Giuliana Mariniello, Simulacri. Identità nascoste

L’esposizione è articolata in due mostre personali di Giuliana Mariniello e Luigi Menozzi, accomunate dal tema del simulacro che cela delle identità nascoste che sfuggono continuamente all’osservatore. Una esplora il mondo dei manichini e l’altra quello degli abiti, due realtà che rimandano all’assenza dell’elemento umano.

Giuliana Mariniello

Il manichino

Il manichino è un’immagine-simulacro o immagine-illusione, oggetto di analisi di vari studiosi soprattutto nel campo della semiologia.  In questa serie sono presentate varie tipologie di manichini: quelli spogli, spesso privi di alcuni arti come se fossero stati oggetto di violenza o mutilazione, altri abbigliati e in vetrina e altri ancora dal volto quasi umano. Il manichino, oggetto di una lunga storia artistica e fotografica, costituisce una metafora, un modello di bellezza irraggiungibile, algida e glaciale, che si offre allo sguardo come oggetto di manipolazione visiva apparentemente rassicurante, ma al contempo in grado di far emergere aspetti nascosti dell’inconscio. 

Luigi Menozzi

L’abito

Figure umane, animali fantastici, elementi naturali. Raffigurati attraverso i loro fantasmi, le loro rappresentazioni, i loro simulacri. Un vestito messo in posa nella natura diventa così, in forma simile, la persona che l’ha indossato, rappresenta e racconta la sua identità, più o meno nascosta, più o meno svelata. Il reale e l’immaginario si confondono e coinvolgono l’osservatore in un gioco di rimandi tra il vero e la sua imitazione. Queste immagini si prestano così ad una seconda chiave di lettura che interseca e a tratti si sovrappone alla prima; il continuo dualismo tra la natura e la sua rappresentazione, quasi a sancire la superiorità della prima sul suo eídōlon, il suo simulacro.

 

La mostra prevede anche la partecipazione della giornalista di moda Mariacristina Righi con una selezione di abiti vintage.

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