Sanremo Cristian Music Festival, rivolto ai cuori

Si è svolto dal 9 all’11 febbraio, in concomitanza con il Festival della Canzone italiana, la seconda edizione del Sanremo Cristian Music Festival, condotta dal direttore artistico Fabrizio Venturi insieme all’attrice Daniela Fazzolari e a Dj Mitch.

“La scelta di programmare l’evento in parallelo alla manifestazione canora più famosa non è casuale: l’intento è di portare la musica cristiana dentro la festa nazionale della musica” spiega il capo ufficio stampa Biagio Maimone. Aggiunge Venturi: “Come sosteneva sant’Agostino, cantare corrisponde a pregare due volte. Il nostro canto diventa quindi una fervida preghiera universale e costituisce il veicolo privilegiato per diffondere messaggi di amore e speranza. Vogliamo dimostrare che la fede cristiana rappresenta una condivisione di intenti verso la società che cambia”.

Venti i partecipanti, tra cui don Rossano Eutizi di Tuscania (Viterbo), che hanno presentato brani attualissimi e dal contenuto pregnante, come la guerra e il femminicidio. Ad aggiudicarsi la gara che ha avuto luogo nell’Antico teatro della Federazione operaia locale è stata Anìma (all’anagrafe Francesca Samarati) grazie ai voti delle due giurie collegate da Firenze e Palermo, formate da giornalisti e presiedute da mons. Giovanni D’Ercole. Al secondo e al terzo posto si sono piazzate rispettivamente Silvia Dettori (Lontano da qui) e la band Nova (Passio).

Anìma – “pronunciato con l’accento sulla ‘i’: una particolarità per rendere il nome speciale” rivela l’artista -, 30 anni a luglio, ha conquistato giurati e spettatori con “Ti verrò a cercare”. Samarati è l’autrice di testo e musica: diplomata in jazz alla Civica Scuola di Musica “Claudio Abbado”, insegna prestrumentale ai bambini da zero a 36 mesi e da 3 a 5 anni in un istituto di Milano e abita a San Donato Milanese.

“Avevo già partecipato ad altri concorsi, tra cui il primo talent di Cristian music J-Factor di Angelo Maugeri nel 2021. Se mi aspettavo di vincere al mio debutto al festival? No, per niente, nonostante i tanti apprezzamenti dei colleghi. Credo di essere piaciuta perché, rispetto alla tradizione di questo genere, ho proposto qualcosa di nuovo e fresco, più rivolto ai giovani. La musica è un linguaggio molto penetrante, arriva dritta all’anima: può essere un ottimo strumento per spingere i ragazzi a porsi qualche domanda in più e suscitare curiosità. Il mio obiettivo è raggiungere i cuori”.

Anima ha composto la canzone in un momento particolare, la scorsa estate durante le vacanze: “Mentre stavo leggendo Le confessioni di sant’Agostino. Del santo, al quale non mi ero ancora avvicinata, mi ha colpita l’universalità: tutti, indistintamente, si possono ritrovare in lui e scorgere amore. La scoperta della sua opera più celebre è stata la mia vera, unica fonte d’ispirazione”.

Samarati, che si era approcciata all’esperienza ligure “con serenità e una certa incoscienza, forse ho vinto proprio per l’atteggiamento disteso”, ha sistemato il premio (realizzato dal maestro orafo Michele Affidato, artefice del trofeo consegnato a Marco Mengoni all’Ariston) nella sala di casa, accanto a un altro; lo guarda con gioia e riconoscenza, ma senza perdere il contatto con la realtà.

“Sono rientrata al lavoro contenta e nulla è cambiato: non svolgo la mia attività per me stessa. Al contrario, offro il mio impegno al prossimo e al Signore, dando il massimo. Non ho progetti; certo, mi sarebbe bello pubblicare un disco – ho sentito l’esigenza di scrivere un paio d’anni in piena pandemia, il coronavirus è stato un’epifania per me. Ho iniziato in quel periodo e non ho più smesso – però non mi aspetto niente. O meglio, aspetto ciò che il Signore mi darà. Continuo la mia vita quotidiana nella ricerca costante di Dio, di vivere per Dio e con Dio, e porto dentro me la frase di Agostino rivolta al Padre: ‘Ci hai fatti per Te e inquieto è il nostro cuore finché non riposa in te’”.

Cristina Marinoni

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