12 marzo, Giornata missionaria diocesana

Al centro del tempo di Quaresima la Giornata missionaria diocesana è per invitarci come popolo di Dio a una conversione della mente, del cuore e degli stili di vita. Non si finisce mai di scoprire la bellezza e la fecondità di una vita di Chiesa locale che non si fa costringere o restringere ma che allarga lo sguardo e dilata il cuore fino agli estremi confini della terra.

In Amazzonia con il piccolo gruppo del Centro Missionario Diocesano lo scorso febbraio abbiamo incontrato don Gabriele Burani e don Gabriele Carlotti, ascoltando e vedendo all’opera le parole del Vangelo: “li inviò a due a due” e “prendi il largo”. Gli stessi segni parlano con la stessa eloquenza in Albania, Bahia, Madagascar, India e Rwanda. La missionarietà ad gentes è un dono fatto dallo Spirito alla nostra Diocesi che deve essere conosciuto, custodito e rinnovato per poter esprimere appieno le sue molteplici ricchezze.

  1. Aprirsi agli orizzonti infiniti della famiglia umana nei diversi luoghi dove vive per scoprire come ovunque il Signore ci ha preceduto. Mettersi in ascolto di lingue diverse, culture diverse, di modi diversi di rapportarsi con l’Assoluto e di vivere nella povertà è necessario per uscire dagli spazi spesso angusti e tristi della nostra superficialità e mediocrità.
  2. Vivere con libertà e creatività l’annuncio del Vangelo, cercando modi nuovi per appassionare a Gesù, puntando sull’aspetto comunitario della fraternità, accogliendo i più poveri con disponibilità, non ritenendo prioritari gli aspetti di organizzazione e programmazione delle attività pastorali.
  3. Stare insieme e camminare insieme è la chiamata di ogni giorno, anche la missione provoca a fare della sinodalità uno stile semplice e concreto, cercando di prendere il largo ma insieme. Pazientando, lasciando i binari di un’accelerazione poco rispettosa dei più deboli, spendendo tempo per l’ascolto e la condivisione, non rassegnandosi alla logica dell’isolamento individualistico.
Suor Ines Talignani
Suor Ines Talignani

Per questo continuiamo ad avere fiducia nel nostro Dio che qui come in missione chiede di ritornare a Lui con tutto il cuore; ringraziamo e preghiamo per i fratelli e le sorelle che vivono il loro servizio nelle nostre missioni diocesane e sentiamo che le nostre vite sono intrecciate alle loro.

Ines Talignani
Carmelitana minore della Carità

 

 

 

 

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