Ogni cosa, ovunque, tutto in una volta. Ma noi cerchiamo di non sbandare, il nuovo appuntamento con la rubrica “Lo scopriremo solo leggendo” a cura di Lara Maria Ferrari.
Pochi gorni fa mi trovavo dinanzi alla Biblioteca Capitolare di Verona, la Biblioteca più antica al mondo di area culturale latina a essere ancora in attività. Il tempo era poco, così ho prenotato la visita, ripromettendomi di andarci con calma.
Ispirata da questo patrimonio dell’Umanità, nato come emanazione dello “Scriptorium”, officina libraria dove venivano prodotti libri su pergamena per l’istruzione religiosa dei futuri sacerdoti, mi sono detta «Vedi, alla fine tutto ti riporta qui, nelle biblioteche. Non può essere un caso». Poi mi sono segnata l’indirizzo, un appunto mnemonico per scriverne prossimamente in questa pagina.
Spero intanto con tutto il cuore che vi sia piaciuto il numero d’esordio. I primi feedback ricevuti sono molto positivi, e ve ne ringrazio. Ciò mi spinge a una confidenza.
La cosa che volevo evitare più di tutte è l’effetto accumulo, aggiungendo una serie di informazioni in forma di pagina a quelle che già ci scorrono davanti ogni giorno, a tutte le ore.
Anche se giustificata dalla novità. Se la lezione di Han e del suo “Infocrazia” sono valsi a qualcosa… Non vorrei diventare una voce in più, nel frastuono di milioni di altre.

La giornata è fatta di sole 24 h, e va restringendosi, congestionata dalle nostre attività, che dopo la pandemia – non abbiamo ancora capito la portata della sua lezione – si sono moltiplicate, con noi che spingiamo sull’acceleratore nell’illusione di poter recuperare quel tempo “perduto”. Forse dovremmo rivalutarne il significato, in “prezioso”.
Mentre scrivo impazzano i commenti agli Oscar (il cinema è un altro mio grande amore che proverò a portare qui attraverso letture divulgative), e come sapete il bottino di statuette se lo è agguantato “Everything, Everywhere, All at Once”, definito vortice anarchico di generi fra commedia nera, fantascienza, dramma, arti marziali e animazione. Ci sono i multi-versi, una donna che diventa eroina, e un ritmo indiavolato a impastare forsennatamente le scene, sospinte da una grande ambizione finale. Credo che il titolo ben si adatti a descrivere ciò che il mondo è diventato, con un processo di accelerazione delle nostre esistenze ancora in corso.
Una considerazione che ha inciso fortemente nel criterio di selezione dei titoli di questo secondo numero.
Titoli per cercare di non naufragare, travolti dalle ondate di un mare in tempesta. Posso dirvi che in tutti ho messo un pezzetto di me stessa. Buona lettura.