Sport & salute, Giuliano Razzoli a Correggio

Lunedì 17 aprile lo sciatore Giuliano Razzoli ha incontrato gli studenti di Correggio su iniziativa del Circolo culturale “Frassati”. Di seguito i contributi scritti da alcuni alunni.

La nostra classe ha avuto la possibilità di partecipare ad un incontro con Giuliano Razzoli: campione olimpico di sci, ottiene la medaglia d’oro a Vancouver nel 2010. Inizia a sciare a quattro anni, a nove è campione nelle sue prime gare, a ventidue esordisce in coppa del mondo; vince nello sport e nella vita. Ci ha parlato di sconfitte, rimpianti, frustrazioni e altrettante gioie e vittorie, non bisogna arrendersi davanti ai fallimenti, mai mollare, e rialzarsi quando ci si frattura un osso o si lacera l’anima, come accadde a lui quando solo trentenne, durante una gara dello Streif, su quella dannata pista di ghiaccio simile a vetro, si ruppe il ginocchio e con esso la sua speranza.

È stato capace di condividere con noi l’abilità di affrontare paure ed ansie, di staccarsi dalla neve sugli sci e volare in alto sopra le nuvole, a caccia di sogni ed obiettivi. Lo sport è una scuola in cui non si smette di prendere voti, a volte belli, altre brutti, il punteggio non deve essere motivo di malessere, si cresce, si migliora per non affondare nella neve e rimanere chiusi in una gabbia di illusioni che strappano via l’ossigeno dai polmoni e uccidono.

Abbiamo imparato a rispettare il nostro avversario, più debole o meno che sia, e a trasformare i timori in uno strumento per aspirare al meglio. L’incontro è stata un’opportunità per imparare tanto, ma un valore in particolare: la speranza, che nelle nostre vite non deve mancare mai, quella qualità che ci permette di premere sull’acceleratore e superare ogni tipo di pista nella vita e fregarsene di tutti gli infortuni che accadono di tanto in tanto. Razzoli afferma che è indispensabile dare il 100% di noi stessi alle passioni che amiamo e di coltivarle a tutti i costi, anche quando abbiamo il mondo contro. Ci ha insegnato a “vivere, non vivacchiare”.

Gabriele Saviano
classe 3^ B Classico

CADERE PER RIPARTIRE: la testimonianza di un campione olimpico.

Sulle cime del vicino Appennino reggiano, all’età di quattro anni Giuliano Razzoli ha scoperto la passione per gli sci grazie al padre, insegnante di questa disciplina. Da allora è iniziata la sua carriera sportiva che è progredita nell’alternarsi di sconfitte e successi. La sua velocità gli ha fatto guadagnare il soprannome “Razzo”. Tutti gli sforzi che ha fatto in quegli anni sono stati ripagati il 27 febbraio del 2010 a Vancouver, quando ha vinto la sua prima medaglia d’oro olimpica. La strada per raggiungere questa vittoria è stata molto ardua, perché ha incontrato parecchi ostacoli. Ad esempio, dopo la Coppa del mondo e altre vittorie si è rotto il ginocchio. Questo infortunio ha costituito uno “stop” forzato per Razzoli, ma è stato anche lo stimolo per un nuovo inizio. È infatti dovuto ritornare “indietro”, gareggiando con ragazzi molto più giovani di lui per guadagnare punti e risalire nella classifica. Dopo sei anni, lo sciatore è di nuovo tornato sul podio dimostrando che la voglia di raggiungere un obbiettivo può fare la differenza.

Quello che rende questo sportivo un vero campione non sono, però, tutte le medaglie che ha vinto, ma il fatto che lui sceglierebbe di rifare questo lungo percorso da capo per dieci volte solamente per la passione che prova verso questa disciplina. Secondo lui, nonostante la strada sia dura, le passioni vanno coltivate e inseguite: infatti, nel cammino della vita, si possono incontrare ostacoli ma ci si può sempre rialzare e ripartire. Questo è l’insegnamento che il grande sciatore Razzoli ha condiviso e consegnato agli studenti di Correggio.

Karen, Daria, Desirée, Sofia, Rebecca
classe 1^ superiore Liceo San Tomaso

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