate del suo paese di montagna per entrare sommessamente in una piccola chiesa, sì spoglia di ornamenti sfarzosi, eppure ancora curata e impreziosita dalla visita di quello spirito devoto; l’attende, come ogni giorno, l’appuntamento con la preghiera ove, nel culmine del raccoglimento, le pare di poter parlare con colui che in vita così immensamente l’aveva resa felice; potervi ancora incontrare il defunto marito rende quel luogo tanto bello e familiare ai suoi occhi, sicché mai quella signora, ormai l’ultima fedele rimasta nel paese, permetterebbe che le fosse negato l’accesso.

Queste sono solo alcune delle storie intessute nei tredici racconti di cui Edoardo Tincani compone questa sua ultima opera letteraria, un libro che fa della riflessione sulla morte e sul senso della vita il leitmotiv che sta all’origine delle gioie e dei drammi dei singoli personaggi, diversi tipi umani minuziosamente descritti e ricchi di sfaccettature – i ragazzi spensierati di “Una bici in più”; la vita di Eleonora all’insegna della carità in “Di madre e figlia”; i tormenti di Giorgia che riappaiono nel corso della notte in cui è ambientato “Fine di una storia”; la tenacia che muove Magda verso la chiesa di “Pensieri di una vedova”; il gruppo di militari impegnati nella “Missione sottomarina”; il tuffo nel passato al seguito delle ambigue gesta di “Un cavaliere”; il desco familiare carico di tensione che si riunisce nel “Natale a casa Bordi”. 

A fronte di questa dicotomia vita-morte, variamente declinata a seconda delle chiuse sia positive, ma anche negative, delle storie, a una lettura più attenta delle vicende narrate è possibile scorgere, dietro il cocente desiderio che spinge i protagonisti di alcuni racconti a inseguire lo svolgersi della realtà, un senso di nostalgia per qualcosa che in passato è venuto a mancare e che riverbera tuttora nel presente – come la fuga della donna amata in “Amori di un astronomo”, oppure la fine di un amore intenso descritto nel racconto “Il caffè lungo”. 

Tincani – che viene spontaneo pensare abbia attinto alcune circostanze direttamente dal proprio bagaglio di esperienze vissute, però con sorprendenti digressioni nella fantasia – servendosi di una scrittura limpida e attenta al particolare accompagna il lettore nella ricerca di una possibile risposta alle domande esistenziali che muovono le gesta e gli affetti degli attori da lui orchestrati sul palco narrativo: in alcuni casi c’è chi mostra un cieco affidamento alla scienza – è lampante in questo senso la situazione descritta nel distopico “Aggiornamento sanitario”; in altri si verifica un’inattesa riscoperta della fede cristiana come promessa di speranza e di bene per l’umanità intera, un messaggio che all’autore preme veicolare sia facendo ricorso a potenti immagini dall’evidente richiamo apocalittico come in “Niente più lacrime”, sia dipingendo, nella semplicità di un giorno di festa, lo stupore di un giovane immigrato davanti al “Dono di un presepe”. 

In conclusione, “L’anticamera del cielo” riesce in modo efficace a rappresentare la vita nel suo insieme, con le sue coerenze e le sue contraddizioni, i dolori e le passioni, un trionfo di singolarità estremamente tese verso qualcosa di Oltre, rivolte in direzione di un infinitamente Altro che non si limiti alla pura materialità della carne umana. 

In questo senso, Edoardo Tincani racchiude – a mio avviso – già nel titolo del volume la chiave interpretativa dell’intera raccolta di novelle: la possibilità di concepire il senso della vita come un intenso preludio dell’Aldilà, un luogo bello e sereno in cui poter finalmente accogliere il Mistero delle cose e lasciarsi trasportare dalle onde della vera Pace.

Daniele Maria Ragno

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Edoardo Tincani, «L’anticamera del cielo», Corsiero Editore (novembre 2022, seconda edizione marzo 2023), 126 pagine, 18 euro. In libreria, presso la sede de La Libertà (sconto agli abbonati) e su corsieroeditore.it.

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