Giovane Fotografia Italiana 10° edizione

Dal 28 aprile all’11 giugno 2023, arriva al Palazzo dei Musei di Reggio Emilia la decima edizione di Giovane Fotografia Italiana #10 | Premio Luigi Ghirri 2023, dal titolo “Appartenenza”. Trasferendosi nella nuova sede, nel cuore pulsante delle attività culturali della città, il progetto, sostenuto da collaborazioni internazionali, offrirà un palcoscenico prestigioso ai talentuosi fotografi under 35. 

 

La mostra collettiva a cui prenderanno parte Eleonora Agostini, Andrea Camiolo, Sofiya Chotyrbok, Davide Degano, Carlo Lombardi, Giulia Mangione ed Eleonora Paciullo, artisti selezionati da una giuria internazionale tra oltre 400 candidati, indagherà il tema dell’appartenenza e la definizione dell’identità attraverso diversi punti di vista: dal personale rapporto con gli animali selvatici alla relazione tra individualità e appartenenza a un ruolo sociale, dall’intelligenza artificiale alla riscoperta identitaria e di appartenenza, dalla riflessione sul concetto di identità italiana ai miti popolari attorno al tema dell’Apocalisse, ai riti  legati al luogo magico della infanzia. 

 

Il senso di appartenenza è un bisogno fondamentale dell’essere umano, tuttavia molti fenomeni nel corso dell’ultima generazione hanno messo in discussione le strutture sociali e relazionali a cui eravamo abituati. Oggi emergono diversi modi di intendere l’appartenenza: da una parte l’inclusione in una comunità dall’identità già definita, che a seconda dei contesti può essere forma di oppressione o di resistenza; dall’altra una spinta libertaria ad aderire a nuove forme di collettività sulla base di scelte valoriali: dalle microcomunità alla costruzione di aree culturali più vaste – come la stessa Europa -, fino a nuovi concetti globali come l’appartenenza di specie o quella olistica alla Natura; senza contare le relazioni di appartenenza che investono la sfera più intima. 

 

In occasione del Festival di Fotografia Europea la mostra aprirà i battenti venerdì 28 aprile alle ore 19.00, mentre domenica 30 aprile alle ore 12.00, dopo la visita guidata condotta da artisti e curatori, verranno decretati i vincitori del “Premio Luigi Ghirri” del valore di 4.000 euro, a cui si aggiunge la prestigiosa opportunità di presentare nel corso del 2023-2024, una mostra personale negli spazi di Triennale Milano, una tra le più recenti e importanti partnership avviate da Giovane Fotografia Italiana.

Da quest’anno inoltre, si aggiunge la menzione speciale Nuove traiettorie. GFI a Stoccolma, promossa dall’Istituto Italiano di Cultura di Stoccolma, offre la possibilità a uno tra i finalisti di svolgere una residenza d’artista a Stoccolma e realizzare a una mostra a cura dello stesso Istituto.

 

Giovane Fotografia Italiana #10 | Premio Luigi Ghirri 2023 è promossa dal Comune di Reggio Emilia, in partnership con Istituto Italiano di Cultura di Stoccolma e Triennale Milano che offrono importanti opportunità e visibilità agli artisti selezionati, grazie alla possibilità di esporre le opere presso le proprie prestigiose sedi. Vede da quest’anno la presenza di Crédit Agricole Italia in qualità di Cultural partner. 

L’iniziativa è inoltre realizzata in collaborazione con GAI – Associazione per il Circuito dei Giovani Artisti Italiani, Fotografia Europea, Festival Panoràmic di Granollers, Barcellona; Fotofestiwal Łódź in Polonia; Photoworks, Brighton e con il contributo di Reire srl, che accompagna il progetto sin dai suoi esordi e conferma il sostegno avviato negli scorsi anni.

 

Sono sette le declinazioni del tema “Appartenenza”:

 

A Study on Waitressing di Eleonora Agostini (Mirano, VE, 1991, vive a Londra) si presenta come una raccolta di fotografie, immagini d’archivio, collage, immagini in movimento e testi che esamina i fenomeni di auto rappresentazione. Il progetto interroga l’immagine romanzata della cameriera attraverso la figura della madre dell’artista e le sue posture, movimenti e comportamenti durante il lavoro, studiando la relazione tra individualità e appartenenza a un ruolo sociale. 

 

The Manhattan Project di Andrea Camiolo (Leonforte, EN, 1998) propone immagini generate da un’intelligenza artificiale e poi manipolate che simulano fotografie d’archivio, a partire da quelle contenute in Evidence, un celebre volume pubblicato nel 1977 da Larry Sultan e Mike Mandel. Immagini non reali, di cui è difficile dire a chi appartengano, che tuttavia parlano di realtà e del presente. 

 

Home Before Dark nasce dalla rinuncia dell’artista, Sofiya Chotyrbok (Zolochiv, Ucraina, 1991, vive a Milano), alla cittadinanza ucraina a favore di quella adottiva italiana. Questo episodio biografico ha dato origine a un processo creativo di riscoperta identitaria e di appartenenza, attraverso immagini che coniugano autoritratto, staged photography, collage e ricerca d’archivio. 

 

Romanzo Meticcio di Davide Degano (Cividale del Friuli, 1990, vive a Udine) è un invito a mettere in discussione il concetto di identità italiana, dando centralità ad elementi abitualmente marginalizzati. Le immagini intrecciano temi quali le periferie, il meridione, le minoranze, l’immigrazione, gli italiani di seconda generazione e la rimozione del passato coloniale, evidenziando le connessioni tra il passato e il presente.

 

In La carne dell’orso Carlo Lombardi (Pescara, 1988, vive a Milano) compie un’indagine sull’evoluzione etica, simbolica e antropologica delle pratiche sociali a protezione degli orsi appenninici negli ultimi cento anni. La sua ricerca instaura una narrazione volta ad instillare un dubbio nella comprensione del nostro personale rapporto con gli animali selvatici. 

 

Giulia Mangione (Firenze, 1987, vive a Oslo) combina fotografia documentaria e finzione per riflettere sulle paure collettive della società. The Fall guarda ai miti popolari attorno al tema dell’Apocalisse e alle teorie del complotto a essa collegate, osservando come l’appartenenza a una comunità o a un culto religioso possa far sentire le persone più sicure e protette

 

Teofanie di Eleonora Paciullo (Torino, 1993, vive a Nizza) nasce dal suo ritorno in una piccola località della Locride, in Calabria, a cui sono legate le sue origini. Attraverso la fotografia, la documentazione e la performance, l’artista si è riappropriata dei riti, dei miti e delle storie della zona, nel tentativo di dare vita al “re-incanto” del luogo magico della sua infanzia. 

 

CALENDARIO EVENTI

Venerdì 28 aprile alle ore 19.00 apre la mostra a Palazzo dei Musei. Domenica 30 aprile alle ore 11.00 si potrà invece prendere parte alla visita guidata condotta dai curatori Ilaria Campioli e Daniele De Luigi, insieme alle artiste e agli artisti coinvolti. A seguire verranno decretati i vincitori del “Premio Luigi Ghirri” e della menzione speciale “Nuove Traiettorie. GFI a Stoccolma”. 

Partecipano alla premiazione Annalisa Rabitti, Assessora a cultura marketing territoriale e pari opportunità; Raffaella Curioni, Assessora a educazione e conoscenza; un rappresentante istituzionale di GAI. Associazione per il circuito dei giovani artisti italiani; Francesco Di Lella, direttore Istituto Italiano di Cultura di Stoccolma; la giuria del Premio Luigi Ghirri composta da Lorenza Bravetta (Triennale Milano), Paola Di Bello (artista), Francesca Lazzarini (curatrice indipendente), Adele Ghirri (Eredi Luigi Ghirri) e Walter Guadagnini (Fotografia Europea).

 

Per i sabati successivi: 6, 13, 20 maggio e 10 giugno, sono previste visite guidate gratuite alle ore 18.00. Tutti gli eventi avranno luogo a Palazzo dei Musei di Reggio Emilia, in via Spallanzani 1. È consigliata la prenotazione al numero 0522 456816

 

Giovane Fotografia Italiana #10 | Premio Luigi Ghirri 2023 

“APPARTENENZA”

ingresso gratuito

Orari mostra: giornate inaugurali: 28 aprile 19.00-23.00, 29-30 aprile 10.00-23.00, 1 maggio 10.00-20.00
dal 5 maggio all’11 giugno: venerdì, sabato, domenica 10.00 – 20.00
lunedì, martedì, mercoledì, giovedì chiuso 

 

BIOGRAFIE ARTISTI

Eleonora Agostini (1991) vive e lavora a Londra. Si laurea in fotografia all’Istituto Europeo di Design di Milano e al Royal College of Art a Londra.

Ha esposto in mostre personali e collettive tra cui Almanac a Torino, Forte Belvedere a Firenze, L21 Gallery a Palma di Maiorca, South London Gallery e Borough Road Gallery a Londra, Leeds Art Gallery a Leeds, Museo Castromediano a Lecce, MAR a Ravenna, Fotografia Europea a Reggio Emilia, Photo OpenUp a Padova, Circulations Festival a Parigi e Format Festival a Derby.

È stata selezionata da Camera per il programma Futures Photography 2021 ed è una degli artisti Bloomberg New Contemporaries 2019. È stata nominata per il Foam Paul Huf Award nel 2021. Il suo lavoro è stato pubblicato su varie riviste e piattaforme online tra cui Dummy Magazine, Der Grief, Unseen Magazine, Wallpaper e GUP Magazine. Il suo progetto A Blurry Aftertaste è nella collezione di The Government Art Collection.

 

Andrea Camiolo (1998) nel 2020 si laurea in Fotografia all’Istituto Europeo di Design di Torino e nel 2023 consegue il biennio specialistico in Fotografia dell’Accademia di Belle Arti di Catania.

È stato selezionato come uno dei finalisti di Paris Photo Carte Blanche (2022), ha vinto il Premio Comisso (2022) e il Premio Miglior Portfolio al Ragusa Foto Festival (2022).

Ha esposto i suoi progetti in varie mostre collettive: Camera Work (2021, Ravenna), Verzasca Foto Festival (2021, Svizzera), Premio Comisso (2022, Treviso), Photo Open Up (2022, Padova), RAK Fine Arts Festival (2023, UAE); Ragusa Foto Festival (2023, Ragusa). È cofondatore di DORSOPRESS, casa editrice indipendente specializzata in fotografia contemporanea.

 

Sofiya Chotyrbok (1991) è un’artista visiva ucraina. Vive a Milano, dove si è diplomata in fotografia presso il Cfp Bauer nel 2019. La sua ricerca si concentra sul tema dell’identità nella società post-sovietica e sull’archivio come memoria intima e domestica, trasformata in materia umana universale mediante fotografia, video e tessuto. 

Le sue opere sono state esposte in importanti festival e musei internazionali tra cui Triennale Milano, Paris Photo Off, Odesa Photo Days, Mana Contemporary Chicago. 

 

Davide Degano (1990) è laureato in Arti Visive e Design, presso l’Accademia delle Belle Arti (KABK) dell’Aia e ha ottenuto una menzione d’onore al Paul Schuitema Award.

Il suo lavoro è orientato alla narrazione di storie e progetti a medio e lungo termine in cui il medium fotografico diventa uno strumento con cui esplorare e riflettere su questioni che coinvolgono sia la sua storia personale sia quella contemporanea. La sua ricerca visuale si sofferma sul concetto di locale nelle diverse e possibili declinazioni territoriali. Fin dal periodo accademico ha preso parte a mostre collettive e personali. I suoi progetti sono stati pubblicati da piattaforme come Urbanautica, British Journal of Photography, ItsNiceThat, Icon Magazine e Der Greif. Ha recentemente pubblicato con Penisola Edizioni il suo primo libro fotografico, Sclavanie, realizzato in collaborazione con l’Istituto Urbanautica ed esposto nel 2022 presso la galleria StudioFaganel di Gorizia.

 

Carlo Lombardi (1988) vive tra Milano e Vilnius, in Lituania. Lavora a progetti a lungo termine e commissionati utilizzando un approccio multidisciplinare che coinvolge fotografia, archivio e testo. È interessato a come la fotografia possa aprire lo spazio per mettere in discussione i nostri motivi e desideri, evidenziando i paradossi che si scontrano con le nostre credenze e valori, rivelando in che misura questi sono influenzati dal contesto culturale e politico in cui l’osservazione ha luogo. Nei suoi progetti si dedica all’identificazione dei simboli collettivi e delle discriminazioni che si nascondono dietro singole narrazioni di esclusione. 

Dal 2018 collabora con la fotografa Miriam Stanke come collettivo, affrontando i temi del dopoguerra, l’identità nazionale e il trauma transgenerazionale.

 

Giulia Mangione (1987) vive e lavora a Oslo, in Norvegia e lavora con fotografia, video e scrittura per esplorare il concetto di identità e appartenenza. Dopo un master in letteratura presso la Goldsmiths University of London, ha conseguito un master in Fine Arts alla Art Academy di Bergen e un diploma in Advanced Visual Storytelling alla Danish School of Media and Journalism di Århus.

Il suo libro Halfway Mountain (Journal, 2018) è stato selezionato per il Prix du Livre a Les Rencontres d’Arles e nominato per il MACK First Book Award. Ha esposto il suo lavoro in musei e gallerie, fra cui International Center of Photography di New York, Musée de l’Élysée di Losanna, Foto-Forum di Bolzano, Fotogalleriet di Oslo e Bergen Kunsthall.

 

Eleonora Paciullo (1993) è fotografa, book designer e photo-editor della rivista The Light Observer. Nella sua pratica artistica esplora i luoghi, siano essi reali o iperreali, mentali o fisici, sperimentando con diversi media. Nei suoi progetti la figura femminile è centrale sia essa tratta da un videogioco, da un paese reale o da un passato mitologico. Il suo ultimo progetto Almar’a é stato esposto a COTM 2022, mentre il progetto This is L.A. è stato esposto al festival Circulation(s) 2021, Parigi, ed è stato pubblicato su 6mois, PhMuseum e dal Corriere della Sera. Oltre alla sua pratica artistica, Eleonora ha lavorato per diverse case editrici ed ha anche collaborato con il fotografo Joan Fontcuberta per una grande varietà di progetti.

 

Maggiori informazioni sul sito: https://gfi.comune.re.it/

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