La devozione dei reggiani per la Madonna di Lourdes

165 anni or sono, l’11 febbraio 1858, la Madonna appariva a Lourdes nella grotta di Massabielle a Santa Bernardetta Soubirous.

Neppure dopo tre lustri da quel prodigioso avvenimento si era diffusa in diocesi la devozione alla Madonna di Lourdes; fin dal 1875 il conte Prospero Liberati Tagliaferri ne scriveva sul suo quindicinale “Il Genio Cattolico”.

Dal 1895 sono documentati pellegrinaggi di reggiani alla Grotta di Massabielle; e sin dal 1892 il prevosto di Sant’Agostino, mons. Prospero Scurani solennizzava la ricorrenza dell’11 febbraio con l’intervento del vescovo Manicardi.

Fu lo stesso mons. Scurani a far costruire in Sant’Agostino una riproduzione della Grotta di Massabielle in quella che un tempo era la cappella di San Giobbe, a destra dell’altare maggiore. Realizzata dall’artista Raffaelli e inaugurata dal vescovo Brettoni il 10 agosto 1912, è sempre stata, per antonomasia, il centro della devozione lourdiana cittadina. La statua della Vergine fu acquistata proprio a Lourdes dal conte Gaetano Castellani Tarabini.

Tra il 1896 e il 1899 veniva edificato sul colle di Montericco il santuario mariano meta continua di pellegrinaggi.

La cerimonia della benedizione della prima pietra del nuovo edificio si svolse la mattina del 26 luglio 1896 ad opera del vescovo Vincenzo Manicardi: il luogo scelto per la costruzione era detto San Martino; infatti così recitava l’iscrizione incisa sulla prima pietra: Heic ubi reliquiae adhuc cernebantur Ecclesiae Sancti Martini de Bazano.

Veramente panoramico era il luogo prescelto, come appare dalla descrizione dello storico Angelo Baldi: una postura amenissima, nel cuore della parrocchia, da cui si domina il vasto piano sottostante, da Parma fino oltre a Modena, e tutta la catena dei colli da Bologna ai lontani monti di Bobbio.

Si trattò d una cerimonia fatta con tutta la pompa del rito; il vescovo Manicardi celebrò alle ore 8 la messa, accompagnata dai canti della schola cantorum del Seminario, nel luogo stesso in cui doveva essere eretto il nuovo edificio sacro. La chiesa, voluta dal parroco don Domenico Castellini, su disegno dell’architetto Carlo Barbieri di Modena, sarà a stile gotico lombardo – annota ancora il Baldi. La posizione precisa dove sorgerà è sul colle che sovrasta al bosco del marchese Taccoli e la strada d’accesso è quella che corre ad occidente della villa del suddetto marchese.

Nel 1903 venne fondata a Reggio da mons. Rossi l’Unitalsi.

Non va dimenticato, come ricorda mons. Guido Agosti in un suo fondamentale volume, che le apparizione e i miracoli di Lourdes diedero vita agli inizi del secolo scorso anche nella nostra città a consensi e polemiche: ad esempio il 3 ottobre 1909 gli anticlericali portarono al Politeama Ariosto il giornalista dell’”Asino” Guido Podrecca e i cattolici lo stesso giorno fecero in Cattedrale una controconferenza con la partecipazione dello scienziato padre Agostino Gemelli.

Dal 28 agosto al 3 settembre 1928 – in occasione del 70° della prima apparizione – si svolse, in treno, il primo pellegrinaggio della diocesi di Reggio Emilia a Lourdes: i partecipanti erano una novantina assieme al vescovo Eduardo Brettoni; vi partecipò anche una rappresentanza della diocesi di Guastalla con il vescovo Giordano Corsini. Da allora l’incremento dei pellegrinaggi e dei pellegrini: ammalati, dame, barellieri, sacerdoti accompagnatori, volontari non ha avuto sosta.

L’11 febbraio 1958, in occasione dell’anno lourdiano che celebrava il primo centenario dell’apparizione della Vergine nella grotta di Massabielle, veniva dedicata dal parroco don Giuseppe Barbieri nella chiesa di Bagnolo in Piano una cappella alla Madonna di Lourdes.

Giuseppe Adriano Rossi

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