Fabbrico: evento “Immaginare Futuro”

Nei giorni scorsi l’Amministrazione Comunale di Fabbrico ha promosso l’evento “Immaginare Futuro”
nell’ambito del XIV° progetto Memoria e Legalità si lega all’articolo 4 della nostra Costituzione, che recita:
“La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo
questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta,
un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.”
Siccome non si può immaginare futuro senza coinvolgere i giovani, l’intera giornata è stata organizzata per
far dialogare i giovani e il mondo del lavoro e rompere barriere e talvolta sentimenti di sfiducia reciproci.
Da un lato alcuni affermano” i giovani non hanno voglia di lavorare, non sanno cosa significa fare sacrifici”,
dall’altro “la politica non pensa a noi, con contratti precari ci sentiamo sfruttati e senza prospettive, loro
hanno le tutele e sono così attaccati alla poltrona da non cercare un cambio generazionale”.
Siccome siamo pienamente consapevoli che i giovani rappresentano una risorsa importante per le strategie
di sviluppo locale, ma anche che siamo di fronte ad un mondo molto complesso dove gli scenari sono
sempre più incerti e mutevoli abbiamo promosso la sfida di costruire una giornata per permettere di
attivare azioni di riflessione e confronto intergenerazionale e inter-organizzativo.
La giornata ha visto la partecipazione di ragazzi e ragazze nello spazio del centro giovani di Fabbrico dove
sono state allestiti tavoli di dialogo e laboratori con l’obiettivo di raccontare partendo dalle proprie
esperienze scolastiche/lavorative, aspirazioni e desideri personali, attese rispetto al mondo del lavoro e al futuro.
Le istanze emerse durante il laboratorio mattutino, coordinato dall’Associazione ProdiGio, sono state
portate nella tavola rotonda del pomeriggio allestita presso il teatro Pedrazzoli di Fabbrico.
Alberto, Nicholas, Pragun, Filippo, Arianna, Andrea, Nicola, Cris, Marco hanno incontrato istituzioni,
associazioni di categoria, sindacati, enti di formazione. Erano presenti l’Assessore regionale Vincenzo Colla,
Alberto Seligardi di Un industria Reggio Emilia, Luca Chierici di Cgil, Andrea Sirianni di Cisl, Stefano Landi
Commissario straordinario della Camera di Commercio, Francesca Mosena del Centro per l’impiego,
Stefania Guidarini del centro studi La Cremeria, Alessandro Sacchi di Enaip e Elena Vannacci dell’agenzia
Umana ed imprenditori di alcune aziende locali.
Di fronte alla complessità del mondo del lavoro di oggi sono emersi alcuni punti importanti: i giovani vanno
ascoltati perché hanno una nuova visione del lavoro che sfugge a chi oggi tiene le redini della struttura.
Nuove idee progettuali che vanno a innovare i concetti attuali di società e cultura del lavoro sono
necessarie per ripensare ad una società più umana che permetta di tenere insieme una vita dignitosa ma
anche di coltivare passioni e seguire le proprie inclinazioni.
Portare le informazioni ai giovani è difficile perché ce ne sono troppe e molto frammentate per questo è
necessario rinforzare la conoscenza dei servizi territoriali ma anche promuovere percorsi di orientamento a più livelli.
Seppur internet ci mostri tante opportunità in molti casi è disorientante per la vastità della rete. Emerge il
bisogno di avere sportelli fisici dove trovare mappe territoriali dei servizi e consulenza specifica. Emerge il
bisogno di supporto, anche psicologico per superare le difficoltà di scelte sbagliate, per far fronte alle
aspettative disattese dei genitori e di una società che sembra abbia bisogno solo di persone “skillate”.
Ai giovani viene chiesto di essere flessibili, intraprendenti, disponibili al cambiamento, ma troppo spesso di
rinunciare ad immaginare il proprio futuro perché le condizioni contrattuali non permettono loro di
accedere ad un mutuo o mantenere una famiglia. C’è un altro tema molto importante che è quello delle
aziende che non trovano il personale formato; ancora una volta emerge la necessità di investire su un
sistema di enti, scuole, aziende e governance che metta a sistema un meccanismo che faccia incontrare
meglio domanda e offerta.
Anche se ci troviamo in una delle Regioni più virtuose d’Italia sono emerse testimonianze di giovani con
lavori mal pagati e troppo spesso precari. Anche con il tasso di disoccupazione fisiologico di poco superiore
al 4% è comunque necessario investire in un processo di rinnovamento dei tanti servizi già presenti in
Emilia-Romagna. Alleggerimento della burocrazia, maggiori tutele a donne e giovani, gratuità di tutto il percorso scolastico e un sistema maggiormente integrato tra pubblico e privato, tra domanda e offerta
sono alcuni suggerimenti emersi dal confronto della giornata.

Federica Cani

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